“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

venerdì 31 agosto 2012

Tra la politica e la gente


La vita è fatta di scelte e ieri ne abbiamo fatta una importante e delicata. La maggioranza non aveva il numero legale e portava in consiglio l’approvazione dello statuto del Gruppo Azione Costiera. Un atto che garantiva un finanziamento europeo di 900.000 € (così ci ha riferito il sindaco) per la pesca su Civitavecchia, Tarquinia, Montalto e S. Marinella.

Naturalmente gli altri comuni avevano già votato e mancava solo la cenerentola del litorale, la nostra amata cittadina balneare che si presentava all’ultimo giorno utile per approvare questo provvedimento.
Qual ghiotta occasione: alzarsi, far cadere il numero legale e far fare una bella figuraccia all’amministrazione in carica.

Abbiamo scelto di non farlo. Perché la politica, le tattiche, i sofismi, le prove di forza secondo noi non sono più importanti della gente, delle loro vite e delle loro aspettative.

Che colpa ne hanno i pescatori se sono rappresentati da un’amministrazione che se ne frega di loro. Che colpa ne hanno se non hanno futuro senza questi finanziamenti, senza una visione diversa della città, senza la capacità di dare un’offerta innovativa alle esigenze del turismo?

Ci hanno criticato per la nostra scelta, ma qui la ribadiamo e confermiamo con forza. Per noi la politica è una cosa diversa dalla mera gestione del potere.

Se ci fossimo alzati avremmo solamente fatto perdere soldi a una città in crisi. Non avremmo determinato nessuna svolta per la città, non avremmo risolto il problema della differenziata, della mancanza di idee, dell’incapacità cronica di progettare il futuro di S. Marinella. Avremmo fatto il gioco di chi ha disertato i banchi della maggioranza perché già in campagna elettorale, di chi se ne frega smaccatamente del bene comune per ribadire solo posizioni di forza.

La nostra posizione è diversa e la correttezza di una scelta per noi viene ancora prima della sua opportunità. Non solo siamo convinti di quello che abbiamo fatto, ma siamo anche felici di essere fatti così.

Stefano Massera

Chi ha a cuore l'interesse della città.


Per discutere un'importante mozione sui rifiuti e per approvare un atto che permetterà al nostro comune di partecipare ad un bando europeo sulla pesca con importanti finanziamenti, i consiglieri di Pd e Un'Altra Città Possibile hanno garantito il numero legale al Consiglio comunale di oggi 30 agosto. A ranghi ridottissimi non solo la maggioranza, ma anche il pubblico, visto che per la terza volta la maggioranza ha voluto convocare un'assemblea consiliare in un orario assurdo, le 9 di mattina di un giorno feriale. 
La minoranza  ha mantenuto il numero legale  per puro senso di responsabilità, ricordando le tante volte che la maggioranza ha in modo sordo e arrogante ignorato le richieste dell'opposizione, ma anche valutando l'urgenza degli argomenti all'ordine del giorno. Sulla pulizia della città e la raccolta differenziata si è sviluppato un lungo dibattito che la minoranza ha affrontato con documentazione abbondante, non solo 70 foto impietose scattate nei mesi di luglio e agosto, ma anche riferendosi al capitolato d'appalto, al contratto, a due lettere inviate dall'ufficio alla Gesam, alla risposta della ditta, alla relazione del responabile del Vigili. 
Dopo aver ascoltato l'intervento del delegato Maggi, il quadro ci è apparso chiaro: al di là delle parole di facciata offerte alla stampa, l'amministrazione Bacheca si è resa conto benissimo della sporcizia della città, ha intrapreso anche delle azioni, ma nessuna di queste risolutiva né efficace. Soprattutto non sta sanzionando come potrebbe e dovrebbe la ditta che non svolge bene il servizio. Le due lettere che l'ufficio ha inviato alla Gesam a giugno e luglio avrebbero potuto costituire gli estremi di almeno tre sanzioni, ma l'amministrazione c'è andata giù morbida. Non ha neppure reagito alla risposta della Gesam secondo la quale la raccolta differenziata sarebbe partita su tutti i quartieri oltre la ferrovia con buoni risultati, affremazione del tutto errata.
Altro capitolo i vigili; dalla relazione abbiamo compreso che l'impegno non è stato adeguato, anche per la mancanza di personale; sottodimensionato appare anche l'ufficio igiene, che deve rispondere a tutti, e gestire tutta la parte burocratica, insomma tutte cose imputabili secondo noi ad una cattiva gestione, di cui i cittadini pagano le conseguenze. 
In ogni caso la maggioranza ha accettato di votare la mozione della minoranza che tocca tutti questi punti, aggiungendo alcuni aspetti. Ora staremo a vedere i risultati, premesso che la minoranza non ha intenzione di mollare e sta valutando tutte le azioni possibili per contrastare il degrado della città e far funzionare la raccolta differenziata.
Il Consiglio ha poi votato (con la presenza risicatissima di 11 consiglieri in aula)  lo statuto dell'associazione fra Comuni intitolata GAC, Gruppi di Azione Costiera, che  sua volta risponde ad un bando regionale. Si tratta di una convenziona fra i 4 comuni costieri (Civitavecchia, Santa Marinella, Tarquinia, Montalto) di cui è capofila Civitavecchia. La convenzione permetterà di ricevere sul territorio circa 750mila euro per piani di sviluppo della pesca, e costiituirà una boccata d'ossigeno per un settore in crisi. 
Purtroppo non abbiamo potuto fare a meno di contestare il metodo: la giunta Bacheca ha portato lo statuto in consiglio l'utlimo giorno utile, e non ci sembra una scusante il fatto di non essere stato l'unico comune a farlo. Tale ritardo ha impedito di migliorare  l'atto, cosa possibile se solo la maggioranza si fosse mossa qualche settimana prima. 

