“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

lunedì 28 dicembre 2015

Proroga alla Gesam. Ma perché?


Stavamo aspettando di leggere la delibera, ma sono già sufficienti le notizie ufficiose quanto certe che trapelano dalle stanze dei bottoni e dai giornali: il contratto della Gesam scade a febbraio, ma la ditta avrà una proroga, perchè la giunta non ha ancora deliberato il bando europeo per la raccolta dei rifiuti e l'igiene urbana.

Come consigliera che ha seguito la vicenda, sebbene dai banchi dell'opposizione, ritengo questa proroga  del tutto ingiustificata.
Il 9 novembre scorso come consiglieri di minoranza siamo stati convocati per conoscere i contenuti del bando a quella data già pronto in tutte le sue parti,  contenuti che ci sono stati illustrati da uno degli ingegneri che ne hanno seguito la progettazione.
Alla richiesta di quanto tempo avevamo a disposizione per eventuali proposte, ci è stato detto di fare presto perchè il bando era pronto e sarebbe passato in giunta per la sua approvazione.
Noi abbiamo presentato le proposte entro i termini (una settimana), ma poi è stata la Giunta a non rispettarli, e non devonoe ssere stati di certo i nostri suggerimenti a determinare lo stop. Anzi sarà interessante conoscere cosa delle nostre proposte è stato preso eventualmente in considerazione e cosa no, visto che non abbiamo ricevuto risposta.

Sono così  passati due mesi e come al solito la maggioranza è rimasta immobile.
Come nel caso del Piano di Emergenza Comunale, dei lavori di ristrutturazione in Passeggiata, della biblioteca, di via delle Colonie, delle aule per la scuola primaria e dell'infanzia, della piscina, del campo sportivo.
Lo schema è sempre quello: i mesi passano, l'amminsitrazione resta in silenzio e poi all'improvviso si sveglia, quando ormai per la comunità non ci sono che perdite. Economiche, di immagine, di fiducia dei cittadini nei confronti della cosa pubblica.

Il Piano di Emergenza poteva essere attivo e così non è (l'aggiornamento imposto dalla Regione non ne avrebbe inficiato la validità).
Per la Passeggiata c'è un contenzionso legale in corso e probabilmente la società non pagherà per intero il canone del 2014 (i lavori di ristrutturazione sono terminati troppo tardi).
Per quanto riguarda la biblioteca, i ritardi sono stati tali che la prima ditta ha fatto in tempo a fallire. La seconda doveva terminare a giugno 2015.
Quanto alle aule, si è penato fino a ottobre.
Quanto alla piscina, ci sono voluti tre anni affinchè l'amministrazione ordinasse una perizia che si è rivelata pesantissima.
E così via.

Ora è la volta della Gesam.
Intanto ricordiamo che la stessa percepisce dallo scorso giugno 60mila euro al mese  in più  rispetto al contratto. La motivazione è che questa cifra serve a coprire la raccolta differenziata di Santa Severa, che non era prevista dal bando del  2010.

In tutte le salse abbiamo dimostrato che così non è, che questa è un palese deformazione: per Santa Severa era prevista una raccolta differenziata ridotta, ma comunque tale per umido e indifferenziato.
Sarebbe bastato documentarsi, ma la cosa non ha scalfito la solidità della Maggioranza.
Neppure la sporcizia delle strade, per cui non è stata elevata neppure un multa alla Gesam, perchè pare che il contratto non prevedesse la pulizia di tutte le strade. Una cosa del genere non ci risulta proprio e comunque è singolare che nel modificare il contratto con una delibera dello scorso giugno, la giunta si sia dimenticata di questo particolare, che avrebbe potuto sanare facilmente imponendo una nuova mappa delle strade da spazzare. Invece no.

E  così ora proroga alla Gesam. 
E non è neppure questione di Giunta. Ai consiglieri di Maggioranza sta bene così, e anche all'Ancora evidentemetne sta bene così.

