“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

domenica 20 novembre 2011

Info Flash 20 Novembre 2011

Le biomasse di Tirreno Power

Si affaccia l'ennesima e grave questione di rischio ambientale, di cui i giornali stanno ampiamente riferendo in questi giorni. 
La società Tirreno Power ha presentato al sindaco Moscherini un porgetto di riconversione a biomasse del quarto gruppo e il  sindaco si è mostrato possibilista.
Sull'ipotesi segnaliamo gli interventi molto chiari della CGIL di Civitavecchia e del dott. Giovanni Ghirga (quest'ultimo può essere letto cliccando qui). Si possono consultare i seguenti notiziari telematici del nostro territorio: www.centumcellae.itwww.bignotizie.it"

sabato 19 novembre 2011

Ancora sul rischio alluvioni, un'interrogazione



 Come abbiamo letto sui giornali, alle nostre preoccupazioni sulla situazione
dei fossi, delle scuole e dei lavori pubblici, il Sindaco Bacheca ha risposto
con un sarcarsmo stizzito e con le solite promesse che ripete da mesi e che
puntualmente i fatti smentiscono.
Poiché crediamo nella concretezza del fare amministrativo e non nei proclami
sui giornali, abbiamo firmato un'interrogazione che riguarda l'esistenza o meno
di un piano d'intervento sulle calamità da parte della Protezione civile.
Chiediamo anche di sapere (dopo le dimissioni del generale Martinelli e il
pensionamento del Geom. Carraffa) quali sono gli attuali responsabili presso la
struttura comunale della Protezione civile, e quali le loro competenze
professionali. Nello stesso tempo, l'interrogazione vuole essere un modo per
continuare a sollecitare il sindaco intorno al rischio alluvioni.
Chiediamo al primo cittadino di non fare proclami, ma di rispondere
puntualmente all'interrogazione il più presto possibile.
Le vicende nazionali di questi giorni dovrebbero ammonire il nostro sindaco
nei confronti della politica fatta di proclami e di verità negate ("la crisi
non c'è", "il bilancio è a posto", "i lavori riprenderanno fra due gionri", "le
caldaie saranno accese la prossima  settimana", "i fossi saranno pultii il 10
novembre ecc. ecc.): è una bolla che prima o dopo scoppia in faccia a chi ci ha
soffiato dentro.

QUI DI SEGUITO IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
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                                                                    AL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
                                                                   AL SIG.
SINDACO DEL COMUNE DI SANTA MARINELLA

OGGETTO: PIANO D’INTERVENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE IN CASO DI CALAMITA’.
INTERROGAZIONE

                                                         CONSIDERATO
• quanto è accaduto in questi giorni a Genova, alle Cinque Terre e in numerose
località di Piemonte, Toscana e Sicilia;
• che il nostro territorio è a rischio alluvioni, come testimoniano gli eventi
dell’81 e del ’96;
• che l’A.C., proprio in relazione a ciò, ha in passato commissionato uno
studio sulla situazione idrogeologica,   il cosiddetto “studio Margheritora”,
in cui erano previsti interventi, mai presi in considerazione da Regione,
Privincia e Comune;
• che alcuni fossi hanno visto peggiorare la situazione dei loro corsi, come
nel caso del restringimento del ponte autostradale sul fosso Ponton del
Castrato (già segnalato dai sottoscritti) ,  lo smottamento di terreni a monte
del fosso Santa Maria Morgana (già segnalato dai proprietari di terreni 
limitrofi;) la caduta di un  sostegno all’altezza della proprietà  Mereu sul
fosso di Valle Semplice, nonché il sorgere di costruzioni a ridosso del Fosso
Sciatalone, nei pressi della foce;
• che a tutt’oggi, malgrado gli annunci del sindaco Bacheca, i fossi non sono
stati puliti, pulizia  che dovrebbe essere  effettuata  ad agosto, non certo a 
novembre;
• che ciò evidenza l’incapacità amministrativa della giunta Bacheca che, vista
anche la storia della città, sembra ignorare il tributo di vite e di danni che
le alluvioni comportano;

                                                                     VISTO
• le dimissioni del referente alla Protezione Civile Gen. Martinelli;
• il pensionamento del responsabile  tecnico Carraffa
i sottoscritti Consiglieri comunali, nel rispetto dello Statuto del Comune di
Santa Marinella e del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale,
interrogano per sapere:
• se l’Amministrazione Comunale è attualmente dotata di un piano d’intervento
in caso di calamità naturale e, nell’eventualità positiva, quando e con quale
atto quest’ultimo è stato approvato dalle autorità competenti;
• chi sono attualmente i responsabili comunali della protezione civile che
hanno sostituito il Gen. Martinelli e il Geom. Carraffa
• eventualmente con quale atto sono stati nominati e quali sono i loro titoli
professionali e le loro competenze specifiche nel campo.