Carlo Mucciola, Andrea Bianchi, Francesco Benci, Paola Rocchi, Stefano Massera.

lunedì 27 agosto 2012

Quanta sporcizia, cronologia di un fallimento

2007 – Amministrazione Tidei – Accordo fra Comune e Provincia per il finanziamento della “Progettazione e realizzazione di servizi innovativi per la raccolta differenziata” – la Provincia stanzia circa 600mila euro (D.G. P. 183/2007 – D.G.C. 196/07)
2008, agosto – Si insedia la nuova Giunta e nell’agosto il giovane sindaco Bacheca dichiara alla stampa di “puntare moltissimo sul decoro urbano. Ricordando che il nostro obiettivo principale è la Raccolta Differenziata, della quale a breve tempo presenteremo la campagna di informazione” . Peccato che la sua Giunta non abbia nel frattempo votato alcun atto per avviare tale campagna.
Ottobre – con la D.G.C. 431 viene affidato alla società ACHABCOMUNICA il compito di presentare un progetto su come realizzare a Santa Marinella la campagna di comunicazione (come spiegare e insegnare ai cittadini a differenziare?) - Tale progetto verrà approvato due anni dopo, nell’ottobre del 2010. novembre – Nel corso di una occasione pubblica (settimana del riciclaggio al Liceo Galilei) l’assessore Marongiu assicura che la Raccolta Differenziata partirà a gennaio.
2009, gennaio – Non parte proprio niente, semplicemente perché la Giunta non ha votato gli atti che servirebbero.
Luglio - con D.G. C. 311 viene affidato alla soc. Erica il compito di fare indagini sul territorio per proporre il piano di realizzazione della Raccolta Differenziata (come farla?) e il capitolato d’appalto.
Settembre – la Minoranza ha presentato nel frattempo e in un anno 3 interrogazioni sullo stato dei rifiuti e sui ritardi della raccolta Differenziata senza ricevere risposte soddisfacenti, chiede quindi le dimissioni dell’Assessore Romitelli. In una nota stampa i consiglieri di minoranza ricordano inoltre le promesse non mantenute della giunta Bacheca: la Raccolta differenziata doveva partire nell’ottobre 2008, poi nel gennaio 2009, poi in data da destinarsi.
Dicembre – L’assessore Romitelli non si è (ancora) dimesso e quindi convoca la minoranza in una riunione con un ingegnere della società Erica, che nel frattempo sta redigendo il progetto. La minoranza partecipa alla riunione, si dichiara disponibile a collaborare (ma non verrà più riconvocata). L’ingegnere della società si raccomanda di una cosa: l’esperienza di altri comuni come il nostro dimostra che se non si comincia su tutto il territorio comunale contemporaneamente dopo una capillare ed efficiente campagna di comunicazione, la Raccolta porta a porta è destinata a fallire. Ma va?
2010, Marzo – Con D.G.C. viene approvato il progetto della società Erica che indica come deve essere fatta la Raccolta Differenziata Porta a Porta e quali sono i termini del capitolato d’appalto, che prevede un contratto per 5 anni e circa 16milioni di importo. Dopo due anni, la Giunta Bacheca è finalmente pronta per andare a bando e a gara. E fa una prima cosa importante: smantella il suo ufficio Gare….esattamente alla vigilia di un bando così importante e decisivo per una città che pretende di avere vocazioni turistiche. Chi esaminerà le domande una volta pubblicato il bando?
Giugno – la Giunta Bacheca nomina una commissione ad hoc per il bando sulla nettezza urbana e la raccolta differenziata. La legge impone un numero dispari di componenti, fino a 5, ma 5 teste a controllare e 10 occhi a guardare alla Giunta sembrano troppi. Vengono così nominati solo 3 membri. Con quali competenze su bandi e rifiuti? Nessuna. Sono 3 architetti: un impiegato comunale che si occupa di edilizia privata e due figure assunte con contratto a termine, pochi mesi prima dalla stessa Giunta Bacheca. La minoranza critica la scelta e avanza le sue proposte: che siano almeno inserite altre due figure esperte, ad esempio due ingegneri ambientali! Ma la Giunta ignora il consiglio: preferisce che a scegliere il vincitore di un appalto di 16milioni di euro sulla raccolta differenziata siano tre figure che di queste cose non hanno esperienza.
Ottobre - con determina dirigenziale del 11/10/’10 viene aggiudicata la gara per “servizi di raccolta e trasporto rifiuti urbani, servizi di nettezza urbana, servizi informativi” alla ditta GESAM s.r.l. La minoranza chiede i verbali e la proposta della Gesam che la commissione ha valutato e scelto. I consiglieri restano basiti: i verbali sono generici (la segretaria verbalizzante - indicata dalla delibera che istituiva la commissione - non risulta mai presente, perché mai informata della nomina). Le firme dei componenti la commissione sono state apposte solo sulla prima pagina della proposta Gesam (fatta di fascicoletti facilmente scomponibili). Il quadro che è ormai emerso preoccupa: la giunta prima smantella l’ufficio gare, poi nomina 3 soggetti non competenti di cui 2 a contratto temporaneo, i verbali non spiegano, i fogli della proposta Gesam non erano firmati, e quindi sostituibili…La minoranza scrive tutto ciò in un esposto alla Procura, ma forse fa un errore. Fa da sé, non incarica e non paga profumatamente un avvocato che scriva e soprattutto che segua la cosa in Procura. La politica crede ancora nella politica, ma forse si sbaglia: è tempo di avvocati, e la minoranza di Santa Marinella se ne accorgerà in altre occasioni. Imparando la lezione.
2011 – All’Ama (il cui contratto decennale è scaduto) subentra la Gesam, vincitrice della Gara. Per un anno continuerà a svolgere il servizio di raccolta su strada come l’Ama, ma con meno mezzi (perché il contratto che ha firmato prevede il Porta a Porta). Una buona parte dei cassonetti (ereditata dall’Ama) è sfondata, rotta, senza ruote.
Maggio – Arrivano segnalazioni di mancati svuotamenti dei cassoni stradali in particolare di domenica; sembra che la Gesam limiti i turni degli operai per questioni economiche; fra gli operai c’è inoltre malcontento, perché pare che la ditta non sia regolare con i pagamenti; in breve, sembra che abbia problemi di liquidità. Ma il Sindaco rassicura. Nel frattempo l’assessore Romitelli si è dimesso e ha restituito la delega per la Raccolta Differenziata. Lo sostituisce il capogruppo Maggi. Sulle prime disfunzioni al servizio la Minoranza protocolla un’interrogazione.
Luglio – Le cose non vanno affatto bene. La città è sporca, i cassonetti insufficienti (e rotti) traboccano di rifiuti in tutte le ore del giorno, nonostante un’ordinanza del sindaco abbia imposto il loro deposito nei cassonetti dalle 19:00 alle 7:00 del giorno dopo. E’ un’ordinanza completamente disattesa, che nessuno fa rispettare. A metà pomeriggio già i cassonetti emanano odori nauseanti, in pieno centro e nelle periferie. Lungo i marciapiedi e intorno agli alberi regnano le erbacce, e le foglie secche. Non si placa il fenomeno delle discariche abusive.
Agosto – dopo essere tornata ancora sull’argomento con interventi sulla stampa, la minoranza presenta al delegato Maggi e al Sindaco Bacheca un dossier di 70 foto, impietose. Maggi non si scompone. Secondo lui dire che la città è sporca è ingeneroso, anzi negli ultimi tempi a suo parere sarebbero stati fatti “passi da gigante” per migliorare il decoro della città. Che coraggio, capogruppo Maggi…
Dicembre – il Sindaco dell’ottimismo annuncia alla stampa che, dopo un suo incontro con l’Assessore Civita, la Provincia ha accettato di stanziare 156mila euro per adeguare l’isola ecologica, uno dei motivi per cui la raccolta differenziata ancora non parte. Ora è tutto a posto! dice il sindaco dopo 3 anni e 4 mesi dalla sua prima dichiarazione sull’imminenza del Porta a Porta. Naturalmente non è vero: la raccolta partirà a gennaio, senza che l’isola ecologica sia stata ancora adeguata, perché sull’area sono presenti dei vincoli.
2012 - Gennaio -mentre la Procura non si pronuncia, l'Autorità di Vigilanza sui Contratti fa sapere di aver archiviato il nostro esposto (vedi ottobre 2010), che avevamo inviato anche a loro. Curioso, ma ne prendiamo atto.
Febbraio dopo tanto attendere si avvia finalmente il Porta a Porta! Un piccolo assaggio solo per prendere confidenza: valdambrini, belvedere, via dei fiori, ma solo al di là della ferrovia. Infatti i cassonetti di via delle dalie vengono letteralmente presi d’assalto dai pendolari dell’immondizia. Nonostante infatti la campagna informativa della Achabcomunica, molta gente o non sa, o non vuole, o non teme nulla, insomma non differenzia i rifiuti e preferisce gettarli nel primo cassonetto di strada utile. Alcuni nemmeno si spostano: lasciano i sacchetti di indifferenziato dove capita. Multe per i trasgressori? A quanto ci risulta nessuna. L’Amministrazione porta pazienza: si sa all’inizio è difficile. Soprattutto se non ci si crede granché e non si destinano risorse per i controlli…
Maggio – l’Amministrazione annuncia il prossimo avvio della differenziata in altri quartieri. Solita campagna informativa. Partono le lettere, che non arrivano a tutti. Vengono distribuiti i bidoncini, ma non a tutti. Stavolta i quartieri sono molti di più ed è praticamente il caos. E’ soprattutto problematica la situazione dei condomini (ed infatti non va male ad Alibrandi, quartiere di case singole). La città continua poi ad essere sporca, nelle vie, nelle erbacce, nei rifiuti ingombranti lasciati in giro da molti cittadini incivili. Ma di multe non se ne parla. Mentre altri Comuni attuano controlli rigidissimi a Santa Marinella sembra vigere il Far West - senza sceriffi.
Giugno – La Minoranza chiede un incontro con il delegato Maggi per discutere sullo stato della differenziata e della pulizia della città. La riunione si svolge, la minoranza avanza delle proposte.
Luglio – La situazione appare peggiorata, la città è davvero sporca! I suggerimenti della Minoranza non hanno travato risposta e quindi Carlo Mucciola, Francesco Benci, Andrea Bianchi, Massimiliano Fronti, Mauro Trebiani, Paola Rocchi, Stefano Massera, Emanuele Pepe insistono e presentano una mozione, che finalmente alla terza seduta utile e a stagione estiva finita, approderà in consiglio il 30 agosto.