Paola Rocchi

martedì 22 dicembre 2015

Pochi vigili, molte telecamere, e multe con i "sorpassometri". E la chiamano "sicurezza urbana"




Ancora furti e ancora cittadini sotto scacco. Ma l’amministrazione Bacheca che fa? Quello che fa da tre anni a questa parte: mentre il comando dei vigili si riduce in fatto di personale, il sindaco si giustifica ( incolpando il governo che non dà risorse),  sostiene che secondo le statistiche la città di recente è più sicura e infine si affida alle telecamere, come se queste potessero prevenire i furti. Cosa che l’esperienza nega.
In questo quadro, come consigliera di ACP, ho protocollato una proposta di riordino e di riorganizzazione del comando della Polizia municipale. Speriamo di ricevere  risposta.

Per quanto riguarda la faccenda dei cosiddetti “sorpassometri”, dico che la  giunta comunale è ancora in tempo per cambiare idea. Ha approvato il progetto, ma non ha firmato nessun contratto, e prima che l’ANAC risponda, sarebbero necessarie ulteriori riflessioni,  che evidentemente la maggioranza non vuole fare. In teoria lo scopo delle telecamere “a costo zero” per  controllare le strade  sarebbe quello di “abbattere i rischi di sinistrosità”, ma la logica che emerge dalle due delibere (76 e 216) appare piuttosto quella di multare chi non rispetta il codice della strada, non di impedire e prevenire che lo faccia.
E purtroppo le cose sono ben diverse, e non necessariamente collegate.

 Inoltre c’è una delega al controllo del territorio chiarissima: ci penseranno le telecamere. O meglio tutto si basa sulla promessa di acciuffare i ladri, una volta che abbiano commesso un reato. Come se questo potesse ripagare del danno fatto.

Non a caso il progetto approvata dalla giunta si compone di 90 pagine tecniche di spiegazioni scientifiche e tecniche, di algoritmi e logica fuzzy. E’ il mestiere della società che ha proposto il progetto (e si propone di gestire la cosa per 8 anni) e sarebbe stato compito della giunta analizzare anche altri aspetti e indicarli in delibera, cosa che invece non è avvenuto.
 Per esempio: in che modo le telecamere dei sorpassometri saranno in grado di prevenire gli incidenti? Saranno segnalate ben oltre quello che prevede la legge, in modo che gli automobilisti possano accorgersene, così da evitare ogni trasgressione, piuttosto che prendere multe?
 Per evitare gli incidenti, si prevedono altri sistemi, oltre all’utilizzo delle telecamere? (ad esempio rilevatori delle velocità legati a semafori?).
 E quanto alle pattuglie di vigili e carabinieri? Si pensa evidentemente di farne  a meno.
  Cosa succederà quando ad essere superati saranno mezzi che procedono così lentamente da intralciare il traffico (motorini, biciclette, apette)?  

E’ sufficiente immaginare una domenica mattina lungo un tratto della via Aurelia, due giorni fa per esempio. Un gruppo molto numeroso di ciclisti in allenamento procede compatto e tranquillo: velocità di crociera 40km all’ora. Sono così tanti che occupano metà della corsia, per cui per superarli sarebbe necessario oltrepassare, anche di poco, la striscia continua. Dalla corsia opposta non viene nessuno, e le cose sono due: o procedere con loro a 40 km all’ora, o trasgredire, con un po’ di buon senso, una norma del codice della strada.
Su cosa abbiano fatto fino ad ora i santamarinellesi non c’è dubbio: superare 80 ciclisti, perché vanno a 40 all’ora sulla statale Aurelia.
Cosa faranno nel caso si dovesse procedere con il progetto dei “sorpassometri” è prevedibile: aspettare il momento buono evitando le telecamere.
Tutti gli altri no. Cadranno in bocca alle telecamere, che dovrebbero essere lì per garantire la sicurezza. Ci cadranno turisti di passaggio, gente che lavora, gente che corre ad un ospedale, da un parente, ad un appuntamento senza essere di qui. Ci cadranno tutti, e siccome hanno trasgredito una norma del codice della strada  saranno multati, perché questo sta cercando di fare il Comune di Santa Marinella, sotto la scusa della prevenzione agli incidenti. Fare cassa, come la farà la società che ha presentato il progetto.
 Peccato: pensavamo che la logica fuzzy servisse a tutt’altro.