Si richiede risposta scritta e dibattito consiliare, in tempi rapidi anche al
fine di tranquillizzare i cittadini.

Santa Marinella, 17 novembre 2011

CARLO MUCCIOLA
FRANCESCO  BENCI
ANDREA BIANCHI
MASSIMILIANO FRONTI
MAURO TREBIANI
PAOLA ROCCHI
STEFANO MASSERA
EMANUELE PEPE


La minoranza pone questioni importanti, il sindaco fa del sarcasmo

Lo scorso 14 ottobre la minoranza ha inviato ai giornali un comunicato per sollecitare l'Amministrazione Bacheca su questioni importanti e ricordare gli impegni presi su pulizia dei fossi, lavori presso le scuole, questioni del bilancio in relazione alla ripresa dei lavori pubblici. Per tutta risposta, il sindaco ha usato il sarcasmo, e naturalmente citato Pinocchio, personaggio delle fiabe particolarmente caro ai politici che non sanno argomentare nè vedere la trave confitta nei propri occhi.
Qui di seguito postiamo il comunicato della minoranza; la risposta del sindaco si trova sul web.
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"Dopo tre anni e mezzo di Amministrazione Bacheca ci sembra ormai assodata l’esistenza di due realtà parallele: una fittizia e virtuale creata dalle parole del sindaco nei suoi comunicati, l’altra vera e concreta, visibile nella vita quotidiana di tutti noi e nei documenti pubblicati  nel sito del Comune.
Secondo la prima realtà, il 10  novembre  doveva cominciare la pulizia dei fossi, con 60mila euro reperiti appositamente, di certo insufficienti e tardivi, ma comunque dovuti. La realtà vera e concreta delle cose è che  il 10 novembre è passato ma della  la pulizia dei fossi non c’è traccia. Almeno a noi non risulta.


Per altro, sempre a mezzo stampa, si erano assicurati interventi nelle scuole, per mettere a norma le caldaie, e vorremmo sapere se domani, 15 novembre, le caldaie risulteranno a posto. Di certo c’è che  alcuni  bagni della scuola media restano  chiusi perché rotti, ma certo il sindaco non può perdere tempo con queste bazzecole.
Nella realtà virtuale dei giornali che a Bacheca piace tanto, c’era poi la promessa di risanare i conti del Comune senza vendere, come la Maggioranza  stessa aveva deliberato in Consiglio,  i beni comunali, né imporre aumenti di tasse e tariffe.  A tutt’oggi però, nonostante manchi poco alla scadenza del 30 novembre e alla fine dell’anno, non si sa come la giunta Bacheca possa rimangiarsi in Consiglio la sua stessa deliberazione. Resta tutto avvolto in una nebbia fitta e pericolosa.
E poi c’è il capitolo delle opere pubbliche. Incapace di concepire altro, senza visione di insieme, senza idee, senza il coraggio di intraprendere una politica diversa da quella solita fatta  di favori agli amici e di pugni  sbattuti sul tavolo ai nemici, Bacheca vuole a tutti costi essere il sindaco delle “opere pubbliche”. Peccato che queste ultime restino tutte ferme, perché, nella sua giovane età, il sindaco Bacheca non ha ancora imparato che non è possibile fare le nozze con i fichi secchi. A meno che la giunta Bacheca non voglia sforare il patto di stabilità, rischiando per giunta il dissesto finanziario, visto che i soldi proprio non ci sono per pagare le opere pubbliche tanto sbandierate.
Tornando al problema serissimo della  pulizia dei fossi, sarà indispensabile che il sindaco faccia sapere, tramite magari il suo ufficio stampa pagato da tutti i contribuenti, come saranno impiegati i 60mila euro che ha detto di voler stanziare, chi pulirà i fossi e come, se tutti o parte,  e il perché ancora tale pulizia non sia stata avviata.