Per scaricare il documento in formato pdf cliccate qui

Per leggere la mozione della minoranza cliccate qui

domenica 26 agosto 2012

Di chi è la colpa?

A PROPOSITO DELLA PULIZIA DELLA CITTA’ E DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

 Chiediamo a voi tutti di leggere gli articoli che seguono. Sono tratti dal capitolato d’appalto firmato dalla Gesam. Sono parte integrante del contratto per cui noi tutti paghiamo la bolletta della Tarsu. Da questi articoli si evince chiaramente che non solo la vigilanza sul servizio spetta all’Amministrazione, ma soprattutto questa ha ampio potere di sanzioni, di rivalsa economica e persino di risoluzione del contratto.

SE LA CITTA’ E’ SPORCA LE RESPONSABILITA’ SONO PRECISE

Art. 31 – Vigilanza e controllo 1. La vigilanza e il controllo sull’esecuzione dell’appalto competono all’Amministrazione aggiudicatrice e possono essere esercitati anche tramite soggetti terzi di ciò appositamente incaricati dalla stessa Amministrazione aggiudicatrice, che sono conseguentemente legittimati all’accertamento delle inadempienze. L’accertamento di inadempienze eseguito da altri soggetti incaricati sono tempestivamente comunicati all’Amministrazione aggiudicatrice. 2. Per l’esercizio della vigilanza e del controllo, l’Amministrazione aggiudicatrice e gli altri soggetti indicati al comma 1 possono effettuare sopralluoghi, ispezioni, prelievi di campioni, pesature, anche con l’intervento di altre competenti Autorità, in qualsiasi momento, anche senza preavviso e l’Appaltatore vi deve acconsentire. I predetti controlli possono essere eseguiti nel territorio comunale e anche presso il cantiere dell’Appaltatore e sui veicoli e sulle attrezzature dallo stesso utilizzati nonché attraverso verifiche sulla documentazione presente negli uffici dell’Appaltatore. 3. L’Appaltatore è tenuto a collaborare con i soggetti che eseguono la vigilanza e il controllo, fornendo tutte le informazioni che gli sono richieste. 4. Le inadempienze sono notificate dall’Amministrazione aggiudicatrice all’Appaltatore in forma scritta. L’Appaltatore può produrre, in forma scritta, le proprie controdeduzioni entro dieci giorni dalla notifica delle inadempienze. Qualora le controdeduzioni dell’Appaltatore non siano prodotte entro il predetto termine, si intende riconosciuta e accetta la contestazione e l’Amministrazione aggiudicatrice applica le conseguenti penali. All’applicazione delle penali si procede anche quando, a insindacabile e incensurabile giudizio dell’Amministrazione aggiudicatrice, le controdeduzioni dell’Appaltatore non consentono di escludere la sua responsabilità.

