“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

martedì 24 aprile 2012

Assemblea sul P.I. Benigni: comunicato della minoranza

Come consiglieri di minoranza ci complimentiamo con il comitato 11 Agosto 2011 per la magnifica riuscita dell'assemblea pubblica sul P.I. Benigni, che si è tenuta Sabato 21 Aprile. Abbiamo potuto assistere alla relazione dalle prime file riservate agli amministratori, ma con vero sconcerto non abbiamo visto arrivare nessuno dei colleghi di maggioranza, e tanto meno il sindaco. La sordità che la maggioranza Bacheca ha dimostrato in questa vicenda è davvero sorprendente, a partire dal dibattito consiliare che abbiamo condotto la notte dell’11 agosto. In quella occasione dimostrammo ampiamente le falle del progetto e la totale disattenzione verso il bene pubblico, chiedendo alla Maggioranza di fermarsi e di scrivere prima delle regole generali sui Piani integrati. La risposta dell’Amministrazione Bacheca è stato il disinteresse di chi non si schiera evidentemente dalla parte dei quartieri, ma dei poteri forti, cioè in questo caso dalla parte della società che dovrebbe costruire il nuovo insediamento.
Tornando all’assemblea, sottolineiamo la nutrita presenza di cittadini interessati, sia dal quartiere Alibrandi sia dalla città tutta, perché è chiaro, come è stato sottolineato dai relatori, che il P.I. Benigni interessa tutta la città, non solo per le ricadute dirette di un nuovo insediamento urbano sul tessuto cittadino e sull'ambiente, ma anche perché non è che il primo di ben 14 Piani Integrati, e vale quindi come un precedente su cui rischiano di basarsi quelli che potrebbero seguire.
I relatori hanno illustrato le ragioni per cui un così numeroso gruppo di cittadini (il comitato è al momento composto da circa 700 persone!) è contrario al P.I. Benigni e alle sue modalità di attuazione. È stato sottolineato lo squilibrio inaccettabile tra “dare” e “avere”, peraltro ulteriormente aumentato rispetto ai progetti originariamente presentati. A fronte della possibilità di costruire quasi 30.000 mq di edilizia residenziale (in una zona in cui il Piano Regolatore non prevede cemento) alla città verrebbero restituiti: un ponte che serve in realtà alla vendita dei nuovi appartamenti; un parco, che fatti i calcoli non è altro che il verde previsto dalla legge per i 30mila metri quadrati, niente di più; una zona di edilizia sociale, di cui peraltro è prevista la collocazione ma non la realizzazione; una zona di “servizi”, che invece di essere identificati in scuole, uffici pubblici o quant'altro, si prefigurano in realtà come semplici attività commerciali o, peggio ancora, un multisala per il quale non è previsto a quanto pare né un parcheggio né un'adeguata viabilità. E a proposito di viabilità, è stato fatto notare come le strade in prossimità del futuro quartiere siano già sin troppo ristrette per i flussi attuali, figurarsi quale sarà la situazione dopo la realizzazione del Piano Integrato.
L'accento è stato posto inoltre sull'enorme problema causato dal sistema fognario della nuova urbanizzazione. I nostri amministratori non hanno infatti imposto al costruttore di predisporre un sistema fognario adeguato per le nuove palazzine, le quali si collegheranno al sistema pre-esistente, già al limite delle sue capacità, se non oltre. Allo stesso modo non è stato considerato l'effetto delle nuove costruzioni sulle dinamiche idriche della zona, notoriamente già ad altro rischio alluvioni. Le acque pluviali, infatti, grazie all'impermeabilizzazione causata dal cemento, andranno ancor più a confluire nel fosso di Ponton del Castrato, già considerato dalle autorità idro-geologiche un bacino ad elevatissimo rischio. È quindi più che comprensibile che gli abitanti della zona siano preoccupati: la nostra città non può diventare di nuovo il teatro di tragedie come quelle delle passate alluvioni.
Infine è stato fatto il punto della situazione sull'iter di questo P.I. Il comitato ha inoltrato un ricorso al TAR, che si spera venga accolto. Nel frattempo, sono molti gli uffici a competenza provinciale, regionale e nazionale che devono approvare il progetto, in base a parametri di rispetto del territorio e dei vincoli ambientali. Anche se la parola finale spetta alla Regione, è reale la possibilità di parere negativi da parte degli enti interessati. E quindi (nonostante i nostri prodi amministratori locali abbiano proceduto a testa bassa nell'approvazione di questo progetto, non certo nell'interesse della città o dei cittadini) la speranza che questo progetto possa essere arrestato è tutt'altro che spenta.

