“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

mercoledì 8 dicembre 2010

UN SINDACO CHE AGISCE CON POCHE IDEE E PARLA COME UN DISCO ROTTO

Abbiamo letto sulla stampa che in una recente assemblea con il PDLBacheca avrebbe ripetuto quello che lui e i suoi   ripetono da due anni come un disco rotto, e cioè  che “l’opposizione non fa proposte”. A parte che la democrazia distingue i ruoli (la Maggioranza ha il compito di governare e  la minoranza  quello di controllare, non necessariamente di “fare proposte”) la verità  è che da due anni e mezzo non facciamo  che indicare  alternative . Sistematicamente la Maggioranza non le ascolta, le ignora e disprezza il nostro contributo. Gli  esempi di ciò che abbiamo suggerito sono ormai numerosi.
Sul  Direttore Generale abbiamo detto di rinunciarci subito, poiché sarebbe stata solo una costosa ed inutile cambiale elettorale a spese dei cittadini di Santa Marinella. Hanno aspettato due anni, e  200mila euro buttati al vento.
Per quanto riguarda il Bando e la gara per la raccolta differenziata, avevamo semplicemente chiesto (con tanto di lettera all’esecutivo) di aggiungere due esperti della materia nella commissione per l’aggiudicazione del bando. Il  consiglio  è stato ignorato, con il risultato di un nostro esposto in Procura  per presunte irregolarità  e un ricorso al TAR di una ditta esclusa.
Su Edilizia e Piani Integrati abbiamo ripetutamente chiesto di programmare prima le opere pubbliche e fare un regolamento. La Maggioranza va avanti al contrario con trattative private (caso per caso, senza programmare). Così è in arrivo una colata di cemento, anche all’ex cementificio, su cui non ci coinvolgono in nessun modo.  
Sul problema del Trasferimento Uffici abbiamo presentato addirittura un preventivo (oltre un anno fa) per l’affitto di moduli prefabbricati di alta qualità, in previsione della ristrutturazione della sede di via della Libertà. Ci hanno deriso tramite stampa, mentre “trattavano” perdendo tempo con la Treddì del centro commerciale di  via Valdambrini.
Sul Punteruolo Rosso abbiamo con insistenza consigliato di potenziare l’ufficio, di chiedere fondi alla Regione, di indicare una strategia complessiva. Ora, a strage di piante compiuta, arrivano 75mila euro. E la strategia? Ancora la dobbiamo capire.
Sui Fossi, abbiamo di recente proposto a gran voce di trovare risorse e pulirli. Ci hanno risposto che “ormai si sono puliti da soli”.
Sul Porto abbiamo chiesto di ritirare la scellerata delibera del 28 dicembre 2009 (Consiglio irregolare) e ricominciare da capo. Al contrario hanno preferito il braccio di ferro e siamo finiti al TAR, il cui pronunciamento a nostro favore è stato evitato solo per una  furbizia  formale della Maggioranza consigliata dagli avvocati.
Sui Mercatini Estivi avevamo suggerito in commissione e in Consiglio comunale qualità e niente tende in Passeggiata, ed invece ci hanno preso  decisamente in giro.
L’elenco sarebbe in realtà ancora lungo.  Aggiungiamo solo le ultime proposte:  una mozione per rendere libero e gratuito l’accesso alla Spiaggia la Perla del Tirreno, e un’altra mozione a favore di degenti e lavoratori RI.REI, mentre stiamo preparando un  Regolamento per l’intitolazione di strade e vie, visto che la Maggioranza procede senza darsi un criterio.
Ci sembra quindi davvero sconclusionato il loro giudizio per cui non “facciamo proposte”. La verità è che non hanno argomenti e si riducono ad usare sempre lo stesso ritornello.
La Minoranza

lunedì 29 novembre 2010

Interrogazione sul personale dei Consiglieri di Minoranza

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SANTA MARINELLA
AL SIGN. SINDACO

