“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

sabato 25 febbraio 2012

Due notizie clamorose sul porto

Da giorni se ne parlava nei corridoi ma non c’era niente di ufficiale. Per questo, per chiarire due notizie davvero clamorose, il Presidente della Commissione Porto Andrea Bianchi, ha convocato la commissione stessa e girato le domande all’assessore competente Venanzio Bianchi; oltre a lui, l’unico presente della maggioranza era il vicesindaco Fratturato, come se la questione non rivestisse importanza, per gli altri colleghi. Invece la questione è seria, molto seria.
Intanto l’assessore Bianchi ha illustrato la recente vittoria della Porto Romano presso il tribunale civile contro il Comune di Santa Marinella, condannato a pagare alla società che gestisce il porto la modica cifra di 150mila euro.
Il fatto risale al 2006, e riguarda il contributo annuale di 15mila euro che la Porto Romano ha erogato al Comune per un certo numero di anni, secondo quanto previsto dalla Convenzione firmata con il Comune. A giudizio della Porto Romano tale contributo non è stato mai rendicontato come si deve e quindi era illegittimo.
A parte ogni altra considerazione, l’aspetto clamoroso della vicenda è ripensare ora cosa è successo la notte del 28 dicembre 2009. In tutta fretta, facendo in modo che i 5 giorni di preavviso per il consiglio comunale cadessero in giorni festivi per impedire di fatto alla minoranza di visionare gli atti, nella notte del 28 dicembre la Maggioranza ha voluto a tutti i costi votare una delibera assolutamente favorevole alla Porto Romano. Quell’atto prevede l’ampliamento del porto attuale tramite un accordo di programma e fu votato dalla maggioranza quando la denuncia della Porto Romano nei confronti del Comune di Santa Marinella era già in atto: non solo chi sapeva non ha detto niente, ma non ha nemmeno tutelato il Comune ponendo come clausola dell’accordo, la decadenza di qualsiasi contenzioso. Come è stato possibile agire in modo cosi sconsiderato? Di che è la responsabilità di una tale svista? Il sindaco ha il dovere morale di dare una risposta
Gliela chiediamo anche su l’altro aspetto della vicenda assolutamente paradossale, e cioè il fatto che la Porto Romano, dopo aver ottenuto e firmato l’accordo di programma per costruire e gestire il raddoppiamento del porto, abbia successivamente denunciato il comune presso il TAR per ottenere l’annullamento della delibera stessa, quella appunto del 28 dicembre! Il Tribunale amministrativo dovrebbe pronunciarsi a giorni, e su questa vicenda esprimiamo tutto il nostro più sconcertato dissenso. La vicenda è davvero assurda: un imprenditore prima sottoscrive un accordo, e poi ricorre al TAR per cancellarlo. Che cosa è successo nel frattempo? Soprattutto ci chiediamo: come sta reagendo l’amministrazione Bacheca di fronte alla Porto Romano che fa il bello e il cattivo tempo su un bene collettivo costruito con i soldi della collettività, che prima ottiene una delibera a suo favore e poi ricorre al Tar?
La cosa che ci suscita più sdegno come santamarinellesi è lo spettacolo di un sindaco e di una maggioranza che se ne stanno fermi, inerti ad aspettare quello che succederà. Abbiamo saputo che non c’è stata neppure una riunione di Maggioranza sull’argomento e secondo l’assessore Venanzo Bianchi, la Maggioranza sta aspettando che il TAR si pronunci.
Ma questo significa non avere una strategia, un disegno, niente se non la passività più incredibile.


I consiglieri di minoranza presenti alla riunione della Commissione Porto:
Andrea Bianchi (presidente), Carlo Mucciola, Mauro Trebiani, Paola Rocchi