Mucciola, Andrea Bianchi, Benci, Fronti,  Trebiani, Rocchi, Massera, Pepe"

martedì 1 novembre 2011

Dopo le Cinque Terre, che aspettiamo a prevenire?

I consiglieri Rocchi e Massera esprimono la  tutta loro solidarietà e quella della lista “Un’altra città è possibile” ai cittadini della Liguria e della Toscana colpiti dalle disastrosa alluvione dei giorni scorsi. Chiediamo ai cittadini di Santa Marinella di aderire alle campagne di sostegno economico che sono state nel frattempo avviate, ad esempio quella sostenuta dal Corriere della Sera e dal TelegiornaleL7, che prevede l’invio di un sms solidale al 45500, per la donazione  di 2 euro.
Con le immagini delle Cinque Terre sconvolte dall’acqua ancora negli occhi, chiediamo al Sindaco Bacheca e alla sua Giunta  di rivedere il cosiddetto Piano Integrato Benigni, poiché è scritto in delibera che le acque chiare di 37mila mc della nuova lottizzazione (chiamiamola con il nome che merita, per favore) saranno convogliate nel Fosso Ponton del Castrato, che è  fra i più pericolosi del nostro territorio per tutte le famiglie che abitano lungo il suo corso urbano.
Chiediamo inoltre al Sindaco di fare presto con la pulizia dei fossi, perché aver reperito i soldi e ritardare gli interventi può risultare davvero suicida. La sua dichiarazione secondo cui non c’è da avere fretta perché in questi giorni “i fossi hanno retto”, dimostra superficialità o ignoranza sul problema. Bacheca sembra infatti ignorare una cosa drammaticamente ovvia: i fossi possono reggere  un giorno, ed esondare il giorno dopo in modo imprevedibile, soprattutto se sono sporchi e hanno gli argini come i nostri fossi,  cioè disomogenei, strozzati da ponti, mezzo crollati in alcuni tratti, attraversati da tubazioni.
Crediamo che le immagini dell’alluvione della Liguria e della Toscana  siano state doppiamente dolorose per tutti noi. Oltre al sentimento di solidarietà, è stato purtroppo facile tornare con la mente alle scene che abbiamo visto nel 1981, alluvione che allo stesso modo è costata vite umane nel nostro comune.
A questo proposito cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli che nelle settimane scorse si sono adoperati per organizzare manifestazioni a ricordo del trentennale. Come cittadini siamo usciti arricchiti, ed è un peccato che il Sindaco non abbia partecipato a nessuna delle manifestazioni previste. Forse “il sindaco del fare”  non apprezza momenti di riflessione, né contatti con cittadini che non siano tutti della sua parte.
In particolare ora risuona profetico quello che è stato detto nella conferenza conclusiva alle commemorazioni del trentennale, da parte dell’ing. Germano Di Francesco. Calcolando il costo per la messa in sicurezza definitiva di tutto il sistema dei nostri fossi, Di Francesco ha parlato di oltre 20milioni di euro, ponendo nel contempo una questione “sono pochi o sono tanti?”. Se si considerano le immagini che provengono dalla Liguria e si misurano i costi umani e materiali, si comprende che la sicurezza non ha prezzo, e dovrebbe costituire un obiettivo prioritario.
Naturalmente ci vorrebbe un sistema  e un operare politico che metta al centro l’interesse comune, che abbia come unico obiettivo il bene di tutti cittadini. Di anno in anno e di amministrazione in amministrazione. Ogni cosa assumerebbe quindi un aspetto diverso. Non sarebbe possibile concepire sprechi o privilegi di casta, tutto sarebbe orientato solo in un verso.
Esiste un ceto politico disposto a questa rivoluzione oggi in Italia e a Santa Marinella?
Esiste, ma è ancora minoritario. Esiste, ma non è abbastanza forte e se guardiamo alla situazione della nostra città la conclusione purtroppo  è una sola: se esiste, non è riuscito a imporsi. Negli ultimi tre anni di amministrazione Bacheca abbiamo visto all’opera logiche vecchie come il cucco, ma purtroppo ancora vincenti: clientelismo e appoggio ai grandi imprenditori  che premono per far approvare nuove costruzioni (vedi Porto e Piani Alibrandi) senza reali vantaggi per la città. Eppure noi crediamo che molte cose stiano cambiando. Ci sembra che si stia diffondendo una nuova sensibilità, un bisogno urgente di mutamento, se non altro per il bene dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, che hanno diritto a vivere una storia diversa. Stanno un po’ mutando anche le forme di partecipazione.
Il comitato per il ricordo del 2 ottobre e quello di recente costituzione ad Alibrandi che si è chiamato “11 agosto” hanno visto la partecipazione di persone già attive in politica, ma anche di cittadini che alla politica non si erano mai avvicinate, o sono di orientamento diverso, di destra, di centro e di sinistra. Gente libera, in realtà, che vuole solo capire e partecipare, che vuole seguire quello che succede, e difendere il proprio territorio. Tutti quelli che abitano vicino al fosso Ponton del Castrato ne sanno qualcosa.