OGGETTO: INTERROGAZIONE SULLE PROBLEMATICHE INERENTI IL PERSONALE E LA SUA GESTIONE

  • Premesso che da mesi, nel frequentare gli uffici comunali per reperire la documentazione, i sottoscritti consiglieri registrano con molta frequenza confusione e malumore, un senso di sfiducia e stanchezza del personale che certo non facilita lo sviluppo dei compiti;
  • premesso che spesso risulta difficile reperire i documenti, non per scortesia degli impiegati ma perché tali documenti non risultano al loro posto,
  • premesso che alcuni uffici appaiono con tutta evidenza sguarniti, mentre altri affollati, e ben pochi impiegati risultano soddisfatti dei processi di mobilità interna o della distribuzione dei carichi di lavoro;
  • premesso che, sebbene indirettamente o fra le righe, non manca chi lamenti disparità di trattamento a seconda delle convinzioni politiche, come disparità di assegnazione degli straordinari in base allo stesso illegittimo motivo;
  • premesso che da una nostra verifica, ci risulta che c’è chi accumula centinaia di ore di straordinario e chi non ne fa nessuna, in uno stesso ufficio;
  • premesso che sono in molti a presumere che in taluni uffici sia svolta anche un’attività politica a favore dell’assessore di riferimento, tanto da trasformarsi in una sorta di segreteria dello stesso, cosa che se vera sarebbe del tutto esecrabile;
  • premesso che a quanto ci risulta è stato di recente accordato il trasferimento in altro Ente di un’impiegata di VII livello con corsi di formazione e abilitazione allo Stato civile, senza che sia stata reintegrata con personale di pari livello;
  • premesso che a quanto ci risulta il Direttore Generale, cui spetta la gestione del personale, ha da mesi trascurato nei fatti tale gestione e in generale mai inciso positivamente sulla organizzazione della macchina amministrativa;
  • premesso che alla data del 19 novembre, giorno previsto per il trasferimento simultaneo di alcuni uffici si è prodotta una tale confusione (nonché disappunto) che non è stato possibile concludere gli stessi trasferimenti;
  • premesso che sembra ragionevole presumere che le dimissioni del Presidente del Consiglio di Direzione, Dott. Borrelli, siano dovuti a contrasti con l’Amministrazione;
  • premesso che dalla lettura dei verbali del Consiglio di Direzione a partire dal suo insediamento si evince del resto con chiarezza come il Consiglio indicasse ripetutamente “elementi di criticità” e “fattori disfunzionali” sia nella programmazione, che nella gestione del personale;
  • premesso che in una delle ultime relazioni, datata 17 maggio 2010, il Consiglio elencava in modo dettagliato gli elementi di criticità, attribuendo alla mancata risoluzione di tali problematiche un appiattimento dei rendimenti degli uffici;
  • premesso che secondo l’art. 14 del D.L. 150/2009 l’Amministrazione dovrà dotarsi di un nuovo organismo di controllo denominato OIVP, i cui membri dovranno avere caratteristiche e competenze precise, che non appaiono attribuibili né ai membri attuali del Consiglio di Direzione, né al Direttore Generale (come attesta la nostra richiesta di curricula);
i sottoscritti Consiglieri di Minoranza, nel rispetto delle norme previste dallo Statuto Comunale e dal Regolamento del Consiglio Comunale, INTERROGANO PER SAPERE
  • Quali atti di programmazione sul personale hanno prodotto, a partire dall’insediamento, la Giunta e l’Assessore al personale, e secondo quali criteri;
  • se, in previsione del trasferimento degli uffici, l’Assessore al personale o il Direttore Generale si sono preoccupati di organizzare una riunione fra i responsabili dei servizi per un coordinamento;
  • per quali motivi, e per quali responsabilità, le analisi e le indicazioni del Consiglio di Direzione sono rimaste inascoltate e senza esito;
  • quali risultati positivi di gestione la Giunta attribuisce al Direttore Generale;
  • quali criteri vengono adottati per i trasferimenti interni;
  • se è vero che a poche settimane dalla scadenza dell’anno 2010 non era stata ancora avviata la procedura degli scatti orizzontali, possibilità prevista solo entro quella data;
  • se sono stati rilevati e programmati i carichi di lavoro per stabilire il reale fabbisogno degli uffici;
  • come rispondere al personale in merito alle ore di straordinario che si lamentano siano state concesse “agli amici degli amici”;
  • se, per adempiere al D.L. 150/2009, l’Amministrazione ha già individuato figure di alta professionalità, ed eventualmente quali.

Si richiede risposta scritta, oltre che dibattito consiliare.

Santa Marinella, 22 novembre 2010 In Fede i capigruppo consiliari

CARLO MUCCIOLA
MASSIMILIANO FRONTI
PAOLA ROCCHI


giovedì 25 novembre 2010

Palme e punteruolo rosso

Una lettrice del blog ci sollecita un intervento sulle palme che inseriamo volentieri, sebbene ci sarà impossibile dare notizie più confortanti rispetto al quadro deprimente emerso da oltre un anno.
(ctrl+clic sulla foto per ingrandirla in una nuova pagina)