Quanto alla proposta di riorganizzazione della Polizia municipale protocollata dalla sottoscritta, essa esprime sulla sicurezza tutt’altra logica: ben prima delle telecamere, ben prima della repressione (mai facile, purtroppo) è necessario recuperare la funzione di controllo e prevenzione, in particolare della Polizia Municipale. E’ necessario che i vigili siano fra le persone, sulle strade, con le automobili o a piedi, per sanzionare, ma soprattutto educare, capire, segnalare, fare da deterrente.  L’amministrazione dovrebbe fare ogni sforzo per  potenziare l’organico. C’è invece un dato abbastanza allarmante: dagli oltre 20 agenti di una decina di anni fa, si è passati agli attuali 11, con un rapporto di 1 agente ogni 1700 abitanti. In queste condizioni, non sono possibili turni di notte, e le pattuglie i giorno risultano difficili. 

Ma all’amministrazione sta bene così, visto che resta immobile a deliberare progetti con 150 telecamere.
Per multare, a cose fatte.
Paola Rocchi

Una proposta sulla sicurezza urbana



 AL SINDACO DEL COMUNE DI SANTA MARINELLA
  ROBERTO BACHECA
AL  DELEGATO ALLA POLIZIA MUNICIPALE
  MASSIMILIANO CALVO
 AL COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE
  MARIO ADINOLFI
    E p.c. AL SEGRETARIO GENERALE  ALFONSO MIGLIORE
          AI CONSIGLIERI E AGLI ASSESSORI

OGGETTO: proposta per il potenziamento  delle politiche sulla sicurezza  e la riorganizzare del comando della Polizia Municipale

PREMESSO CHE
Ø nonostante le rassicurazione del Sindaco, da lui espresse nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, i furti e le azioni di vandalismo non sono affatto diminuiti negli ultimi tempi nel territorio di Santa Marinella. Anzi la percezione di insicurezza urbana risulta molto diffusa fra i cittadini ed è semmai presumibile  ritenere che questi si sentano così inermi da evitare in molti casi anche le denunce.

   CONSIDERATO
Ø che il problema della sicurezza urbana non può essere ridotto solo in termini di repressione e contrasto, ma dovrebbe riguardare in primo luogo la prevenzione e quindi un insieme di politiche rivolte a consolidare il benessere di tutti, la condivisione, la partecipazione e l’inclusione, nonché a garantire il decoro urbano, la bellezza dei luoghi e l’efficienza dei servizi, tutti fattori questi che insieme garantirebbero una civile e serena convivenza;
Ø che il problema è quindi complesso e non riguarda solo l’organizzazione della Polizia Municipale

ATTESO
Ø che in ogni caso a questa spetta un ruolo fondamentale, poiché dalla crescente preoccupazione sulla sicurezza urbana deriva una richiesta sempre maggiore di recupero della legalità, di capillare controllo del territorio e soprattutto di una sempre più incisiva prontezza ed efficacia d’intervento a garanzia del rispetto delle regole;
Ø che alla Polizia municipale, quale immediato strumento operativo del Sindaco, viene richiesta la capacità di leggere i bisogni di sicurezza dei cittadini e quindi di adeguare la propria attività di organizzazione a questa esigenza, conformandosi oltre che dal punto di vista organizzativo e professionale, anche a sentire maggiormente il proprio ruolo come ruolo di servizio.

