“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

mercoledì 14 dicembre 2016

Si riunisce la Consulta delle Associazioni


La sede comunale di Via della Libertà, chiusa dal 2010 e da allora  lasciata nel degrado
L'Amministrazione comunale ha convocato  per giovedì 15 dicembre una riunione della Consulta comunale delle Associazioni, alle ore 15:00 presso la sede comunale di via Rucellai.
La seduta è pubblica e noi speriamo che sia partecipata e utile. All'ordine del giorno l'Amministrazione ha stabilito una "verifica delle attività programmate per il 2016"  e sarebbe interessante se la città potesse conoscere lo stato dell'arte in fatto di Associazionismo. La nostra impressione è quella di un tessuto associativo molto vitale, di  gente disposta a lavorare per gli altri, con un'Amministrazione che però sembra più interessata a mantenere il consenso elettorale, piuttosto che  far crescere la città e i suoi cittadini .

Noi torniamo ad esprimere il rammarico che la Casetta Rosa sia stata assegnata con un bando ad un soggetto unico, quando poteva essere un luogo per molti soggetti, anzi per tutti.

A proposito di sedi per l'associazionismo, sarà interessante conoscere in che modo l'Amministrazione intende rispondere alla richiesta di spazi di aggregazione. Il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, approvato in giunta in questi giorni, ripropone per l'ennesima  volta la ristrutturazione della sede di via della Libertà per 700mila euro. Una volta ristrutturata, l'ex anagrafe potrebbe essere utilizzata per l'associazionismo, ma dal 2010 non si vedono azioni concrete contro il suo progressivo degrado. Un'unica voce riportata sempre in delibera  promette la sua ristrutturazione, che però non si realizza mai..  

 Intanto, prima di costruire la piazza approvata con un costo di quasi 4 milioni di euro presso l'area dell'ex fungo,  una piazza esiste già, ed è quella delle tante persone che fanno associazione. Affinchè cresca c'è bisogno di amministratori liberi da mire  elettorali, capaci di trovare risorse e  spazi, ma soprattutto di garantire  pari opportunità per tutti. E' chiedere troppo?

Aggiungiamo qui il link relativo al Regolamento sull'Associazionismo

venerdì 2 dicembre 2016

Piano piano, di emergenza



Finalmente Santa Marinella ha il suo Piano di Emergenza Comunale. Il Consiglio Comunale di mercoledì mattina ha messo fine a una lacuna gestionale e normativa che nel nostro comune era ormai paradossale.
Per oltre dieci anni la città non si è dotata di questo fondamentale strumento che, oltre che obbligatorio per legge, è particolarmente importante considerata l’elevatissima vulnerabilità idrogeologica del nostro territorio. Circa ventimila euro ci è costato: quanto una festa country, meno di un quinto del budget annuale della pro loco nel 2015 ma proprio non c’era verso di dare priorità a questo strumento. E dire che il Sindaco, a parole, ringraziava a ogni pie’ sospinto il volontariato locale, salvo poi farlo intervenire in assenza di pianificazione e, di fatto, mortificare il loro lavoro.  Anche se in genere la maggioranza non è mai pronta a riconoscerlo, l’opposizione ha fatto la sua parte: una mozione nel 2013,  un’altra nel 2015 e poi interrogazioni, articoli, sollecitazioni varie, emendamenti al bilancio per finanziare la redazione del piano. Avremmo voluto un’amministrazione più pronta, ma ormai è fatta.
Comunque ora è il momento di guardare avanti. Il piano è molto ben fatto e in consiglio lo abbiamo votato in modo convinto. Ora tocca alla città recepirlo e all’Amministrazione divulgarlo.
Per una corretta pianificazione e gestione delle emergenze occorreranno incontro informativi, una segnaletica specifica nelle strade, un coordinamento e delle esercitazioni pratiche. Servirà aggiornare e tenere in vita quel documento oltre che divulgarlo sui canali web e social. Qui l’impegno è di tutta la città oltre che di nostri amministratori: dobbiamo valorizzare questo strumento prezioso perché appartiene alla comunità. E’ uno strumento di buona gestione della città.
Diversamente resterebbe in un cassetto. Il tempo lo renderebbe presto inattuabile e laddove dovesse verificarsi un’emergenza sarebbe inutile.
Il Pano di Emergenza Comunale esiste. Nel bene e nel male è arrivato in consiglio ed è stato approvato. Ora sta a tutti noi sollecitare la sua piena attuazione. Noi ci saremo.