In particolare la minoranza si è occupata del problema con un’interrogazione del 2008 (che riguardava la gestione del verde in generale) e una del 2009, nonché interventi sul giornale e raccolta di documenti.
L’interrogazione consiliare dell’ottobre 2009, che si riferiva in particolare al punteruolo rosso, non è mai stata discussa in Consiglio,ma ha ricevuto risposta scritta da parte dell’agronoma della multiservizi impegnata a seguire la questione.
In tale risposta, datata sempre ottobre 2009, si traccia una cronistoria del problema, in cui si sostiene che, a partire dall’ottobre 2008 (quando l’attacco del punteruolo riguardava Santa Severa), non si era fatto altro che monitorare le piante, mentre non si erano presi provvedimenti di lotta fitosanitaria o di altro tipo, visto “le lungaggini burocratiche a cui ci ha costretto il Servizio Fitosanitario delle regione Lazio”. Colpa della Regione, in pratica, ci è stato scritto.
Sempre in questa risposta alla nostra interrogazione, l’agronoma ammette quindi una situazione “tragica” ed elenca le nuove azioni che l’Amministrazione stava prendendo in quelle settimane dell’ottobre 2009, sostenendo che “vista la gravità della situazione, Il Comune ha messo in atto tutte le strategie di lotta possibili compatibilmente con il budget a disposizione”. Strategie così riassumibili dalla risposta alla nostra interrogazione: eliminazione delle palme morte, rimonda delle palme a secco con trattamenti fitosanitari, preparazione di una gara di appalto per affidare, nel 2010, la lotta preventiva e curativa, la creazione di una rete di ditte locali specializzate in trattamenti e abbattimenti per uniformare i prezzi.
Nel frattempo, nei mesi conclusivi del 2009 e fino a gennaio del 2010, noi consiglieri riuscivamo ad avere, faticosamente, una documentazione più dettagliata sul problema, da cui emergeva un quadro diverso da quello descritto dalla risposta all’ interrogazione.
In quei documenti intanto non c’era nessuna traccia di richieste scritte di fondi indirizzate alla Regione per la lotta contro il Punteruolo Rosso, circostanza confermata a voce dalla stessa agronoma. Il Comune, in altri termini, per un anno è stato immobile e non ha chiesto una lira, ben sapendo di non avere risorse e ben conoscendo la voracità e la velocità con cui il Punteruolo avrebbe agito sulle Palme. Fino ad allora non aveva impiegato nemmeno risorse proprie adeguate, per curare o abbattere le palme pubbliche, né aveva organizzato incontri con la cittadinanza per illustrare il problema, sensibilizzare, fornire supporto, limitandosi ad un manifesto.
Anche l’impiego delle risorse umane ci sembrava allora, e ci sembra ora, del tutto insufficiente. L’agronoma, che lavora con un part-time (3 giorni a settimana, fino alle 10.00), deve occuparsi di tutto il verde (nonché dei fossi), spesso è fuori per sopralluoghi ed è chiaro come, in questo modo, ogni pratica e ogni azione debba risultare e sia risultata lenta nella sua attuazione. Le nostre ripetute richieste e i suggerimenti rivolti all’assessore Marongiu di potenziare l’ufficio sono rimaste del tutto inascoltate.
Ma la cosa ancora più grave, era (ed è ancora oggi) constatare come l’Amministrazione non avesse poi un’idea complessiva, una strategia portante e procedesse quasi alla cieca, con poca convinzione.
La questione del Punteruolo Rosso ci sembra ormai chiara: l’insetto non ha predatori, si sposta con facilità alla ricerca di palme di cui nutrirsi, “finita” una pianta, ne cerca un’altra e la sua sconfitta non è definitiva.
Se si vogliono curare le palme, si devono trattare ripetutamente a distanza di settimane, per cui la scelta è chiara: o abbatterle una volta attaccate , o trattarle “per sempre” , con prodotti che hanno un certo impatto ambientale, sebbene via via la ricerca di nuove strategia si faccia più efficace (per esempio si ottengono alcuni risultati anche con le esche) e meno costosa.
E quindi noi ci poniamo una domanda: qual è la strategia del Comune rispetto alle palme pubbliche? Come può aiutare i privati?
Secondo noi la Giunta Bacheca, incapace di programmare su ogni aspetto dell’Amministrazione, lo è anche relativamente al suo verde e al patrimonio delle palme. Procede per inerzia e fa il minimo, ottenendo il risultato inevitabile che è sotto gli occhi di tutti: Santa Severa e Santa Marinella sono diventate le città tristi di obelischi di palme, monumenti all’incuria.
Proprio in questi giorni abbiamo richiesto altri dati all’Ufficio competente: conoscere il numero delle palme trattate e l’entità delle risorse impiegate (a nostro parere esigue).
Ci è stato risposto che tali dati ci saranno forniti tra una settimana. Ci è stato confermato che dei 75milaeuro (i quali sarebbero addirittura stati inseriti nella nuova finanziaria proprio per aiutare le palme di Santa Marinella) ancora non c’è traccia.

Tanto per curiosità, alleghiamo di seguito il comunicato stampa che inviavamo ai giornali il 27 ottobre del 2009.