Paola Rocchi e Stefano Massera

Scuole: problemi su problemi.

Come annunciato dalla stampa, noi consiglieri di minoranza abbiamo segnalato nei giorni scorsi ai carabinieri quello che siamo venuti a sapere sulla classe di materna aggiuntiva, collocata a firma del Sindaco presso una struttura privata.
E cioè che i locali di questa classe di scuola materna (che, ricordiamo, utilizza fondi pubblici) non avevano il necessario nulla osta della ASL.
Non abbiamo nel contempo pubblicizzato la notizia, affinché la stazione dei carabinieri potesse fare le sue valutazioni senza interferenze, affinché non ci fossero polemiche, ma fatti.
A poche ore dalla nota stampa che dà notizia del nostro esposto, siamo venuti a conoscenza della scomposta reazione del Sindaco. Forse il nostro primo cittadino sperava che, di fronte alla notizia certa e documentata di una struttura per l’infanzia che opera senza autorizzazione ASL, la minoranza facesse come lui: un’alzata di spalle e una lavata di mani. Naturalmente non ce lo siamo neppure sognato.
Se lui è tanto tranquillo, noi in coscienza pretendiamo che un asilo privato pagato dai contribuenti (perché la giunta ha deciso così) sia perfettamente a norma. Pretendiamo che la legge sia rispettata, a tutela dell’incolumità dei bambini e del buon utilizzo dei 40mila euro di soldi pubblici.
La legge prevede che sia il responsabile dell’Ufficio istruzione ad autorizzare le strutture, non il Sindaco con un’ordinanza. Ma il sindaco l’ha fatto, come nel caso dell’orto botanico , confondendo il senso di responsabilità che deve essere proprio di chi governa, con l’autoritarismo azzardato e scomposto di chi vuole comandare.
Nonostante il fatto che nelle sue ordinanze l’abbia sempre taciuto, ora il sindaco è naturalmente costretto ad ammettere che il locale che ospita la classe di asilo ha l’autorizzazione per una ludoteca, ma, nonostante la richiesta, non ha mai ottenuto quella per una classe di scuola materna. Questo è il fatto, nonostante la sua aggressività verbale.
Per quello che riguarda poi il nostro ricorso alle procure, ricordiamo a Bacheca due cose. La prima è la quantità di interrogazioni consiliari da noi protocollate in questi anni, i tentativi di dibattito politico, le battaglie che su questo piano abbiamo sempre fatto.
La seconda cosa che poi intendiamo ricordare è ovvia, a garanzia dei cittadini: se lui e la sua giunta persisteranno a fare cose secondo noi palesemente contrarie all’interesse pubblico, la minoranza continuerà a fare tutte le segnalazioni che riterrà opportune.
Vista la sollecitudine a rispondere, dica poi il sindaco come mai, dopo la rimozione del responsabile alla Pubblica istruzione avvenuta qualche settimana fa, ancora l’ufficio non ha trovato un altro responsabile che accetti l’incarico. Anche l’ottimismo ostentato qualche settimana fa dall’Assessore Marongiu non è davvero giustificabile: aveva assicurato la risoluzione del problema caldaie, ma siamo al punto in cui la pratica non può andare avanti perché non c’è il responsabile.
Nel frattempo 7 bagni delle scuole medie restano chiusi perché nessuno li aggiusta: vogliamo riaprire anche quelli con un’ordinanza?