Sulla vicenda della Bucalossi

Il nostro comunicato stampa sulla presunta evasione della Bucalossi (qui) ha purtroppo scatenato la reazione di Ivano Fronti, che da ciò si è sentito ingiustamente chiamato in causa.
Questo ci dispiace, ma lo ringraziamo perché così ci dà la possibilità di chiarire la vicenda, e di spiegare perché non siamo noi a dover fare i nomi di chi non ha pagato, nel caso che questi nomi esistano.
Il merito, o il demerito, di aver tirato fuori la questione della Bucalossi non è della nostra lista, anzi. Quando in passato abbiamo chiesto ragguagli sulla Bucalossi, ci è stato sempre risposto che tutto era in regola. Poiché abbiamo sempre collaborato bene con gli uffici e ci fidiamo dei funzionari, abbiamo ritenuto veritiera la risposta.
E’ anche vero che, in materie un po’ complesse e magari pregresse, l'errore o la svista possono scapparci, e quindi, quando altri consiglieri (e non noi) hanno tirato fuori l'argomento durante uno degli ultimi consigli comunali, facendo presumere che si riferissero a personaggi impegnati in politica, abbiamo pensato che sarebbe bastato fare qualche ulteriore controllo. Quando le cose sfuggono, basta guardare meglio.
Del resto neppure l'idea dei controlli è stata nostra, ma ne ha parlato la stessa maggioranza nella medesima seduta, annunciando che l’assessore La Rosa aveva ricevuto l'incarico di un’ulteriore verifica. Poiché sono passati alcuni mesi, abbiamo solo chiesto se l'assessore ha concluso o meno questi controlli, anche perché nel frattempo qualche cittadino ha ventilato l'ipotesi di una denuncia alla corte dei conti.
Noi abbiamo chiesto se la Rosa ha concluso la sua indagine, con una speranza: che lo abbia fatto e che possa dire alla città che ogni cosa è a posto, che tutto è regolare. La storia politica degli ultimi decenni la conosciamo: molti imprenditori edili si sono impegnati in politica (non certo solo Ivano Fronti); alcuni politici si sono impegnati nell'imprenditoria, alcuni imprenditori, se non impegnati personalmente, sono stati molto vicini alla stanza dei bottoni. Sapere che la Bucalossi negli anni è stata pagata regolarmente, vorrebbe dire che questa nostra città è un posto normalmente civile, dove il ruolo dell'imprenditore e del politico restano separati anche quando coincidono.
Vogliamo ribadire il nostro punto di vista: l'imprenditore ha il sacrosanto diritto diritto/dovere di produrre ricchezza per sé e per gli altri e il politico ha il dovere di pensare al benessere di tutti, e basta. Se gli imprenditori locali sono stati capaci di fare ciò, non possiamo che esserne felici, ma quello che abbiamo ascoltato in Consiglio sulla Bucalossi è un dubbio grave che va chiarito alla città il prima possibile.
Non ce l’avevamo con Ivano Fronti o con nessun altro in particolare, abbiamo sottolineato che non si può lasciare una domanda così importante per mesi senza risposta. Ed è interesse nostro, e di chi ha sempre pagato, che gli eventuali nomi dei morosi vengano fuori, perché chi non ha pagato ha fatto una concorrenza sleale. E in questo periodo di crisi il dubbio è ancora più grave, lo comprendiamo bene.
E non spetta a noi fare i nomi, ma alla maggioranza con i dati alla mano.
Noi vogliamo sperare che errori non ce ne siano stati; se invece ce ne sono stati, basta correggerli, senza denunce e senza clamori o polveroni, che non ci interessano; semplicemente voltando pagina e guardando avanti.

Paola Rocchi e Stefano Massera

lunedì 20 febbraio 2012

Info Flash 20 Febbraio 2012

(ctrl + click per aprire in una nuova finestra e ingrandire)


ERRATA CORRIGE:
Ci scusiamo per un errore di informazione. La commissione speciale porto non è stata voluta dalla maggioranza (come affermato nell'Infoflash) ma convocata dal presidente Andrea Bianchi (consigliere PD) per avere aggiornamenti su importanti questioni. Se fosse stato per la Maggioranza, ancora non saremmo stati informati su due importanti ricorsi che la Porto Romano ha presentato contro il Comune di Santa Marinella. Nei prossimi giorni gli aggiornamenti sul tema.

SU BUCALOSSI, BILANCIO E LA ROSA

A tre settimane dall’ultimo Consiglio Comunale, e a 3 giorni dal prossimo, non c’è nessuna comunicazione ufficiale sulle dimissioni dell’Assessore La Rosa. A conclusione del Consiglio del 30 gennaio sul Piano Casa, l’assessore La Rosa aveva chiesto la parola e rassegnato pubblicamente le sue dimissioni ma sul fatto ancora non c’è nessuna chiarezza. I consiglieri di minoranza e la città tutta non sanno che fine hanno fatto tali dimissioni, se sono rientrate e perché, se sono state notificate e con quale conseguenza. Riteniamo tale silenzio come un segnale del modo di procedere superficiale e poco responsabile dell’Amministrazione Bacheca. A questo proposito ricordiamo che l’assessore (o ex assessore) La Rosa aveva, tra l’altro, ricevuto l’incarico di una ricognizione sulla delicata questione della Bucalossi, secondo quanto affermato dalla maggioranza stessa in Consiglio comunale. In una seduta dello scorso novembre era infatti emerso un presunto mancato pagamento di rate di questo tributo da parte di imprenditori locali, probabilmente in vista e probabilmente impegnati in politica. Un cittadino di Santa Marinella ha da parte sua presentata anche una segnalazione circostanziata all’ufficio Urbanistica, ventilando la possibilità di una denuncia alla corte dei Conti e presentando un conto che supera i due milioni e mezzo di euro: sarà il caso di sapere che fine ha fatto la vicenda, se la Rosa ha concluso la sua indagine oppure no e se la denuncia di questo cittadino è fondata o meno?
A proposito di bilancio, in questo anno in corso così delicato (con un sistema Italia in recessione e un Comune in cui le attività economiche vivono un’evidente crisi), chiediamo chiarezza anche su altre due questioni. Innanzi tutto ci sembra necessario sapere se sono state fatte verifiche puntuali anche sui pagamenti di affitti o concessioni su beni comunali, poiché non ci possiamo permettere di certo distrazioni (tipo quelle presunte sulla Bucalossi).
In secondo luogo chiediamo all’assessore Bianchi se anche quest’anno porterà il bilancio di previsione 2012 a giugno, quando già saranno state fatte metà delle spese perpetrando il solito metodo fantasioso di valutare le entrate presunte e andandosi a cercare l’ennesimo rimprovero dei revisori contabili.
Potremmo dare noi un consiglio a questa maggioranza: risparmiateci questo teatrino di false dimissioni e recuperate i soldi di chi non ha voluto pagare.