LA MINORANZA

venerdì 20 aprile 2012

"porta a porta" sperimentale

A due mesi dall’avvio della raccolta differenziata “porta a porta” nella zona Valdambrini/Belvedere/via dei Fiori, tracciamo un bilancio dal nostro punto di vista.
Nonostante il ritardo con cui è avvenuto (dall’ottobre 2008, al gennaio 2012), l’avvio del porta a porta è senza dubbio positivo. Costituisce l’unico modo per abituare ognuno di noi a differenziare sempre, e a farlo bene. Detto ciò, non possiamo nasconderci le difficoltà iniziali, dovute ai motivi più svariati. Perciò le amministrazioni che scelgono la raccolta porta a porta devono mettere in conto molte risorse, almeno il primo anno, in termini di impegno e di personale.

L’avvio del porta a porta a Santa Marinella non sta andando molto bene, a nostro parere.
Molti cittadini caricano i rifiuti nelle loro auto e li vanno a depositare nei quartieri vicini (ad ognuno sarà capitato di incontrare questi trasfertisti della immondizia…); altri sbagliano cassonetti (plastica nella carta, organico nella plastica), altri ancora depositano buste indifferenziate ai piedi di qualunque cassonetto trovino, mentre ci sono utenti che ancora non hanno ritirato i bidoncini.

All’ufficio comunale preposto all’organizzazione del porta a porta e ai rapporti con la Gesam, ci hanno detto che questo è in fondo normale; è una confusione iniziale che può essere compresa.
Il Comune ha organizzato sei incontri, andati quasi tutti deserti, ma del resto ci sono arrivate segnalazioni secondo le quali è mancata una comunicazione efficace; tanta gente semplicemente non ne sapeva niente. Anche sul materiale cartaceo distribuito ci sono arrivate obiezioni: pare che il numero dell’ufficio comunale fosse sbagliato.

Pur comprendendo la difficoltà iniziale, noi crediamo che lo sforzo di comunicazione debba essere incrementato, perché se Maometto non va alla montagna, allora la montagna deve andare da Maometto. Se molti santamarinellesi non mostrano di voler differenziare, sarà necessario che il personale vada nei quartieri e parli con la gente “ porta a porta”, in modo più sistematico rispetto a quanto verificato fino ad ora. Se necessario ( e a noi sembra necessario) l’ufficio competente va potenziato.
Ci hanno detto inoltre di un accordo con la Polizia Municipale per i controlli. Ci sembra una buona idea, che incoraggiamo. Ci aspettiamo che poi però questo Vigile ci sia per davvero, che per davvero faccia appostamenti in borghese, che segnali infrazioni inizialmente per educare, successivamente per multare.
A parte il caso di chi lascia rifiuti ingombranti in giro: queste persone vanno punite severamente da subito.

Inoltre forse bisognerà tornare alla carica con manifesti e altro materiale cartaceo, per non lasciare niente di intentato. Da parte nostra ricordiamo che nel sito istituzionale del comune, il link “porta a porta” contiene molte informazioni.
E’ importante riconoscere che il successo o l’insuccesso del porta a porta dipende in definitiva dai cittadini.
Non c’è più spazio per le magadiscariche, e non possiamo disseminare inceneritori nei nostri territori.
Riciclare non è un vezzo, è una forma di sopravvivenza …

Indichiamo un link del sito comunale, dove trovare domande e risposte

(foto scattata all'incrocio tra via Belvedere e via Elcetina)

lunedì 16 aprile 2012

Assemblea sul P.I. Benigni

Segnaliamo un appuntamento che ci sembra davvero importante e che
abbiamo letto su manifesti a firma del comitato "11 agosto".
Ci riferiamo all'assemblea pubblica prevista per sabato 21 aprile ore
17.30 alla sala flaminia sul Piano integrato "Benigni" deliberato
dall'amministrazione Bacheca in una zona limitrofa al quartiere
Alibrandi.
A quanto sappiamo, nel corso dell'assemblea verranno spiegate le
ragioni di contrarietà da parte del comitato e lo stato dell'iter di
approvazione.
Come consiglieri abbiamo seguito da vicino la vicenda e condividiamo
ogni iniziativa volta a bloccare un progetto urbanistico che secondo
noi non tiene affatto in considerazione il bene pubblico, ma anzi va
in tutt'altra direzione. Una vicenda emblematica di un modo di
amministrare a vantaggio di pochi e della capacità della società
civile di mobilitarsi ed essere incisiva sulle decisioni che
condizionano l'aspetto della nostra città.

Parteciperemo con molto interesse all'assemblea e invitiamo tutti a
fare lo stesso

Un'Altra Città è Possibile