PRESO ATTO
Ø che in questo momento nel corpo di Polizia Municipale del Comune di Santa Marinella c’è un problema evidente di mancanza di personale, e di conseguenza, di cattiva organizzazione e di controllo. Dalle oltre 20 unità dei primi anni 2000 si è passati a 11 agenti, di cui,per questioni di turno, solo 9 al giorno sono operativi, escluse eventuali malattie, permessi, ferie, congedi secondo la legge 104. La popolazione è nel frattempo cresciuta di oltre il 20%, più di 3000 unità, con un rapporto attuale di cittadini/agente di 1 a 1700;
Ø  che nei due turni giornalieri, solitamente al comando sono a disposizione dai 6 agli 8 agenti, che devono sbrigare pratiche e svolgere servizi fissi, come la gestione del traffico all’entrata delle scuole elementari, mentre il comandante è a part time;
Ø che non sono previsti turni di vigilanza notturna, e le attività di pattugliamento del territorio in auto e a piedi sono percepite dai cittadini di Santa Marinella come poco efficaci e poco frequenti, diciamo pure inesistenti;
Ø che questa situazione non è più sostenibile per le ragioni sopra ricordate, non ultima la dignità professionale degli agenti di polizia municipale, che dovrebbero essere visti come figure di sostegno, appunto di prevenzione e contrasto, ed invece sono considerati come impiegati comunali preposti allo svolgimento di compiti amministrativi;
Ø che si ritiene urgente una riorganizzazione del corpo della polizia municipale e un maggiore raccordo con la locale stazione dei Carabinieri, affinché gli agenti possano essere più presenti sul territorio, farsi vedere, controllare,  interloquire, multare se necessario, ammonire se lo ritengono, in auto ma soprattutto a piedi,  ben visibili e presenti per le vie della città e dei quartieri.

Per tutto questo si sottopongono all’attenzione delle SS.VV. le seguenti proposte:


A.    E’ essenziale implementare il comando della Polizia Municipale di risorse umane. Nell’immediato possono servire amministrativi per alleggerire gli agenti di pratiche burocratiche. Proponiamo l’implementazione di 2 figure di amministrativi.
Servono però soprattutto agenti  di Polizia Municipale per organizzare pattugliamenti a piedi e in auto, e per eventuali turni  di notte. Riteniamo  inevitabile  e necessario far rientrare al comando l’agente maresciallo attualmente impegnata in compiti amministrativi di supporto al Segretario comunale. Non dubitiamo  sulla bontà  e sull’utilità nello svolgimento di questo compito, ma ora l’agente distaccata a via Rucellai e le sue riconosciute capacità professionali sono necessarie al Comando dei vigili. In caso contrario non sarà possibile organizzare nessun turno in più, o sviluppare nessun progetto di aumento della produttività del corpo.

B.    Proponiamo che siano percorse tutte le vie possibili per  l’assunzione di agenti tramite l’utilizzo della graduatorie a tempo indeterminato o a tempo determinato.

C.     Una volta implementato, proponiamo che il corpo dei vigili, organizzato in pattuglie,  sia impegnato in turni di notte per 2 o 3 volte alla settimana, e che possa concordare tali turni con i Carabinieri della locale stazione, per svolgere opera di prevenzione e contrasto in maniera non prevedibile in tutti i quartieri. Ove il numero degli agenti non permetta matematicamente di coprire “turno, smonto e riposo”, proponiamo che , insieme ai sindacati e secondo quanto previsto dalla contrattazione, sia possibile proporre la monetizzazione del giorno di riposo, in modo che l’agente in pausa lavorativa per il secondo giorno, sia invece in servizio con un congruo e soddisfacente compenso, e ovviamente per scelta volontaria.

D.    Proponiamo che si dia nuovamente corso al progetto di borse lavoro per la gestione del traffico all’entrata delle scuole elementari, perché la sollevazione di tale compito può sgravare gli agenti ed impegnarli in altri compiti. In alternativa si provveda con progetti che coinvolgano gli anziani.
La vigilanza ci risulta invece indispensabile all’entrata e all’uscita della scuola media, dove l’utenza in un’età di difficile gestione  è particolarmente esposta.

E.     Riteniamo indispensabile la scelta dell’amministrazione comunale di organizzare la sua Polizia municipale come Polizia di quartiere e di prossimità. Se come auspichiamo questo dovesse accadere, riteniamo che  debba mettere in discussione l’organizzazione complessiva dell’Ente comunale anche per non perdere la sua credibilità. Per questo, per esempio, la segnalazione di una buca  di un agente di Polizia Municipale che viene inviato a fare il lavoro di quartiere, deve essere seguita da un’operazione di pronto intervento per il ripristino, pena la sfiducia  nelle istituzioni e la fine del patto tra cittadini e Stato.