mercoledì 23 novembre 2016

Dissesto idreogeologico, bocciato dalla Regione il Comune di Santa Marinella.



 
(Foto  tratta da un articolo pubblicato da Civonline lo scorso 30 ottobre, dove si cita la partecipazione dell'amministrazione comunale al bando della Regione per un "Programma straordinario di interventi")
Che il dissesto idrogeologico sia un problema di Santa Marinella lo sanno anche i sassi, da oltre 2000 anni. La cosa che riesce un po’ più difficile capire è come mai troppo spesso la nostra città rimanga fuori dai finanziamenti che potrebbero pagare gli interventi per mitigare i rischi.

Ma a cercare bene i motivi si trovano. Una clamorosa notizia su questo argomento ci viene dalla Determinazione G13045 della Direzione Risorse Idriche della Regione Lazio. Questo atto contiene l’elenco delle domande di finanziamento presentate dai comuni per accedere ai fondi dal Programma straordinario di interventi per il dissesto idrogeologico; il programma è stato avviato con Delibere di Giunta Regionale approvate in applicazione della legge 21/2016.

Nell’allegato B di tale atto c’è l’elenco dei promossi e dei bocciati. Chi avrà accesso al finanziamento e perché. Trentasei comuni del Lazio risultano ammessi al finanziamento, altri quattro sono ammessi con riserva e altri otto sono esclusi. Tra questi, purtroppo, Santa Marinella. Perdiamo quindi un finanziamento di 140.000 euro che insieme ad altri 35.000 di cofinanziamento sarebbero stati destinati alla sistemazione di un tratto di alveo del fosso di Santa Maria Morgana.
Ma la cosa che fa più rabbia è il fatto che la nostra richiesta è rigettata perché una delle schede previste dal bando non risulta “compilata da geologo abilitato”
Cosa sia successo indagheremo per capirlo, ma ci sembra tanto una delle solite storie di approssimazione, incapacità di controllare e supervisionare che troppo stesso contraddistinguono la nostra macchina politica e amministrativa. Una storia che da almeno otto anni è invariata e che si gioca sulla pelle dei cittadini. Non c’è un mostro burocratico che ci penalizza, c’è la pura e semplice incapacità di leggere e rispondere correttamente a un bando. Peccato che in questi casi non si viene rimandati a settembre, si viene esclusi da fonti di finanziamento e basta, con buona pace di chi aspetta queste opere e con tanti auguri ai comuni che invece ci hanno saputo fare.

Consigliere Stefano Massera.

 (qui di seguito il link del provvediamento regionale. Il comune di Santa Marinella è citato in fondo all'allegato B)





martedì 15 novembre 2016

Assegnato il bando per la gestione della Casina Rosa





E' andata così: il bando per il concorso di idee per la “ valorizzazione culturale della Città  di Santa Marinella” è stato assegnato. A vincere il progetto è stata l'associazione “Amisma amici di Santa Marinella” che si aggiudica la gestione della cosiddetta "Casina Rosa" per cinque anni.
Il vincitore precede un gruppo in cui ben cinque associazioni locali si erano, finalmente, consorziate per una proposta unitaria. Ora la considerazione è che o il vincitore ha presentato un progetto particolarmente ben confezionato, oppure il gruppo che è arrivato secondo non è  stato altrettanto capace. Sta di fatto che cinque  delle associazioni più importanti della città, compresa la stessa Pro loco, sono rimaste al palo. 
Noi lavoreremo per capire di più e meglio come sono andate le cose. Ad ogni buon conto abbiamo protocollato una richiesta di accesso agli atti per il verbale della commissione, perché lo avevamo detto, e lo avevamo chiesto: ci aspettiamo totale trasparenza,  e ci saremmo aspettati  un'occasione per aggregare associazioni che nel territorio si occupano di volontariato e cultura. Continuiamo ad aspettarci ancora una Casina rosa aperta alla città  e ai suoi bisogni.