Paola Rocchi e Stefano Massera

mercoledì 1 febbraio 2012

Limitazioni al piano casa, che confusione!

Il Consiglio Comunale del 30 gennaio non ha approvato Il Piano casa (come erroneamente interpretato da molti), che essendo già legge regionale, non necessita di alcuna adozione da parte dei consigli comunali. Al contrario l’ordine del giorno era su una limitazione del Piano stesso, secondo quanto previsto dall’art. 2 comma 4 della legge della Giunta Polverini che permette ai Comuni di escludere ambiti o edifici dal piano casa per motivazioni storiche o urbanistiche, da indicare e votare nei Consigli Comunali entro il 31 gennaio. A quanto ci risulta pochi comuni lo hanno fatto ed è per questo che abbiamo ritenuto giusto l’ordine del giorno del Consiglio.
Noi consiglieri di minoranza ci siamo astenuti riconoscendo alla delibera il merito di limitare  o escludere almeno in parte alcune zone del territorio comunale, ma in realtà  abbiamo duramente contestato in consiglio alcuni passaggi e il modo assurdo in cui ha operato la Maggioranza. Mai ci saremmo aspettati una discussione di 6 ore su un unico punto all'ordine del giorno, che sostanzialmente condividevamo, per giunta: la verità è che la Maggioranza ha cambiato idea in corso d'opera. Basti pensare che nel corso del Consiglio ha chiesto di  riunirsi per due volte a porte chiuse per decidere, come se ancora non sapesse cosa fare. In realtà lo sapeva benissimo: cedere a pressioni e rendere di nuovo libere per l'applicazione del piano casa, zone che prima aveva deciso di escludere. In risultato è una delibera pasticciata e le dimissioni dell'Assessore La Rosa, che stava per esprimere il suo voto convinto di votare un'altra cosa.
E come dargli torto? Giovedì 26 si è svolta commissione urbanistica e ci è stata presentata una certa delibera di Consiglio con tanto di tavole, di cui abbiamo condiviso lo spirito. Ci sembrava infatti giusto che il Comune tutelasse il suo territorio limitando e restringendo l'applicazione del Piano Casa. C'erano delle opinioni un po' diverse al nostro interno su alcuni passaggi della delibera, ma in realtà sostanziale accordo. Il problema è che nel giro di 3 giorni la delibera è stata cambiata dalla stessa maggioranza in molte parti, togliendo alcune limitazioni importanti che all’inizio aveva previsto e inserito nella proposta di delibera. La più clamorosa  è quella dell'ex cementificio: secondo la votazione di lunedì sera, quest'area di così grande valore e pregio storico ora sta a completa disposizione del proprietario, che può applicare il Piano Casa senza che l'autorità comunale possa sedersi a  un tavolo per concordare assetto urbanistico, oppure opere aggiuntive, come invece poteva essere ottenuto in altro modo. Per quanto riguarda poi la possibilità di trasformare cubature non residenziali (per esempio commerciale) ancora da realizzare nelle grandi lottizzazioni, la prima delibera escludeva tre grandi aree, Poggio Principe, Poggio Bellavista, e Prato del Mare. Senza che sia stato reso chiaro il perché,  la versione che poi la Maggioranza ha votato è diversa: l'imprenditore di Prato del Mare potrà così trasformare i servizi in abitazioni, e non se ne sentiva di certo il bisogno!
Altra grave omissione il fatto che pur vincolando in effetti tutta la fascia sul mare, non sia stata fatta ricognizione puntuale delle ville storiche, molte delle quali possono non trovarsi sul mare, come invece richiede la norma regionale. Tutto questo, arrivando agli ultimi giorni previsti per legge, senza che la commissione sia stata coinvolta mentre si ragionava su tali delimitazioni, ma solo per prendere atto di una cosa diversa dopo tre giorni. La commissione avrebbe potuto  lavorare in modo permanente sul tema a partire da ottobre, avrebbe potuto ascoltare i cittadini e professionisti del settore, invece c'è stato tutt'altro: un consiglio che sembrava improvvisato, con la chicca di una delibera di giunta dello scorso novembre che escluderebbe  di nuovo il cementificio dal Piano Casa (per non aver risposto ad un bando), ma che secondo la Maggioranza "non vale".

A nome delle tre liste e dei consiglieri di minoranza, i capigruppo Mucciola, Rocchi, Fronti