Nonostante il problema del punteruolo rosso sia ben noto nel nostro Comune da almeno due anni, nonostante le rassicurazioni che l’assessore al verde Pubblico Marongiu forniva lo scorso gennaio 2009 nel corso di un intervento pubblico sulle intenzioni dell’Amministrazione di intervenire tempestivamente per contrastarne la diffusione, lo spettacolo che si presenta agli occhi di tutti noi è avvilente: il punteruolo rosso ha fatto e sta facendo strage indisturbato del nostro patrimonio arboreo sia pubblico che privato. Il ritardo con il quale l’Amministrazione ha deciso di agire è grave e senza scusanti. A tutt’oggi non ci risulta che sia stato deliberato nessun intervento fitosanitario sulle palme, non si è provveduto cioè alla medicazione delle piante pubbliche , mentre la tempestività degli interventi avrebbe potuto almeno limitare i danni.. La giunta ci sta pensando solo ora, con una spesa che a quanto sappiamo supererà i 100mila euro per una situazione già pesantemente compromessa. C’è poi il problema della rimozione delle piante, questione particolarmente grave per i privati, per i quali far abbattere le palme rischia di costare migliaia di euro. Il problema è quindi economico, ma anche organizzativo. Da quando il funzionario comunale che gestiva il settore è andato in pensione, si occupa del verde pubblico un addetto della multiservizi, ma solo per tre giorni a settimana. In più il responsabile del servizio è lo stesso a cui sono state date moltissime altre competenze che richiedono interventi di urgenza.
Risulta chiaro come, presi evidentemente da altre questioni, gli assessori della giunta Bacheca abbiano abbandonato a se stesso il verde, che costituisce una bellezza propria della nostra città. Le palme poi ne erano anche una testimonianza storica e una caratteristica peculiare.
Purtroppo non può essere per noi consolazione ricordare come in un’interrogazione del novembre 2008 ponevamo all’attenzione della maggioranza proprio la questione del verde pubblico e del rispetto del regolamento. Sia nell’interrogazione che nella risposta si citava tra l’altro il Punteruolo Rosso, evidentemente senza risultato.
A questo punto chiediamo un cambio di marcia. Nell’immediato che non si perda neppure un giorno in più per prendere tutti i provvedimenti rivolti sia alla medicazione e alla rimozione delle piante pubbliche, sia a fornire sostegno ai privati.
Più a lungo termine che si potenzi l’ufficio e che si risolva la gestione del verde, a partire dalle potature che tanti cittadini criticano per i modi e i tempi in cui avvengono.
Se la maggioranza vuole aggiornare il regolamento del verde (come annunciava nella risposta all’interrogazione) che lo faccia, ma che poi lo rispetti. Così è mala gestione nonché il disastro, nel caso delle nostre palme perdute.

I consiglieri di minoranza

martedì 16 novembre 2010



Il Fosso di Castelsecco, una delle zone a cui si riferisce il comunicato della minoranza pubblicato qui sotto. Cliccare sulla foto per ingrandirla.

Dissesto idrogeologico e pulizia dei fossi

Uno stanziamento ridicolo nel bilancio 2010: 15mila euro per pulire i fossi di una cittadina a rischio idrogeologico come S. Marinella. Il bello è che nel frattempo quei soldi sono stati tutti spesi senza che i cittadini possano sentirsi al sicuro. Ora sappiamo che sono stati scovati altri 5mila euro, cifra altrettanto insufficiente e che rischia di essere tardiva. Eppure le notizie di questi giorni hanno fatto guardare con preoccupazione ai fossi di S. Marinella. Oltre quattrocento millimetri di pioggia in due giorni hanno causato la rovinosa alluvione in Veneto, valori altissimi che ci ricordano quello che successe nel 1981 nella nostra città. In quel caso piovvero 110 millimetri in due ore, ma la questione cambia poco: il territorio è fragile e deve essere rispettato.

"Dal 1981 a oggi sono cambiate tante cose: nella legge, nelle conoscenze, nella percezione comune del rischio. La nostra trascuratezza nel gestire il territorio invece rimane uguale nel tempo", sostiene il geologo e consigliere comunale Stefano Massera. "Le vittime di quell’alluvione hanno avuto anche un monumento alla memoria ma forse andrebbero onorate con la prevenzione delle esondazioni. Per esempio pulendo ogni anno i fossi e le foci, perché quello che cresce negli alvei, ne restringe la sezione e fa tremare chi ci vive accanto. Non parliamo di qualche sterpaglia: nell’alveo del fosso di Castelsecco è cresciuto addirittura un albero (quanto tempo ci avrà messo?). Se invece ci si affaccia su Valle Semplice si possono vedere dei tratti di argine che sono crollati, a S. Maria Morgana l’alveo colmo di detriti e così via".