Santa Marinella, 18 dicembre 2015                  Consigliera di ACP Paola Rocchi

Che fine ha fatto la bellezza di Santa Marinella: interrogo per sapere



                                     

                                          
                                               AL SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
                                              AL SIGNOR SINDACO
                                              AL DELEGATO AL PATRIMONIO



OGGETTO: INTERROGAZIONE  SULL’ ARREDO, IL DECORO URBANO E SULL’OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO

PREMESSO che la bellezza delle strade, delle vie, degli scorci, la pulizia, il verde e il decoro urbano dovrebbero costituire una preoccupazione costante del Comune di Santa Marinella, anche per la  vocazione turistica del suo territorio.

PREMESSO che la percezione generale è quella invece di una cittadina che imbruttisce, è sporca e soggetta ad iniziative individuali estemporanee, per quello che riguarda l’occupazione del suolo pubblico o l’arredo urbano.

CONSIDERATO che a proposito di occupazione di suolo pubblico il regolamento risale al 1996, senza successivi aggiornamenti.

CONSIDERATO inoltre che a questo proposito sono visibili a tutti situazioni di frutta o merce esposta sui marciapiedi e di arredo urbano pubblico utilizzato a beneficio di esercizi commerciali privati (vedi via della Conciliazione o Passeggiata a mare)
                La sottoscritta consigliera comunale INTERROGA PER SAPERE 
1)      Con quale cadenza settimanale o giornaliera la Gesam dovrebbe pulire il centro storico e lungomare Marconi, e se ha mai ricevuto sanzioni, visto lo stato di sporcizia delle vie prossime all’Aurelia e del nostro lungomare;
2)      se sono previsti a breve interventi di arredo urbano, e di quali tipo per Santa Marinella e Santa Severa;
3)      perché i gelsi di Via Garibaldi sono stati di recente brutalmente capitozzati (privati completamente della chioma), nonostante le rassicurazione dell’agronoma comunale sull’abbandono di tale pratica;
4)      se l’Amministrazione ha intenzione di aggiornare il regolamento sull’occupazione di suolo urbano e secondo quali linee guida;
5)      se l’attuale Regolamento prevede che chi occupa il suolo pubblico possa anche usufruire degli arredi urbani per il proprio esercizio commerciale e se è tenuto a rispettare norme, in fatto di autorizzazioni, scelta dei materiali e dei colori;
6)      se si è certi della regolarità dell’occupazione  per quanto riguarda le  frutterie, gli empori, i ristoranti e i bar che in maniera evidente occupano spazi ampi di suolo pubblico, piazze o passaggi pedonali;

Si richiede risposta scritta, secondo quanto previsto dal regolamento per lo svolgimento del Consiglio comunale, e dibattito in Consiglio.

Santa Marinella, 18 dicembre 2015                                           Consigliere Comunale Paola Rocchi

martedì 8 dicembre 2015

Proposte serie e ragionate. Chiediamo che la Giunta le prenda in considerazione



Dopo quattro banchetti e la raccolta di seicento firme, è stata in questi giorni consegnata in Comune una mozione articolata, elaborata da ACP, SEL , associazione E’ possibile  sulla questione del pericolo alluvioni,  sulla messa in sicurezza dei fossi e sul Piano di Emergenza Comunale.
  Ecco le richieste che l’opposizione rivolge alla  Maggioranza : 1) accelerare gli iter burocratici per la messa in sicurezza dei fossi Guardiole, Ponton del Castrato e Castelsecco,
 2) cambiare il Piano Triennale delle opere pubbliche con cui la maggioranza Bacheca prevede di spendere quasi 3 milioni di Euro e per fare una piazza nel 2016, ma rimanda al 2017 gli interventi sui fossi, 
3) progettare, investire risorse ed eseguire lavori di miglioramento sulle fognature nei punti critici del territorio a rischio allagamenti (Valdambrini, via dei Fiori, Quartaccia, lungomare Marconi, Via IV Novembre, via Aurelia tratto centrale),
4) accelerare le pratiche per l’approvazione del Piano di emergenza comunale