 Art. 32 – Penalità 1. L’Amministrazione aggiudicatrice si riserva di applicare all’Appaltatore le seguenti penalità: a) per il mancato raggiungimento, per fatto imputabile all’Appaltatore, degli obiettivi di legge previsti per la raccolta differenziata di cui all’art. 3, una penalità pari a 5,00 euro/abitante oltre al 95% delle maggiori spese di smaltimento sostenute, con un minimo di euro 5.000,00 fino a un massimo di euro 50.000,00. La penalità è irrogata tramite apposito provvedimento del Responsabile dell’Appalto designato dall’Amministrazione Aggiudicatrice e notificato all’Appaltatore con raccomandata A.R. e anticipata via fax; b) per il conferimento di rifiuti recuperabili provenienti da raccolta differenziata (conferiti separatamente dagli utenti) in impianti di smaltimento, una penalità da un minimo di euro 10.000,00 a un massimo di euro 50.000,00. La penalità è irrogata tramite apposito provvedimento del Responsabile dell’Appalto designato dall’Amministrazione Aggiudicatrice e notificato all’Appaltatore con raccomandata A.R. e anticipata via fax; c) per la contaminazione e/o miscelazione di rifiuti una penalità da un minimo di euro 500,00 a un massimo di euro 2.500,00 per ogni contestazione notificata dall’Amministrazione aggiudicatrice. La penalità è irrogata dall’Amministrazione aggiudicatrice previa contestazione telefonica e conferma scritta per fax o e-mail eseguita dal Responsabile dell’Appalto designato dall’Amministrazione Aggiudicatrice; d) per la mancata esecuzione dei servizi in appalto o di singole parti di essi, una penalità da un minimo di euro 500,00 a un massimo di euro 2.500,00 per ogni contestazione notificata dall’Amministrazione aggiudicatrice. Rientrano nel campo di applicazione di questa penalità, a titolo esemplificativo: la mancata raccolta dei sacchetti, il mancato svuotamento di contenitori, la raccolta indifferenziata di rifiuti differenziati (mancata raccolta per frazioni merceologiche omogenee di rifiuti separati dagli utenti), il mancato spazzamento manuale o meccanizzato di una via o di un’area, il mancato svuotamento dei cestini porta-rifiuti presenti sul territorio. La penalità è irrogata dall’Amministrazione aggiudicatrice previa contestazione telefonica e conferma scritta per fax o e-mail eseguita dal Responsabile dell’Appalto designato dall’Amministrazione Aggiudicatrice; e) per le irregolarità commesse dal personale al servizio dell’Appaltatore, nonché per il documentato comportamento scorretto verso il pubblico e per documentata indisciplina nello svolgimento delle mansioni, da parte del medesimo personale, una penalità da un minimo di euro 500,00 a un massimo di euro 2.500,00 per ogni contestazione notificata dall’Amministrazione aggiudicatrice. La penalità è irrogata dall’Amministrazione aggiudicatrice previa contestazione telefonica e conferma scritta per fax o e-mail eseguita dal Responsabile dell’Appalto designato dall’Amministrazione Aggiudicatrice; f) per la mancata presentazione all’Amministrazione aggiudicatrice delle informazioni richieste ai sensi dell’art. 15, una penalità di euro da un minimo di euro 500,00 a un massimo di euro 2.500,00 per ogni contestazione notificata dall’Amministrazione aggiudicatrice. La penalità è irrogata dall’Amministrazione aggiudicatrice previa contestazione telefonica e conferma scritta per fax o e-mail eseguita dal Responsabile dell’Appalto designato dall’Amministrazione Aggiudicatrice. 2. Anche con l’applicazione delle predette penali, l’Appaltatore resta obbligato a rimediare alla mancanza entro ventiquattro ore dalla notifica della contestazione da parte dell’Amministrazione aggiudicatrice. Resta, inoltre, facoltà dell’Amministrazione aggiudicatrice di procedere alla risoluzione del contratto nel caso del ripetersi delle inadempienze, come disposto dall’art. 33. 3. Le penalità sono trattenute sul primo rateo di pagamento in scadenza e, se questo non è capiente, su quelli successivi, sino al recupero del credito dell’Amministrazione aggiudicatrice. 4. E’ fatta salva la facoltà dell’Amministrazione aggiudicatrice di richiedere il risarcimento per i maggiori danni.