Consigliere Stefano Massera

(qui di seguito il precedente post di ACP)

martedì 1 novembre 2016

I fiori di San Cesareo e quelli (immaginati) dell'orto botanico



L'orto botanico, così come si presenta ora


Se governi una città senza rispettare il suo passato, allora è  chiaro segno  che non hai nessuna idea per il suo futuro. Non hai progetti, non hai visioni e la tua politica mostra solo il fiato corto  della burocrazia , nel migliore dei casi. 

La fornitura di fiori e piante per il verde e l’arredo urbano è stata affidata ad una ditta di San Cesareo per 42mila euro è questo ha colpito l’immaginario di molti. E’ comprensibile.
Colpisce la costatazione che una città che ha vissuto per 60 anni di floricoltura non sappia oggi esprimere aziende a cui il Comune possa o voglia affidare i suoi giardini, attraverso il mercato elettronico obbligatorio per legge. Colpisce la coincidenza, perché se  vai sul sito del comune di San Cesareo, trovi  i nomi dello stesso segretario comunale e dello stesso responsabile del servizio grandi opere e territorio, che la giunta di Santa Marinella ha assunto in questo mandato. Colpisce che sul mercato elettronico dove si è svolta la procedura, nessun’altra ditta facesse al nostro caso da qui a San Cesareo, passando per i vivai dell'Alto Lazio, di Roma e provincia. Colpisce che la determina di affidamento non  chiarisca come è avvenuta tale procedura, ma si limiti a spiegare con le seguenti parole “ procedura su Mercato Elettronico RdO n. 1152082/2015”.Chiarissimo, no?
Del resto di questo appalto c’ era bisogno, perché da anni la nostra città, famosa fino a due decenni fa per la sua floricoltura, offre lo spettacolo desolante di fioriere con erbacce, o siepi più o meno sofferenti. Fiori pochi, e quasi sempre rubati da ignoti, segno di un degrado e di una mancanza di idee che va al d là delle sue fioriere.
Così crediamo che la vicenda possa far riflettere in modo più ampio: cosa sta facendo questa amministrazione per la crescita e lo sviluppo delle aziende locali, artigiani, commerciati e anche le poche aziende floricole ancora in piedi? Cosa in termini di innovazione e aggiornamento per coinvolgere i giovani, perché la vicenda del mercato elettronico la dice lunga: senza risorse e innovazioni si resta al palo.

Sulla zona industriale tanto rumore per nulla, fino ad ora. Sul commercio, doveva essere rivoluzionaria la delibera sui dehors, ma continua ad essere sottoposta a cambiamenti “sulla carta” senza nessuna azione concreta da un anno. I balneari ricevono la delibera per le “migliorie stagionali” sempre a poche settimane dalla stagione, mentre ora la giunta Bacheca sta alienando anche il suo stabilimento, con un project che di fatto gli porterà via ogni possibilità di incidere sulla passeggiata. Quanto alla floricultura o alle aziende agricole, zero assoluto.