La mozione, che approderà in Consiglio comunale  con la firma della consigliera Rocchi, parte da un documento che dovrebbe essere ben noto ai nostri amministratori: nell’ultimo Piano di Assetto Idreogeologico della Regione Lazio il nostro territorio è fra quelli  a rischio, numerose aree abitate della città di S. Marinella sono classificate con il massimo livello di pericolosità per inondazione, ed in particolare sono citati nel paragrafo “pericolo idraulico”  i Fossi delle Guardiole, Ponton del Castrato, Delle Vignacce, Santa Maria Morgana, Valle semplice, Castelsecco,Ponte Nuovo, Rio Fiume,  Eri. Non si tratta  di solo pulizia annuale, quindi: questi fossi andrebbero messi tutti in sicurezza con opere a monte  e nel centro urbano.
Ebbene Bacheca lo sa benissimo ma le sue amministrazioni procedono lente  e distratte.

Le progettazioni in corso sono solo tre: Guardiole, Ponton del Castrato e Castelsecco, e per quanto riguarda i lavori, la giunta li ha previsti con comodo nel 2017, come se prima non potesse succedere niente.
  La più avanzata della progettazioni, quella per il fosso delle Guardiole, gira per gli uffici niente meno che dal 2008. Nel 2012 è stato approvato il progetto esecutivo, si è reperito un finanziamento del Ministero dell’ambiente di 500mila euro, si è inviato il progetto alla Regione, e dopo ciò il nulla. L’ultima volta che il Comune ha scritto alla Regione per avere notizie del finanziamento era un anno fa. Dicembre 2014. Con il Ministero non ci risultano i contatti. Per questo nella mozione noi chiediamo di cambiare marcia: che il sindaco faccia chiarezza sui 500mila euro di finanziamento e utilizzi tutti i canali a sua disposizione, perché tenere a bagnomaria un progetto già approvato e finanziato è assurdo.

Su Ponton del Castrato e Castelsecco poi siamo solo agli inizi. In verità per il primo fosso, quello che nell’81 ha fatto un morto, il progetto c’è ma ora l’ufficio lo deve vagliare. Quanto tempo ci impiegherà? Saranno poi prese in considerazione le istanze dei cittadini di Alibrandi, quartiere attraversato dal fosso? Quello che i cittadini temono non è solo infatti l’alveo del torrente, ma la sezione del sottopasso. Chiedono un accordo tra Comune e FF.SS, per il quale c’è bisogno che l’amministrazione si impegni, con determinazione.

Stesso impegno dovrebbe poi essere messo nella ristrutturazione della rete fognaria nei punti critici. Non sono molti, ma sono sempre quelli, e la giunta Bacheca da anni continua ad ignorare gli allagamenti che puntualmente colpiscono case e strade di certe vie: Valdambrini e Via dei Fiori basse, la Quartaccia, in particolare all’altezza dell’ex passaggio  a livello, lungomare Marconi, la via Aurelia nel tratto centrale, il sottopasso pedonale ex ponte dei carabinieri, il ponte di via Lazio, via IV Novembre. La mozione chiede alla giunta di prevedere un piano di intervento in questi punti, affinché le criticità siano superate in modo strutturale.

Infine c’è il PEC, il Piano di Emergenza Comunale. A chi avesse la pazienza di leggersi le nuove Linee Guida della Regione Lazio uscite lo scorso luglio risulterebbe chiara la colpevole mancanza della maggioranza Bacheca. Se avesse portato in Consiglio comunale il Piano che aveva nei cassetti da aprile, ora il PEC sarebbe valido e da aggiornare solo fra un anno. Siccome così non è stato fatto, che almeno ora si possa chiudere questa vicenda di cui ormai si parla da anni.
Strano, perché quando vuole la giunta Bacheca fa in fretta. E’ per  le cose importanti  che interessano tanti cittadini che va lenta e distratta. 

ACP – SEL – Associazione E’ possibile