 Art. 33 – Risoluzione del contratto 1. L’Amministrazione aggiudicatrice può chiedere, in qualsiasi momento, la risoluzione del contratto per comprovata inadempienza da parte dell’Appaltatore e qualora si verifichino fatti che, a giudizio dell’Amministrazione aggiudicatrice stessa, rendano impossibile la prosecuzione dell’appalto. 2. Il contratto è risolto di diritto, ai sensi dell’art. 1456 del codice civile, nei seguenti casi: a) mancato avvio dell’esecuzione dei servizi entro cinque giorni dal termine previsto dall’art. 2 del presente Capitolato; b) sospensione del servizio per un periodo superiore alle ventiquattro ore, esclusi i casi di forza maggiore; c) mancata ripresa del servizio, a seguito di interruzione, entro il termine fissato dall’Amministrazione aggiudicatrice, fatti salvi i casi di forza maggiore; d) applicazione a carico dell’Appaltatore di oltre cinque penalità di cui all’art. 32 del presente Capitolato nel periodo di un anno; e) qualora le violazioni delle disposizioni del presente Capitolato comportino l’applicazione di penali, anche cumulativamente intese, per un importo superiore al 10% del valore contrattuale; f) gravi irregolarità o deficienze riscontrate nell’esecuzione dei servizi in appalto che abbiano arrecato o possano arrecare danno all’Amministrazione aggiudicatrice; g) abituale inadempienza, deficienza o negligenza nello svolgimento dei servizi, quando la gravità e la frequenza delle infrazioni compromettano il regolare svolgimento del servizio stesso; h) decadenza o revoca dell’iscrizione dell’impresa all’Albo Nazionale dei gestori ambientali; perdita di uno o più requisiti soggettivi/oggettivi necessari per il mantenimento dell’iscrizione al predetto Albo o mancato rinnovo dell’iscrizione stessa; i) accertata inadempienza verso il personale o gli Istituti previdenziali e assistenziali; j) cessione totale o parziale del contratto; k) subappalto in violazione di quanto disposto dall’art. 7 del presente Capitolato; l) la mancata comunicazione delle modificazioni soggettive dell’Appaltatore di cui all’art. 36 del Capitolato; m) il mancato rispetto del diniego dell’autorizzazione alle modificazioni soggettive di cui all’art. 36 del Capitolato; n) il mancato mantenimento della garanzia fideiussoria per tutto il periodo di vigenza dell’appalto; o) l’aver riportato condanna passata in giudicato per uno dei reati previsti dal D.lgs. 231/2001 e successive modificazioni e integrazioni. 3. Per le ipotesi di cui al comma 2, la risoluzione del contratto opera di diritto non appena l’Amministrazione aggiudicatrice dichiara all’Appaltatore che intende valersi della clausola risolutiva. 4. Costituiscono gravi inadempimenti delle obbligazioni contrattuali le seguenti ipotesi: a) l’Appaltatore non adempie esattamente le obbligazioni assunte; b) l’Appaltatore non si conforma, entro il termine fissato dall’Amministrazione aggiudicatrice, all’intimazione di porre rimedio a negligenze o a inadempienze contrattuali che compromettano gravemente la corretta esecuzione dell’appalto; c) l’Appaltatore rifiuta o trascura di eseguire gli ordini di servizio impartiti dall’Amministrazione aggiudicatrice; d) ripetute gravi inadempienze alle obbligazioni assunte dall’Appaltatore; e) il ripetuto conferimento di rifiuti differenziati (recuperabili/ricalcabili/riusabili) agli impianti di smaltimento finale. 5. Per le ipotesi di cui al comma 4, ai sensi dell’art. 1454 del codice civile, l’Amministrazione aggiudicatrice può intimare, per iscritto, all’Appaltatore di adempiere, entro quindici giorni, le obbligazioni; trascorso tale termine, senza che l’Appaltatore abbia provveduto agli adempimenti previsti, il contratto si intende senz’altro risolto. 6. La risoluzione del contratto è disposta dall’Amministrazione aggiudicatrice mediante apposito provvedimento. 7. Nel caso di risoluzione del contratto, l’Amministrazione aggiudicatrice: a) si riserva ogni diritto al risarcimento dei danni subiti e conseguenti e di esigere dall’Appaltatore il rimborso di eventuali spese sostenute a causa della risoluzione stessa; b) incamera la garanzia fideiussoria, senza pregiudizio dell’azione per il risarcimento dei maggiori danni e per il rimborso di maggiori spese; c) può avvalersi dell’organizzazione dell’impresa appaltatrice per la continuazione del servizio, mediante amministrazione diretta o attraverso altro assuntore e ciò finché non sarà stato possibile provvedere in altro modo. 8. Eventuali mancate contestazioni o atti di tolleranza di pregressi inadempimenti dell’Appaltatore, non possono essere intesi come rinuncia dell’Amministrazione aggiudicatrice ad avvalersi della clausola risolutiva di cui al presente articolo.

 Art. 34 – Esecuzione d’ufficio 1. Nel caso di mancata ottemperanza dell’Appaltatore ai propri obblighi, l’Amministrazione aggiudicatrice procede a formale contestazione, chiedendo l’adempimento entro ventiquattro ore. 2. Ove l’Appaltatore, ricevuta la contestazione, non adempia, l’Amministrazione aggiudicatrice ha facoltà di ordinare l’esecuzione d’ufficio delle attività necessarie per il regolare andamento dell’appalto. In tal caso, l’Amministrazione aggiudicatrice si rivale, per le spese sostenute e per i danni subiti e conseguenti, sull’Appaltatore. Il recupero delle somme avviene con trattenute sul primo rateo di pagamento in scadenza e su quelli successivi fino alla completa estinzione del credito dell’Amministrazione aggiudicatrice. 3. E’ fatto salvo il diritto di escutere la garanzia definitiva. 4. Sono fate salve le azioni legali esperibili da parte dell’Amministrazione aggiudicatrice per il risarcimento dei maggiori danni.

domenica 12 agosto 2012

11 agosto, una data da ricordare


Forse non tutti lo ricorderanno, ma quella di oggi è una data da ricordare, una specie di anniversario, una ricorrenza. Il 12 agosto di un anno fa molti dei cittadini presenti al consiglio comunale della sera precedente e senza dubbio i consiglieri di minoranza, si sono svegliati dopo una nottataccia, fatta di delusione, rabbia, ma anche determinazione a lottare per evitare uno scempio
L’11 agosto del 2011, infatti, la Maggioranza Bacheca ha portato in Consiglio Comunale uno dei suoi provvedimenti più invasivi dal punto di vista urbanistico e più importanti in termini economici della storia recente della nostra città: una lottizzazione per 36mila metri cubi di cemento in una zona bianca di Piano regolatore, cioè su un terreno confinante con il quartiere Alibrandi dove, prima del Consiglio del 11 agosto, non sarebbe stata possibile nessuna edificazione. La prima domanda legittima è: come hanno fatto Bacheca e i suoi a trasformare, in una notte sola, un terreno per coltivare patate in una miniera d’oro per costruire case? Hanno usato uno degli strumenti di quella che sia chiama l’edilizia concordata, un Piano Integrato, per cui si firma un patto fra Amministrazione e società edile: la prima permette di costruire dove non si dovrebbe e la seconda dovrebbe dare in cambio qualcosa di importante per la città.
La seconda domanda è: perché l'amministrazione Bacheca ha voluto approvare questo piano integrato, sui ben quattordici proposti, e perché tutta questa fretta? Quali le reali necessità per la città, e quale l'urgenza? A questa domanda non è possibile dare una risposta, né è stata data quella notte in consiglio comunale.
Appare quindi chiaro perché ci dobbiamo ricordare la notte fra l’11 e il 12 agosto, e perché sia nato addirittura un comitato intitolato “11 agosto”. Perché tanta gente, perché tanti cittadini del quartiere Alibrandi, perché tutti e otto i consiglieri di Minoranza abbiano considerato e considerino quel patto dannoso per il quartiere, offensivo per la città e straordinariamente vantaggioso solo per l’imprenditore. Un regalo, anzi una “regalia”.
Quella notte è successo di tutto.

