“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

domenica 2 ottobre 2016

2 ottobre 1981 - 2 ottobre 2016: cosa è cambiato?



(l'affluente del fosso di Ponte Nuovo dopo la piena del 2014)


A trentacinque anni dalla disastrosa alluvione dell'81 rivolgiamo il nostro pensiero alle vittime di  quel luttuoso evento, ai famigliari,  a chi ebbe la casa danneggiata, a chi spalò fango anche nella propria azienda, in quell'occasione e in altre successive. 

Nella perfetta logica tutta italiana della emergenza, constatiamo come le amministrazioni Bacheca in otto anni non siano riuscite a mettere in sicurezza nessuno dei  fossi più pericolosi, adducendo le solite scuse della " burocrazia". Attualmente non è chiaro se il finanziamento per 500mila euro per la sicurezza del fosso delle Guardiole sia definitivamente perso, e soprattutto perché. Se dovesse emergere che è stato perso per un cambiamento significativo del progetto iniziale da parte degli uffici, sarebbe molto grave, perché gli uffici non agiscono da soli, ma sotto l’input di scelte politiche. 

Grave è poi la sceneggiata del Piano di Emergenza Comunale, obbligatorio per legge. Dal 2013 si susseguono periodicamente comunicati stampa in cui il delegato Calvo e il sindaco  Bacheca evidenziano l' importanza del PEC e annunciano l'imminenza dell'approvazione. Quello del 9 marzo scorso addirittura parlava di “una settimana” per avere il nuovo piano, con il sindaco che dichiarava così: “Noi ovviamente appena verrà indetto il prossimo consiglio comunale lo porteremo in aula per l’approvazione” .  Ovviamente.
Mentendo ai cittadini, delegato e sindaco hanno sempre poi affermato che l'aggiornamento della normativa da parte della Regione nel 2015 avrebbe reso  fuori legge il Pec approvato, quando chiaramente non è vero. Sarebbe bastato aggiornarlo in alcune parti.

La verità sta evidentemente da un’altra parte: la giunta non ha interesse politico a insistere presso il comando dei vigili e presso le associazioni  affinché il piano sia completato  con i luoghi e i nomi di chi dovrebbe entrare in campo il giorno dell'emergenza. Probabilmente non ha neppure i soldi, visto che a reggere il Comune sono attualmente i fornitori che vengono pagati con mesi e mesi di ritardo (a parte qualche fortunato caso). Non li ha e non li vuole avere per sprechi e  perché prevede opere discutibili di fronte alle necessità della sicurezza: per esempio oltre 3milioni per costruire la piazza quando, oltre alla messa in sicurezza dei fossi,  andrebbero programmati lavori per rifare anche alcuni tratti di condutture delle acque chiare, che non reggono a piogge abbondanti e allagano strade, giardini, garage: Valdambrini, via IV Novembre, Quartaccia, Lungomare Marconi, tratto centrale della via Aurelia. Tutte cose note.

Intanto la recente apertura del parco archeologico di Castrum Novum ci ha ricordato che la storia è maestra di vita solo per chi è libero di ascoltarla e per chi cerca il bene comune. Gli altri restano sordi.
Ce lo dice l'archeologia: l'insediamento urbano di epoca romana alla sinistra del fosse delle Guardiole ha restituito oggetti che testimoniano una frequentazione di secoli. Poi all'improvviso, dopo i primi anni del 200 d.C. non si trova più niente. La gente che viveva lì ha chiaramente abbandonato il luogo, ma perché?
Ce lo dice forse la stele  romana di Castelsecco: nel 205 d. C. qui la " la violenza del mare e del corso d’acqua”  ha distrutto un ponte. Forse è lo stesso episodio distruttivo di Guardiole,  perché le date coincidono, dopo il quale la gente abbandona il sito.

Questa è la storia della nostra città , e vogliamo ricordarlo oggi, giorno storico di  lutto cittadino.
Ci rivolgiamo anche al nostro sindaco, con la richiesta di fare in fretta e bene per mettere in sicurezza i fossi, senza  nascondersi dietro la scusa della burocrazia. Sono le alluvioni e l’irresponsabilità politica a distruggere, non la burocrazia.

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