Ad indagare meglio ci si accorge che, nel taglio generale del nostro sventurato bilancio, il capitolo destinato a queste attività è stato decurtato del 50%. Non staremo qui ad accusare l’amministrazione di una situazione di bilancio della quale non ha una completa responsabilità, ma in una situazione simile appare ancora più stridente lo sperpero di soldi delle cambiali elettorali (per esempio l’assunzione del Direttore Generale o di quattro membri del Consiglio di Direzione invece di tre), o la gestione disordinata che porta ad operare continue variazioni di bilancio, mentre servirebbe estremo rigore e scelte responsabili. Niente dovrebbe sfuggire a questa regola elementare, tantomeno la prevenzione. Altrimenti il prezzo si paga caro sulla nostra pelle; e allora tutti a pregare che piova di meno o che, al limite, lo faccia da qualche altra parte.

Chiediamo che sia fatta l’ennesima variazione di bilancio e che siano trovati soldi sufficienti che servono a fare questa pulizia il prima possibile. Va fatta subito e ripetuta ogni anno. Ricordiamo occasioni in cui la Giunta ha attinto addirittura nel fondo di riserva per qualche manifestazione estiva, mentre qui c’è di mezzo la sicurezza.

A proposito, chi avesse intenzione di ammirare l’albero di cui si diceva, si può affacciare dal ponte sull’Aurelia e guardare a monte sul fosso di Castelsecco. Ma qui più che a monte dovremmo essere capaci di guardare avanti, anche se con l’aria che tira riesce sempre più difficile.

La minoranza


mercoledì 10 novembre 2010

degrado





















Se volete pubblicare foto che rappresentino la scarsa cura nei confronti della nostra città, speditele in posta elettronica all'indirizzo che vedete a lato. Ovviamente, sono benvenute anche immagini che rappresentino le tante cose belle di Santa Marinella! Grazie.

lunedì 1 novembre 2010

Ancora su Piani Integrati (cementificazione Alibrandi)

Il comunicato inviato ai giornali a proposito di Piani Integrati

A proposito dei Piani Integrati di cui anche la stampa ha dato notizia in questi giorni, i consiglieri della Lista Civica “Un’altra città è possibile” intendono rimarcare l’esito della riunione al quartiere Alibrandi di alcuni giorni fa. La riunione è stata davvero istruttiva sul futuro che ci aspetta, se la Maggioranza non cambia rotta: la cementificazione di quel che resta del nostro territorio in zone dove il Piano regolatore non lo permetterebbe, con qualche opera pubblica in cambio, ma soprattutto a beneficio di grandi proprietari e di grandi costruttori. E parliamo di affari da milioni di euro.

Durante l’assemblea pubblica, organizzata dall’amministrazione, De Antoniis, Grimaldi e Venanzo Bianchi hanno esposto e difeso con convinzione quello che secondo loro è un progetto molto vantaggioso per la comunità: su un terreno di 4 ettari (cosiddetto terreno Benigni), la proprietà chiede di realizzare 27mila mc di residenziale (quantificabili, secondo noi, fra i 100 ei 150 appartamenti) e 11mila mc di centro commerciale. In cambio cede e realizza 2 ettari di parco, 80 mq di una struttura ricettiva dentro al parco (un bar), un ponte di collegamento fra Alibrandi e via Latina.

Ben diversa l’opinione espressa dai consiglieri di minoranza presenti: Benci e Andrea Bianchi hanno mostrato la sproporzione fra il dare e l’avere. A fronte di un affare immobiliare stimabile oltre i 30 milioni di euro, il proprietario del terreno darebbe in cambio troppo poco e con pochissime garanzie per un quartiere che rischia di soffocare di cemento. Il consigliere Mucciola ha chiesto che sia reclutato un esperto che possa fare una valutazione tecnica sulle esigenze del quartiere, sulla viabilità, sul verde, e che i cittadini siano poi coinvolti fattivamente. Il consigliere Rocchi ha chiesto perché si permette un indice di edificabilità dello 0,75 mc/mq (come se fosse una zona Espansione) in un terreno che è ormai zona Bianca di piano regolatore, per cui sarebbe possibile chiedere un indice molto più basso, imponendo così scelte urbanistiche volte a tutelare la vivibilità di un quartiere, anziché le esigenze di un privato.

Una storia già nota che sembra l’unico collante che tiene insieme la maggioranza. Una storia che corriamo il rischio di ascoltare per almeno 14 volte, tante quante sono le proposte di piani integrati all’attenzione dell’Amministrazione.