Una sala consiliare gremita di gente in piedi come non mai, dentro e fuori; le prime due file di sedie occupate dall’imprenditore interessato alla lottizzazione, i suoi collaboratori, alcuni dei suoi operai. Una cittadina che sulle note dell’Inno di Mameli, comincia a cantarlo a voce piena, e noi che la seguiamo, tutta la gente che è lì per difendere qualcosa, che la segue. Il Sindaco che dà la parola all’Assessore Grimaldi affinché spieghi la delibera, e l’Assessore che non spiega proprio niente, ma si mette a leggere, con voce monocorde e stentata, pagine pagine di tecnicismi, così che il pubblico non capisce niente, si guarda stupito, arrabbiato, offeso e comincia a protestare. Monetine che volano in direzione del sindaco e della Giunta. I vigili urbani che intervengono, stanno per allontanare alcuni cittadini, la tensione che sale, il Sindaco che non riesce a placare gli animi, ma anzi li esaspera.

In questo contesto, la Minoranza si è presa la responsabilità di ingoiare la rabbia, e dire “ragioniamo”. Abbiamo cercato di ragionare, abbiamo ragionato sulle cifre dimostrando la sproporzione, abbiamo argomentato sul ponte (fra le cose promesse dal piano Integrato) per mostrare che non solo non risolverebbe i problemi di traffico, non solo così come prospettato sarebbe irrealizzabile, ma veniva “promesso” senza uno straccio di relazione di fattibilità. Una presa in giro.
Abbiamo ragionato sul Fosso Ponton del Castrato, il più pericoloso, il più luttuoso dei fossi di Santa Marinella per il rischio alluvioni, su cui la nuova lottizzazione farebbe confluire tutti gli scarichi di acque chiare. Abbiamo argomentato, nel silenzio sostanziale della Maggioranza, in quello totale dell’assessore Grimaldi, che non ha chiarito niente, è rimasto muto. Abbiamo chiesto quindi il ritiro della delibera ed un’analisi più approfondita dei cosiddetti vantaggi da ricavare. Abbiamo chiesto di scrivere prima delle Regole generali sui Piani integrati, delle Linee Guida volte a dare le indicazioni su come fare i calcoli, su cosa e quanto chiedere in cambio per la città in casi del genere. A questo punto il capogruppo Maggi ha preso la parola per ringraziare la minoranza delle puntuali osservazioni, per dire che la Maggioranza le avrebbe senza dubbio valutate e per chiedere una pausa per riunirsi e decidere. Sono stati dentro 20 minuti, a “valutare attentamente”. Venti minuti di bluff, perché poi, al rientro in aula per votare, lo stesso capogruppo Maggi ha dichiarato che a loro la delibera andava benissimo così com’era. Che ora sarà stata? L’una, le due? Eppure l’aula consiliare non si era svuotata come le altre volte, ma era piena, di gente e di sconcerto. Ed eccoci qua ad un anno di distanza, dopo che altre e significative cose sono successe, tanto che il piano Integrato Benigni che la Maggioranza ha voluto a tutti i costi votare una sera di Agosto, sta fermo in Regione, non ha fatto nessun progresso, anzi gli pende sopra un ricorso al Tar firmato e pagato da molti cittadini di Alibrandi. Nel frattempo il Comitato “11 agosto” ha fatto un lavoro capillare ed egregio, ha organizzato un’assemblea riuscitissima per spiegare lo scempio che si cerca di evitare, ed anche noi, Consiglieri di Minoranza, su questa vicenda abbiamo ancora l’elmetto in testa, tanto per usare una metafora, contro questo e contro altri 13 piani integrati approvati (che la futura consiliatura erediterà) privilegiando strumenti di pianificazione generali, incentrati sui servizi e sul risanamento.
Una data importante per la nostra Città Non solo perché ci ricorda le modalità con cui questa maggioranza amministra Santa Marinella, ma anche perché ci dimostra, ancora una volta, che quando i cittadini fanno sentire la loro voce, si organizzano, protestano e contrastano, le battaglie si riaprono e, speriamo, si vincono.

sabato 11 agosto 2012

ANCHE CON IL SANGUE!


Anche con il sangue. Sappiamo bene che clientele e favoritismi hanno devastato la nostra città ma quello che si è visto ieri in consiglio comunale riesce a stupirci ancora una volta. “Sempre più peggio” diceva qualcuno, e pare  proprio che avesse ragione.
Consiglio stanco, accaldato, in una sede provvisoria e impropria. Pessima acustica e due tre decine di coraggiosi concittadini a fare da spettatori (a proposito: il presidente del consiglio ci aveva promesso che avremmo cambiato sede...). Si votano le aliquote IMU e, finalmente, viene istituita la commissione che dovrà elaborare una proposta sul futuro del Castello di S. Severa. Commissione più o meno bi-partisan, tipo 5 a 3: presiede il Sindaco, poi Boelis, Galletti, Gagliano e Degli Esposti per la maggioranza, Rocchi. Mucciola e Fronti per la minoranza. Buon lavoro a loro e occhi aperti tutti gli altri.
Ma come in ogni consiglio, sebbene estivo, il meglio deve ancora venire. Si propone la delibera sul rinnovo della convenzione con l’AVIS. Rinnovo di 19 anni con copertura di tutte le spese da parte del Comune. Il vicesindaco Fratturato (come tutti sanno presidente dell'Avis locale) lascia la seduta per incompatibilità e la maggioranza mugugna. Il tempo di due tre interventi e la situazione è chiara: è una prova di forza da parte di chi non ha condiviso la delibera con nessuno. Serve, in sintesi, per “pesare”, la reazione della sua stessa maggioranza. La tensione sale e iniziano partire le accuse e recriminazioni. Normale amministrazione, se non fosse che sul tavolo dello scontro questa volta c’è un servizio delicatissimo.  C’è un’associazione che non può essere usata come merce di scambio, perché  garantisce un servizio di enorme importanza, che salva le vite delle persone, che entra nel cuore di chi se ne serve. Cuore che, evidentemente non batte così forte a chi ha orchestrato questo scontro.
Un delirio di potere quello della politica così concepita, un tritacarne nel quale non c’è spazio per la mediazione, per la coscienza, per la comprensione. Vorrei immaginare cosa avrebbe pensato un “utente” dell’AVIS vedendo quello spettacolo ma preferisco sorvolare. Chiediamo un fermo di dieci minuti e il ritiro della delibera: che sia risistemata, portata al prossimo consiglio e votata all’unanimità. Ma la nostra proposta non vine accettata e sono proposti due aggiustamenti: la durata della convenzione scende a 6 anni e il pagamento non è più automatico. A questo punto io e Paola non ce la facciamo a votare contro l’AVIS e, denunciando questo spettacolo indecoroso, alla fine approviamo la delibera con gli "aggiustamenti" insieme a tutti gli altri (tranne Pepe che vota contro).
Quando ce ne andiamo qualcuno cammina a occhi bassi; non avrà gradito qualche intervento o avrà capito che cosa ha combinato? Non lo sapremo mai, ma poco male: tanto c’erano solo due tre decine di coraggiosi ad assistere.


