“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

lunedì 28 marzo 2016

E le promesse della Giunta Bacheca sulla piazza?





LA NUOVA PIAZZA PER SANTA MARINELLA. IL SACCHEGGIO CONTINUA.

L’ultima decisione presa dalla Giunta Bacheca in questi giorni purtroppo lo conferma: anche in materia di piazza l’Amministrazione continua la sua opera di saccheggio delle risorse collettive, ambientali ed economiche.

Da quanto si apprende dalla stampa, alla faccia della trasparenza operativa e dello spirito di accoglienza sostenuto nei confronti delle istanze dell’Assemblea per la Piazza Partecipata, la Giunta Bacheca porta avanti un progetto non tanto per realizzare una piazza,quanto per spendere soldi pubblici (i nostri) attraverso un’inutile colata di cemento nel centro cittadino.

L’Assemblea,forte del sostegno delle oltre 800 firme raccolte tra i cittadini, aveva proposto di realizzare la piazza attraverso la pedonalizzazione di largo Gentilucci e un’espansione della superficie della piazza, in quota, sull’area dell’attuale sterrato; di limitare il parcheggio su un unico piano al livello di via della Libertà e di realizzare una sistemazione dell’area con la piantumazione di alberi all’interno del parcheggio (ombra, verde, vita);  di realizzare delle rampe di pratico accesso al parcheggio senza penalizzare il traffico cittadino; infine, invece di costruire un nuovo edificio da adibire a centro polifunzionale, di restaurare il palazzetto dell’ex-anagrafe, in abbandono da anni.Si chiese anche, per evitare di buttare circa duecentomila euro nell’appalto di un progetto esecutivo, in assenza di un progetto preliminare, che si potesse istituire un bando con precise linee guida finalizzato all’individuazione della miglior soluzione possibile, in termini architettonici.

Rispetto a tutte queste richieste, attente al risanamento ambientale ma anche al contenimento dei costi, la risposta della Giunta e della maggioranza è stata quella di fingere di ascoltare l’Assemblea per la Piazza Partecipata, per poi chiudersi ad ogni istanza, aumentando i costi dell’opera, per ora unico elemento degno di nota.

Intanto se sono andati i primi duecentomila euro per il progetto esecutivo, che pare sia stato   completato. Inoltre si sono accaniti portando il costo previsto per la realizzazione, da 2 milioni e ottocentomila euro a 3 milioni e sette.

Non stiamo scherzando, in questa città senza asili nido, priva di investimenti sulla cultura, senza impianti sportivi, senza cura per il decoro urbano né per il verde pubblico, ma riccadi cantieri stradali interminabili, edifici pubblici in abbandono, servizi ai cittadini praticamente inesistenti, …l’Amministrazione si sta impegnando a spendere circa quattro milioni di euro per costruire la copertura di un parcheggio multipiano, per pavimentare un’inutile “piazza d’armi” e per costruire un nuovo edificio a cinquanta metri di distanza da unogià esistente e in abbandono.

Se questa opaca e reticente gestione del progetto avvenga nel rispetto della legge sugli appalti pubblici e delle normative anticorruzione, ancora non è dato saperlo.  Ciò che già sappiamo è che si rende necessario fermarli e che per farlo sarà necessaria la partecipazione di tutti coloro che non si arrendono allospreco distruttivo del bene comune e delle risorse economiche della nostra città.
Costruiamo insieme l’alternativa.

ACP-SEL-è possibile

venerdì 18 marzo 2016

A SANTA MARINELLA IL DIRITTO ALLO SPORT RESTA UN MIRAGGIO


La situazione degli impianti e dei servizi è sempre critica.
L’erogazione dei servizi pubblici s’ispira ai principi di uguaglianza, imparzialità, partecipazione, tutela.Tutti i cittadini dovrebbero essere messi in condizione di usufruire di tali servizi in termini di qualità e di accessibilità.
Invece, la piscina è chiusa. Si sa che c’è un progetto di ristrutturazione per circa 900 mila euro e che il Comune ha deciso di chiedere un prestito sportivo. La procedura non sarà rapida ma l’Amministrazione non l’ha neppure avviata e ci vorranno comunque anni per tornare a nuotare nella piscina comunale, sempre che il prestito sia concesso.