Perché il punto ci appare proprio questo: dietro alla facile motivazione della mancanza di risorse per realizzare le opere pubbliche, l’Amministrazione Bacheca si accinge a fare innanzi tutto gli interessi dei privati, permettendo affari milionari, ben oltre quello che lo stesso privato è disposto a realizzare per la comunità. La logica dei piani integrati dovrebbe essere un’altra: da una parte i legittimi interessi dei privati, dall’altra gli Amministratori a fare quelli della cittadinanza. Dalle nostre parti invece i principali promotori degli interessi dei primi sembrano essere proprio gli amministratori.
Sono stati del resto gli abitanti stessi del quartiere a rimarcare come il progetto non sia abbastanza attento ai problemi di viabilità, a partire dal sottopasso, completamente ignorato. Sono stati gli stessi a chiedere maggiore attenzione possibile per evitate che l’aumento di abitanti e di traffico porti più disagi che vantaggi.
Come è possibile augurarsi centinaia di appartamenti a ridosso del quartiere Alibrandi? Eppure l’amministrazione Bacheca non solo se lo augura, ma a quanto pare sta lavorando proprio per questo.

Paola Rocchi, Stefano Massera

mercoledì 27 ottobre 2010

150 appartamenti per il quartiere Alibrandi


Nella giornata del 26 ottobre 2010, l’Amministrazione Bacheca ha organizzato una riunione con i cittadini del quartiere Alibrandi per illustrare il “piano integrato” Benigni, dal nome del proprietario del terreno limitrofo al quartiere (tra Alibrandi e Prato del mare). Doveva essere presente il Sindaco, invece hanno parlato al suo posto l’Assessore all’urbanistica Angelo Grimaldi, l’Assessore esterno al Bilancio Venanzo Bianchi, mentre ha introdotto la riunione il consigliere Alfredo De Antoniis, abitante del quartiere. Gli assessori hanno richiesto anche la presenza dell’Arch. Gentili, responsabile dell’ ufficio urbanistica.

Il progetto è stato illustrato da Grimaldi, il quale ha sottolineato in premessa la difficoltà progressiva e crescente da parte dei Comuni nel realizzare le opere pubbliche, cosa che giustificherebbe il ricorso al privato. I piani integrati permettono infatti a chi ha un terreno dove non sarebbe possibile costruire, di farlo dando al Comune qualcosa in cambio (sempre nelle parole dell’assessore). Posta questa premessa, Grimaldi ha quindi fornito le cifre: su un terreno di 4 ettari, Benigni chiede di realizzare 27mila mc di residenziale e 11mila mc di centro commerciale. In cambio cede e realizza: 2 ettari di parco (con i vialetti), 80mq di una struttura ricettiva dentro al parco (un bar), un ponte di collegamento fra Alibrandi e via Latina. A questo punto si è acceso il dibattito. Alcuni dei cittadini presenti, hanno chiesto ragione della rinuncia alla bonifica o alla costruzione ex novo di un sottopasso, vista l’indecenza di quello attuale. Grimaldi ha risposto che in effetti si è preferita la realizzazione di un ponte, carrabile e pedonale a doppio senso di marcia. Il problema della viabilità è stato sollevato anche per un'altra preoccupazione. I cittadini del quartiere temono infatti che, a fronte di 2 ettari di parco, di un centro commerciale e di un bar di cui non hanno nessun bisogno (a detta degli stessi), le strade già strette della loro zona finiscano per sopportare un traffico insostenibile, visti i 38mila mc complessivi fra case e negozi previsti dal piano integrato.

Più politici e duri gli interventi dei consiglieri di minoranza. Benci e Andrea Bianchi hanno mostrato la sproporzione fra il dare e l’avere: a fronte di un affare immobiliare stimabile intorno ai 30milioni di euro, il proprietario del terreno darebbe in cambio troppo poco e con pochissime garanzie per un quartiere che rischia di soffocare di cemento. Il consigliere Mucciola ha chiesto che sia reclutato un esperto che possa fare una valutazione tecnica sulle esigenze del quartiere, sulla viabilità, sul verde e che i cittadini siano poi coinvolti fattivamente. Il consigliere Rocchi ha chiesto perché si permette un indice di edificabilità dello 0,75 (come se fosse una zona espansione) in un terreno che è ormai zona bianca di piano regolatore, per cui sarebbe possibile chiedere un indice molto più basso, imponendo scelte urbanistiche volte a tutelare la vivibilità di un quartiere, anziché le esigenze di un privato.