Stefano Massera

lunedì 6 agosto 2012

Cronaca di un pomeriggio d' agosto

Prima di citare due fatti accaduti oggi, una premessa: stiamo potenziando i post sul nostro blog, perché ci siamo resi conto di quante poche persone siano al corrente di quello che succede in città. In questo contesto l'informazione è essenziale. Speriamo che i giornali siano sempre più diffusi, ma diamoci da fare anche tutti noi per far circolare notizie, usando e anche moltiplicando blog, siti di informazione, notizie su facebook. Linkiamo tutto il linkabile...coinvolgiamo amici.
Per quanto ci riguarda, siamo così convinti del disastro della giunta Bacheca e della dignità, quanto meno, del nostro lavoro -come lista e come minoranza - che riteniamo i fatti capaci di parlare da soli.

UNO - Ed ecco due fatti: ore 14.35 al cell. del consigliere Rocchi arriva questo messaggio firmato: "via fornacetta, 6 agosto, ore 14:23, i secchietti x la raccolta differenziata dell'umido stanno marcendo al sole. Tra poco inzierà la processione verso i cassonetti di via delle dalie (dove non è ancora arrivata la diffrenziata n.d.r.) x poterli vuotare, ke riportarli a casa ora puzzano troppo. Non è stimolante la differenziata condotta in questo modo"

Raggiunto al telefono, l'autore del messaggio dice che non è il primo lunedì in cui succede una cosa del genere. Ma una cosa del genere non è solo "poco stimolante", è molte cose, tra cui una violazione al capitolato d'appalto.

DUE - Ore 16:15. Gli agenti di polizia municipale portano la convocazione per il prossimo Consiglio Comunale: "Giovedì 9 agosto 2012 alle ore 9,00, presso la sala dell'Oratorio sita in Santa Marinella via dei gladioli". L'o.d.g. completo si trova nel sito del Comune http://www.santamarinella.rm.gov.it/,
qui si fa notare che sui punti 2, 4, 5 per ora i Consiglieri di minoranza non sanno nulla, andranno domani in Comune a cercare i documenti.
 Il punto 3 riguarda la Nomina di una Commissione speciale per le problematiche del Castello di Santa Severa.

La Maggioranza non ha ritenuto di dover portare in Consiglio la mozione della Minoranza sulla Raccolta differenziata.
All'O.d.g. non c'è neppure la richiesta del Comitato acqua pubblica per un pronunciamento favorevole del Consiglio, affinché sia indetto un Referendum Regionale  su una legge di iniziativa popolare per la pubblicizzazione dell'acqua.

Un'altra cosa si fa notare: i consiglieri Rocchi e Mucciola, ad apertura dell'ultimo Consiglio Comunale,  avevano pregato il Presidente del Consiglio Rossanese, di stabilire un altro luogo e un altro orario per la convocazione delle sedute. Presentarsi ai cittadini in un luogo arroventato, con un'acustica pessima, e in un orario in cui la strargande maggioranza della gente o lavora o è in vacanza, non stimola certo la partecipazione civica.

Il Presidente Rossanese ha assicurato che avrebbe provveduto.
 Infatti ha provveduto: stesso luogo, stesso orario.

venerdì 3 agosto 2012

Servizio mensa scolastica: la Maggioranza fa orecchie da mercante

Lo scorso maggio la Minoranza interveniva sulla stampa per segnalare l'ennesimo episodio di mala ammnistrazione e per chiedere al Sindaco l’annullamento di una delibera, in particolate la n. 38 del 16 marzo 2012, che riguarda un servizio importantissimo come la mensa scolastica. Con la delibera 38 infatti la Giunta Bacheca ha stabilito di  prorogare alla ditta  Bioristoro S.R.L  l’affidamento del servizio mensa scolastica, in scadenza , fino a giugno 2015. Parliamo quindi della  gestione per i prossimi tre anni, non solo senza bando, ma per la cifra di 1milione e 105mila euro, a cui è stato aggiunto l’adeguamento ISTAT, tra l’altro con largo anticipo sulla scadenza della convenzione prevista per il 31 dicembre.
La cosa ci era parsa grave per due motivi, il più evidente è il contrasto con le norme vigenti. A parte ciò, intervenimmo a maggio per far notare che doveva essere cura dell'Amministrazione fare un altro bando, per  valutare altre proposte e migliorare il servizio
Il nostro suggerimento era  quello di annullare la delibera e fare un’analisi asettica e approfondita del servizio che è stato erogato. Se tutto è andato bene, si procederà a un nuovo bando analogo al precedente, senza scorciatoie e rispettando la legge. Se invece ci sono aspetti da sistemare saranno cambiate quelle parti del bando che ci permetteranno di avere un servizio migliore. 
A questa segnalazione della Minoranza, a queste proposte, ovviamente la Maggioranza ha fatto orecchie da mercante, e ciò ci sembra grave non tanto per considerazione politiche, ma proprio sul piano del rispetto della legge. E' per questo che abbiamo quindi protocollato la seguente richiesta ufficiale di annullamento in autotutela della delibera.




                                   AL  RESPONSABILE DELL’UFFICIO ISTRUZIONE
                                                        DEL COMUNE DI SANTA MARINELLA
                                                               
                                                        p.c.      AL SIGN. SINDACO
                                                                 AL SEGRETARIO GENERALE


OGGETTO:  RICHIESTA DI ANNULLAMENTO PER AUTOTUTELA  DELLA D.G. N. 38 DEL 16.03.2012        

Premesso che

Ø  Con la delibera 38/12  la Giunta  ha stabilito di  prorogare  l’affidamento del servizio mensa scolastica alla ditta  Bioristoro S.R.L fino a giugno 2015, per la cifra di 1milione e 105mila euro, a cui è stato aggiunto l’adeguamento ISTAT, tra l’altro con largo anticipo sulla scadenza della convenzione prevista per il 31 dicembre.

considerato che
Ø  La normativa vigente in fatto di servizi pubblici e forniture prevede e obbliga  in casi come questi  di riproporre la Gara, cosa che dovrebbe in ogni caso interessare una Giunta se c’è di mezzo un servizio mensa che può essere migliorato, con nuove proposte.
Ø  la vicenda potrebbe costituire materia di segnalazione all’autorità giudiziaria, nonch’è all’ Autorità per la  Vigilanza sui Contratti Pubblici, Lavori, Servizi e Forniture (AVCP) da parte di cittadini e consiglieri comunali

AL FINE DI SCONGIURARE CIO’, I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI CHIEDONO

L’ANNULLAMENTO IN AUTOTUTELA DELLA DELIBERA IN OGGETTO.