Il campo sportivo è disastrato anche a causa di una corsa di motocross dello scorso agosto che ha comportato il riversamento di camionate di terra e l’uso di ruspe per portarle via. La ditta impegnata nei lavori di restauro ha chiesto varianti al progetto per un costo maggiorato di circa 30mila euro. Ma la giunta ancora non delibera. Quindi, niente calcio e niente atletica al campo.
Quanto al palazzetto, il progetto per la messa a norma è stato approvato. Basterebbe approvare il bilancio di previsione, stanziare i 500mila euro che servono, fare la gara ed espletarla per poi cominciare i lavori. Sarebbe urgente che la giunta avviasse la procedura, invece tutto fermo.
Nel frattempo, coloro che vogliono fare sport (o desiderano farlo praticare ai propri ragazzi) sono costretti a rivolgersi altrove, pagando ovviamente il servizio, gli spostamenti, il disagio. Sembra che la nostra Amministrazione punti ad ostacolare piuttosto che a promuovere le attività sportive. E non è una carenza da poco. Lo sport rappresenta infatti una manifestazione espressiva, uno stile di vita, un modello di comportamento.
È il primo, essenziale, elemento per il benessere e la salute - fatto non irrilevante in un territorio piuttosto compromesso come il nostro. È il necessario contrappeso, ricreativo e rigeneratore agli obblighi lavorativi; è una porta d’accesso per l’integrazione tra classi sociali, generazioni, comunità.
Nell’ambito della formazione giovanile, costituisce infine un laboratorio dalle molteplici valenze educative. Insegna a vincere rispettando le regole e ad accettare la sconfitta, a curare il fisico senza sottovalutare l’importanza dell’intelligenza e della motivazione, a fare gioco di squadra. È inoltre una possibile professione-atleta, tecnico, dirigente sportivo- e quindi un potenziale lavoro per i giovani.
Lo sport è, dunque, a pieno titolo, un servizio pubblico di grande utilità sociale. Tutto questo a Santa Marinella viene negato.
SEL, ACP ed E’ possibile hanno avviato una campagna di denuncia per lo stato in cui versano i nostri impianti sportivi. Siamo pronti ad ascoltare la vostra voce, anche attraverso un questionario sullo stato dei servizi pubblici a S. Marinella: Sabato 19 ci trovate in via Aurelia - ex arena Lucciola e presso la nostra sede in via Fratti (tra piazza Civitavecchia e piazza Trieste).

ACP - SEL - E' possibile

giovedì 17 marzo 2016

Passeggiata. Ecco la proposta.




Ecco la proposta che, come consigliere di ACP,  ho protocollato a tutti i consiglieri e assessori sulla passeggiata.
Che l'idea dell'accordo con privati ristrutturazione per concessione senza un bando era una follia lo avevamo già detto dall'inizio.
Ora abbiamo fatto i conti e un cronoprogramma a sostegno della nostra proposta. Ebbene, anche facendo i conti all'osso, con la nostra idea la collettività risparmia oltre 420.000 euro.
Ora tocca alla maggioranza, come sempre all'ultimo minuto, come sempre in emergenza con la stagione in arrivo.
Io su questa proposta sono a disposizione di tutti: di chiunque voglia parlarne, approfondire e capire meglio. 
Nel frattempo pensiamo a quei 420.000 euro che ci farebbero comodo, tanto per dirne una, sull'edilizia scolastica. Pensiamo a uno dei nostri gioielli che rischia di essere svenduto e pensiamo a cosa possiamo fare, ognuno di noi, per evitarlo. 

Stefano Massera

Proposta sulla passeggiata protocollata.

lunedì 14 marzo 2016

Il 17 aprile Santa Marinella difenderà il mare?


SEL, ACP, “è possibile” istituiscono il comitato referendario locale NO TRIV e invitano tutti a votare SÌ
Il 17 aprile i cittadini avranno la possibilità di esprimere il proprio pensiero riguardo allo sfruttamento del petrolio al largo delle coste italiane- ma non solo. SEL, ACP, “è possibile”, hanno aderito al comitato referendario NO TRIV per abrogare la norma che consente alle Società petrolifere di sfruttare un giacimento entro il limite delle 12 miglia marine per tutta la “durata della vita utile del giacimento”, praticamente per sempre.
L’importanza di questo referendum si estende ben oltre la semplice abrogazione della norma di legge posta nel quesito perché la partecipazione e la vittoria del Sì avrebbero un valore in termini di orientamento delle scelte di politica energetica ed ambientale nel nostro paese.
È un’occasione da non perdere per ribadire l’importanza di questioni che determinano la qualità della vita oggi e quella delle generazioni future. Un’occasione per affermare l’inestimabile valore ambientale e turistico del territorio italiano e la necessità di sviluppare nuovi modelli di produzione sostenibile attraverso l’investimento nelle energie rinnovabili, nell’economia verde e nella valorizzazione del nostro patrimonio.
È un’occasione per difendere il nostro fragile mare chiuso, le nostre coste e le attività produttive ad esso legate, dai rischi derivanti da uno sfruttamento finalizzato all’arricchimento di pochi a spese del patrimonio ambientale collettivo.
È insensato e colpevole rimanere ancorati a falsi modelli di sviluppo che si basano sullo sfruttamento di risorse fossili, altamente inquinanti, quando il resto del mondo sta già guardando avanti; oggi ricerca e sviluppo sono sinonimi di investimento nelle energie rinnovabili, di tutela ambientale e di sostenibilità. Inoltre, lo sfruttamento delle nostre fonti fossili non risolverebbe comunque, per qualità e quantità dei giacimenti, i nostri problemi di approvvigionamento o la nostra dipendenza energetica da altri paesi.
Ecco perché è necessario che i cittadini di tutti i territori siano adeguatamente informati e facciano sentire la propria voce, in maniera partecipata e trasparente, attraverso gli strumenti della democrazia. Con questo referendum chiediamo di voltare finalmente pagina e di guardare al futuro.