Fra gli amministratori presenti, l’assessore Bianchi ha difeso a più riprese la bontà del progetto.


mercoledì 20 ottobre 2010

Due Anni e Mezzo di Giunta Bacheca

In soli due anni e mezzo la Giunta Bacheca ha distrutto l’economia di Santa Marinella

- Un’Estate disastrosa per il turismo: mare sporco e nessuna iniziativa
- Zona artigianale ferma e artigianato in crisi
- Commercio morente 
- Floricoltura sparita dal nostro territorio
- Nessuna Programmazione


In soli due anni e mezzo la Giunta Bacheca ha spento le speranze dei cittadini

- Pessima gestione dell’ordinario: sporcizia, palme distrutte, quartieri non riqualificati
- Più tasse (vedi addizionale IRPEF comunale)
- Svendita del Nostro Porto
- Pastrocchi nell’espletazione delle gare (vedi affidamento della piscina comunale e gara raccolta differenziata)
- Primo attacco alle colline: approvata lottizzazione di “Poggio Bellavista”, 120 mini appartamenti
- Clientelismo: posti di lavoro e sussidi agli amici 
- Opere Pubbliche ereditate dalla vecchia amministrazione e realizzate nel peggiore dei modi (vedi Ponte di Via Lazio)
- Delinquenza e attività illecite dilaganti, una città dormitorio e senza prospettive.

Un Sindaco che vuole bene alla città dopo questo e tanto altro si sarebbe dimesso, ma pur di occupare una poltrona, Bacheca nasconde la testa sotto la sabbia, mentre pronuncia proclami e “faremo”.
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PD (Francesco Benci, Andrea Bianchi, Carlo Mucciola)
UDC (Massimiliano Fronti, Mauro Trebiani)
Un'Altra Città è Possibile (Paola Rocchi, Stefano Massera)

(testo del manifesto pubblicato dalle forze d'opposizione)

Interrogazione dei Consiglieri di Minoranza sui servizi sociali

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Al Sig. Sindaco del Comune di Santa Marinella
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

OGGETTO: INTERROGAZIONE CONSILIARE SU DELIBERA di Giunta n. 200 del 08/07/2010
I sottoscritti consiglieri comunali, secondo quanto previsto dallo Statuto e dal regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale,
  • Atteso che con delibera 200 del 08/07/2010 la Giunta comunale ha approvato il "piano 2010 a sostegno di progetti promossi da soggetti del terzo settore",
  • atteso che la delibera cita: l’ art.5, comma 2, della legge n. 328/200; la D d. C. n.29 del 28/05/2010 e la D.d. G.C n. 124 del 04/06/2010;
  • atteso che i fondi per la copertura finanziaria del piano costituiscono uno storno e una diversa utilizzazione del capitolo di bilancio 1434/14 “Tirocini formativi risocializzanti”, detto in altre parole utilizzano le risorse in precedenza utilizzate per le cosiddette “Borse lavoro”, quest’ultime integralmente gestite dall’ufficio servizi sociali in base a graduatorie e valutazioni del personale comunale;
  • atteso che tale diversa riutilizzazione non appare assimilabile, poiché i fondi per i “tirocini formativi risocializzanti” erano integralmente a disposizione dei soggetti più deboli, mentre il piano 2010 orienta risorse anche verso altri soggetti o li finalizza ad acquisto di beni;

venerdì 15 ottobre 2010

Emergency a Santa Marinella

Emergency invita i cittadini di Santa Marinella alla proiezione del
documentario "Domani Torno a Casa", un "viaggio tra Sudan e Afganistan
nello sguardo di due bambini".

La proiezione avrà luogo domenica 31 Ottobre alle ore 16.30, presso la
sala Flaminia Odescalchi, Via della Libertà 19, ed è a ingresso
libero. Intervenite numerosi!

Un'Altra Città è Possibile



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Dal sito di Emergency: Il film-documentario "Domani torno a casa" di
Fabrizio Lazzaretti e Paolo Santolini, presentato alla Mostra del
cinema di Venezia nel 2008, è il frutto di due anni di riprese tra il
nuovo Centro cardiochirurgico di Khartoum e il Centro chirurgico di
Kabul di Emergency. Il film racconta le vicende emblematiche dei due
piccoli protagonisti: Yagoub, un quindicenne sudanese colpito da una
grave malattia cardiaca, e Murtaza, un afgano di sette anni incappato
in una mina. Entrambi, in modi diversi, vittime della guerra.
http://www.emergency.it/index.html

Comunicato Consiglieri di Minoranza



Presunte clientele nell’erogazione delle “borse lavoro”: la minoranza esige risposte.

