“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

mercoledì 27 ottobre 2010

150 appartamenti per il quartiere Alibrandi


Nella giornata del 26 ottobre 2010, l’Amministrazione Bacheca ha organizzato una riunione con i cittadini del quartiere Alibrandi per illustrare il “piano integrato” Benigni, dal nome del proprietario del terreno limitrofo al quartiere (tra Alibrandi e Prato del mare). Doveva essere presente il Sindaco, invece hanno parlato al suo posto l’Assessore all’urbanistica Angelo Grimaldi, l’Assessore esterno al Bilancio Venanzo Bianchi, mentre ha introdotto la riunione il consigliere Alfredo De Antoniis, abitante del quartiere. Gli assessori hanno richiesto anche la presenza dell’Arch. Gentili, responsabile dell’ ufficio urbanistica.

Il progetto è stato illustrato da Grimaldi, il quale ha sottolineato in premessa la difficoltà progressiva e crescente da parte dei Comuni nel realizzare le opere pubbliche, cosa che giustificherebbe il ricorso al privato. I piani integrati permettono infatti a chi ha un terreno dove non sarebbe possibile costruire, di farlo dando al Comune qualcosa in cambio (sempre nelle parole dell’assessore). Posta questa premessa, Grimaldi ha quindi fornito le cifre: su un terreno di 4 ettari, Benigni chiede di realizzare 27mila mc di residenziale e 11mila mc di centro commerciale. In cambio cede e realizza: 2 ettari di parco (con i vialetti), 80mq di una struttura ricettiva dentro al parco (un bar), un ponte di collegamento fra Alibrandi e via Latina. A questo punto si è acceso il dibattito. Alcuni dei cittadini presenti, hanno chiesto ragione della rinuncia alla bonifica o alla costruzione ex novo di un sottopasso, vista l’indecenza di quello attuale. Grimaldi ha risposto che in effetti si è preferita la realizzazione di un ponte, carrabile e pedonale a doppio senso di marcia. Il problema della viabilità è stato sollevato anche per un'altra preoccupazione. I cittadini del quartiere temono infatti che, a fronte di 2 ettari di parco, di un centro commerciale e di un bar di cui non hanno nessun bisogno (a detta degli stessi), le strade già strette della loro zona finiscano per sopportare un traffico insostenibile, visti i 38mila mc complessivi fra case e negozi previsti dal piano integrato.

Più politici e duri gli interventi dei consiglieri di minoranza. Benci e Andrea Bianchi hanno mostrato la sproporzione fra il dare e l’avere: a fronte di un affare immobiliare stimabile intorno ai 30milioni di euro, il proprietario del terreno darebbe in cambio troppo poco e con pochissime garanzie per un quartiere che rischia di soffocare di cemento. Il consigliere Mucciola ha chiesto che sia reclutato un esperto che possa fare una valutazione tecnica sulle esigenze del quartiere, sulla viabilità, sul verde e che i cittadini siano poi coinvolti fattivamente. Il consigliere Rocchi ha chiesto perché si permette un indice di edificabilità dello 0,75 (come se fosse una zona espansione) in un terreno che è ormai zona bianca di piano regolatore, per cui sarebbe possibile chiedere un indice molto più basso, imponendo scelte urbanistiche volte a tutelare la vivibilità di un quartiere, anziché le esigenze di un privato.

Fra gli amministratori presenti, l’assessore Bianchi ha difeso a più riprese la bontà del progetto.


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