Santa Marinella,  2 AGOSTO 2012


                                                                                                    
                                                                               I CONSIGLIERI DI MINORANZA

Le delibere di Consiglio Comunale, come consultarle

Per l'importanza che rivestono, segnaliamo la pubblicazione sul sito del Comune  di tutte le delibere dell'ultimo Consiglio Comunale (compresa quella relativa al regolamento per l'IMU e al castello di Santa Severa)

Tutto consultabile  sul sito www.santamarinella.rm.gov.it

Una risposta all'Assessore esterno al Bilancio Venanzo Bianchi


Venanzo Bianchi non finisce mai di sorprenderci. Un assessore  che ha assistito inerte alla dissipazione di 7milioni e mezzo di contributo Enel, che  non è riuscito mai a portare in Consiglio un bilancio di previsione, né un bilancio consuntivo   in tempi decenti,  un tecnico “esterno” che ha permesso per 4 volte  in 4 anni un  cambio di responsabili all’ufficio ragioneria. Una cosa però l’Assessore la sa fare bene: forse per la sua trentennale esperienza politica, dà spesso prova della sua grande capacità di mescolare i fatti e gettare fumo negli occhi, guardandosi bene dal dire le cose come veramente stanno.
L’ultima è l’affermazione secondo cui, avendo 40 giorni di tempo, l’opposizione non avrebbe presentato proposte. La verità è che questa minoranza, in tutte le sue componenti ed in modo unitario,  fa proposte da 4 anni. Puntualmente e con responsabilità in ogni consiglio comunale.
Quello di sabato scorso si è aperto proprio con una proposta della minoranza sull’IMU mozione a cui lo stesso Bianchi ha dichiarato il voto negativo della maggioranza di cui fa parte
Sempre sul piano delle proposte, già alcuni mesi fa chiedemmo alla Maggioranza e all’Assessore La Rosa di verificare gli importi arretrati della Bucalossi prima del 2005, periodo non ancora sottoposto a verifica, ma il bilancio di previsione del 2012 è stato compilato senza questa raccomandazione. In più la Minoranza non ha potuto fare verifiche o proiezioni, perché la sua richiesta dettagliata (consegnata agli inizi di giugno) è rimasta senza risposte.
La maggioranza, l’assessore Bianchi e l’assessore Grimaldi hanno poi accuratamente evitato di seguire le proposte della Minoranza anche rispetto alla fondamentale entrata del riscatto del diritto di superficie della 167. Da 4 anni ripetiamo che l’unico modo per indurre i proprietari che avessero veramente intenzione di riscattare la superficie dei loro appartamenti in edilizia economica popolare sarebbe solo ed esclusivamente imporre dei tempi in una delibera. Ma la Maggioranza non vuole fare questo per non disturbare la campagna elettorale dell’Assessore Grimaldi, e così quei soldi sono da 4 anni del tutto virtuali.
Un bilancio tenuto in piedi da centinaia di migliaia di euro di entrate sovrastimate. Un atto puramente elettorale al quale ha fatto eco una dichiarazione inammissibile.
Su un bilancio così, quali altre proposte si aspettava l’Assessore Bianchi? Che gli consigliassimo noi di alzare le tasse perché altrimenti è in pericolo il patto di stabilità? La nostra proposta è sempre la stessa: smetterla di dissipare denaro in contributi estemporanei, programmare le spese in relazione ad un’idea di città,  e trattare con rigore tutte le forme di elusione. Se si pensa che la sola bucalossi  è stimata in almeno 750 mila euro  e che questa Amministrazione da un anno fa orecchie da mercante sul  recupero delle cifre dovute prima del 2005: servono anche altre proposte, assessore Bianchi?


MUCCIOLA, BENCI, BIANCHI, FRONTI, TREBIANI, ROCCHI, MASSERA, PEPE

giovedì 2 agosto 2012

Campagna referendaria per l'acqua pubblica


(ctrl+click per aprire in una nuova finestra e ingrandire)



Appuntamento importante:
Il Comitato per l'acqua pubblica di  Santa Marinella ha organizzato un banchetto di raccolta firme per venerdì 3 agosto presso i portici del Centro, dalle ore 17:00 alle ore 20:00.


Maggiori informazioni sul sito del comitato promotore: www.referendumacqualazio.it/

mercoledì 1 agosto 2012

Adesso basta (un manifesto affisso in città a firma della Minoranza, il testo)

ADESSO BASTA

La città è sporca, soprattutto le strade  periferiche.  Le campane per vetro, carta e plastica traboccano.  La raccolta porta a porta funziona male. Il ritiro del verde che dovrebbe essere gratuito, è a pagamento. I rifiuti ingombranti vengono ritirati dopo settimane. L’Amministrazione Bacheca non controlla a sufficienza, né l’operato della ditta, né i cittadini che non differenziano. Non c’è una “carta dei servizi” sul sito comunale. In questo e in altri punti il contratto non è rispettato.

La minoranza ha fatto proposte e ha segnalato disservizi, ma ha trovato un muro di gomma.

TORNIAMO A CHIEDERE ALL’AMMINISTRAZIONE DI CONTROLLARE E DI FAR RISPETTARE IL CONTRATTO.
I CITTADINI PAGANO LA TASSA SUI RIFIUTI ED HANNO DIRITTO AD UN SERVIZIO IMPECCABILE.

In caso contrario quale può essere ormai
L’ALTERNATIVA PER CITTADINI E  CONSIGLIERI?

RIVOLGERSI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA


Francesco Benci, Andrea Bianchi, Massimiliano Fronti, Stefano Massera, Carlo Mucciola, Emanuele Pepe, Paola Rocchi, Mauro Trebiani