A proposito della floricoltura, noi però vogliamo dare il nostro contributo, con un'idea.
Siamo disponibili a svilupparla con chi la ritenesse bella, considerando che però la sua realizzazione può avvenire solo per le azioni di chi governa.
Stiamo parlando dell’orto botanico, attualmente abbandonato, brutto, inutile così com’è. Per quell’area di circa 3000mila metri quadrati il Piano Regolatore prevede un orto botanico vero e proprio, con “alberi di alto fusto”, per cui ogni altra cosa risulterebbe abusiva. E allora l’idea è che l’amministrazione faccia sviluppare un progetto dai suoi uffici interni per trasformare quel luogo in un “Museo vivo della floricoltura”
Bastano le risorse impiegate per costruire il centro anziani di Via Etruria. Dopo il progetto, è sufficiente un  passaggio in Consiglio comunale per una variante al Piano Regolatore secondo la procedura abbreviata, prevista dall’art. 19 del DPR. 327/01. Servirà poi  un po’ di pazienza per superare alcuni vincoli (in quella zona non gravosi), un po’ di risorse per costruire due edifici (bastano dimensioni contenute) e poi un bando vero per dare l’area in gestione a professionisti della floricoltura, o una cooperativa oppure ad ATA di associazioni. Nel frattempo si potrebbero coinvolgere per sviluppare l’idea i floricoltori ancora attivi e  quelli in pensione, professionisti del settore botanico che vivono a Santa Marinella, gli studenti di Medie e Liceo per le ricerche storiche e botaniche. Tempo diciotto mesi e tutto potrebbe arrivare a compimento.

Si tratta di immaginare degli spazi chiusi, per una mostra di foto e di attrezzi, per un workshop che venda fiori e piante, per un punto di ristoro a due passi dal mare. E poi pannellistica per raccontare storie e varietà di fiori,  rettangoli dove mostrare le coltivazioni tipiche della nostra città, anche nei modi storici in cui sono avvenute, e anche recuperando piante ormai in via di estinzione. I bulbi delle fresie che profumavano ancora, per esempio. Un rettangolo per le “buture” degli anni ’60, uno per i garofani con le canne e  il filo degli anni ‘70, uno per le calendule, uno per le sterlizie. Il vialetto delle violacciocche, quelle delle rose, dello statice, dei crisantemi, l’aiuole delle margherite, delle gerbere, delle astromelie e così via. Una piccola serra realizzata con i pali e la plastica, un’altra piccola con i vetri ecc.Un'attività economica,  un  giardino che sia anche museo e che sia attraente per il turista, utile per gli studenti di materie botaniche. Un luogo dove tenere corsi di aggiornamento per floricoltori e fioristi, corsi di giardinaggio nei pomeriggi estivi, per poi gustare un aperitivo  in mezzo ai fiori, e con lo sguardo sul mare.

domenica 16 ottobre 2016

Consiglio comunale 17 ottobre 2016 ore 16 via dei gladioli




Lunedì 17 alle ore 16 si terrà un Consiglio Comunale denso di argomenti e di non argomenti. 
Il punto più importante della seduta sembra essere quello che manca: l'approvazione del Piano di Emergenza Comunale. Per l'ennesima volta nella storia della Santa Marinella di Bacheca questo provvedimento viene rimandato. Un provvedimento fondamentale per la gestione del territorio ma forse non così importante ai fini del mantenimento del consenso. E così, celebrato il ricordo dell'anniversario dell'alluvione del 1981, anche questo consiglio passa senza che la nostra città si metta a norma sulla pianificazione per la gestione delle emergenze. 
Viene portata per la seconda volta una modifica al regolamento dei Dehor, gli spazi esterni degli esercizi di ristorazione. Argomento interessante e importante per il commercio locale, ma sul quale non abbiamo visto particolari controlli durante l'estate. Ci sono poi una serie di punti legati al bilancio e all'accorpamento di servizi con altri comuni. Tra l'altro il nostro servizio condoni verrà accorpato con quello di San Cesareo, ma sarà interessante capire con quali vantaggi e sinergie reciproche visto che i due comuni distano 95 km. 
Si parlerà infine di associazioni andando a modificare il regolamento che ne disciplina le attività nel nostro comune e verranno ratificate le modifiche alle commissioni consiliari legate all'ingresso di Grimaldi in Consiglio Comunale.

Ordine del giorno dal sito del comune: ordine del giorno seduta del 17 ottobre 2016