La minoranza ha presentato un’interrogazione sulla delibera di Giunta n. 200 che riguarda l’erogazione di fondi a favore di soggetti svantaggiati. Il tema è veramente cruciale e ciò che si contesta non è certo l’aiuto fornito a chi ne ha bisogno. Piuttosto si teme è una gestione clientelare da parte dell’Amministrazione, cosa che sarebbe gravissima.
Dallo scorso luglio, il Comune ha infatti deciso di estromettere i Servizi Sociali dall’erogazione delle borse-lavoro e di affidarle direttamente a tre associazioni del territorio: il Consorzio "Valcomino" (Podere del Sole, azienda agricola biologica, di cui fa parte anche la Cooperativa “Stella polare”), “Casa Comune 2000” e “Solaris”. Nel consiglio comunale del 28 agosto 2010 la maggioranza ha così approvato una variazione di bilancio che sottrae ai Servizi Sociali i 54.000 € delle borse lavoro per erogarli a favore delle tre associazioni suddette. L’assessore Degli Esposti ha sostenuto che la legge impedisce oggi ai comuni l’erogazione diretta delle borse-lavoro obbligandoli a ricorrere a soggetti di mediazione del terzo settore. Questo impedimento legislativo non ci risulta. L’assessore ha inoltre specificato che queste associazioni sono le uniche che hanno presentato un progetto, omettendo di aggiungere che la scelta dei soggetti mediatori, in base alla legge, dovrebbe rispondere a precisi criteri di professionalità ed esperienza. Inoltre le domande avrebbero dovuto essere vagliate da una commissione che non si è mai riunita.
I beneficiari delle borse lavoro, in tutto 11, non sono stati selezionati in base alle graduatorie stilate dai Servizi Sociali; questi ultimi sono stati anzi esclusi persino dalla valutazione dei progetti presentati. Le associazioni stesse hanno selezionato il personale senza che ai Servizi Sociali sia stata presentata né una lista dei nomi né una documentazione. Sono poi le stesse associazioni che automonitoreranno il loro lavoro.
La mediazione svolta dalle associazioni non è certo gratuita: il coordinatore delle due associazioni “Casa Comune 2000” e “Solaris” (che hanno sede nello stesso indirizzo) percepiscono 900 € al mese per sei mesi, l’equivalente di quasi quattro borse-lavoro. L’associazione “Valcomino” non eroga alcuna borsa lavoro ma organizza corsi di formazione per disabili, pagando uno stipendio di ca. 1200 € al mese, per quattro mesi, a due assistenti.
Le associazioni hanno iniziato ad erogare il servizio dal 1 luglio 2010 quando la giunta ha deliberato il loro finanziamento l’8 di luglio, approvato definitivamente in consiglio comunale il 28 di agosto 2010, quando il “servizio” era iniziato
I progetti approvati parlano di 11 borse a 500 € (420 € netti) per sei mesi per una spesa totale di 58.000. La delibera di giunta approva un finanziamento di 42.000 € (“Valcomino” 10.000, “Solaris” 18.000 e “Casa 2000” 14.000); sarà per questo che la variante di bilancio è salita, in consiglio comunale, a 54.000 €. Con una cifra di poco superiore (60.000 euro) i Servizi Sociali avevano erogato ben 20 borse lavoro di 450 € mensili per sette mesi nel 2008, comprensive di coperture assicurative e tasse.
L’operazione della Giunta, oltre che ad erogare denaro pubblico senza trasparenza, rischia di lasciare sguarniti di risorse i Servizi Sociali nel far fronte ad emergenze documentate.

Info Flash 02/10/2010

Info Flash 25/9/2010

giovedì 14 ottobre 2010

Siamo ancora qui

Esattamente tre anni fa, la città di Santa Marinella era in fermento. Il sindaco Tidei era stato sfiduciato con un colpo di scena clamoroso (quanto atteso) e in molti cominciavano a scaldare i motori per dare a questa nostra comunità un nuovo sindaco, una nuova giunta, una nuova speranza.
Anche gli appartenenti a quello che si chiamava allora "Il tavolo del lunedì" cominciarono ad intensificare le riuinioni. Ne uscì, dopo qualche mese, una candidatura ed un progetto: governare con assoluta trasparenza, dimostrare che la politica deve essere e può essere servizio (e niente altro), lavorare per il territorio, l'ambiente, la solidarietà, la crescita economica.
Dopo due anni e mezzo, quel progetto è ancora vivo.
Gli attivisti, i simpatizzanti, qualche candidato della lista rimasto fedele e vicino, i consiglieri Rocchi e Massera, l'ex consigliere Dani e tutt'ora PRC (che è stato fra i soggetti del Tavolo del Lunedì), tutti questi credono ancora in quei valori e da quei valori si fanno guidare nell'attività politica. Non è sempre facile, la maggior parte delle volte è frustrante, ma tutto ciò non ferma la determinazione, vorremmo dire la necessità.


Questo blog sarà il più semplice possibile.
Non abbiamo molte energie (per tutte le cose che sono da fare), abbiamo tutti molti impegni.Per ora avrà lo scopo di postare materiali, di informare succintamente, oltre ad un infoflash da poco "inventato".
Chi vorrà mettersi in contatto con noi, potrà farlo per ora attraverso l'indirizzo di posta elettronica, della lista e dei consiglieri.