“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

martedì 12 luglio 2011

Siamo stufi dei proclami.

Siamo stufi dei proclami. Bacheca abbia il coraggio di ammettere il fallimento della sua amministrazione.

Dobbiamo constatare come il sindaco Bacheca abbia nei giorni scorsi riavviato la grande opera di lodarsi da solo sui giornali, annunciando “magnifiche sorti e progressive” per la nostra città. Praticamente ogni giorno nei suoi comunicati stampa Bacheca ha parlato di “grandi opere pubbliche”, forse nel tentativo di rispondere al malumore  di cittadini e operatori turistici infuriati per i cantieri ancora aperti a inizio luglio, come quello di lungomare Marconi, del parcheggio dietro l’edicola De Pasquale, del sottopasso di via IV Novembre.
Con toni trionfalistici il sindaco ha parlato di grandi opere che trasformeranno Santa Marinella.
E quali sarebbero? Il sottopasso di Valdambrini e una nuova viabilità per il quartiere? L’express way che dovrà alleggerire il traffico di Santa Marinella? La copertura della trincea ferroviaria in centro? Una nuova sede comunale? Un asilo nido? Un nuova scuola elementare unificata? La piazza dell’ex fungo e parcheggi in zona centro? Secondo noi dovrebbero essere queste le opere in grado di dare un volto nuovo alla città, ma non sono queste invece le opere a cui il Sindaco si riferisce, e senza dubbio non ne due anni che ci attendono.
Le grandi opere che tutti i giorni come un disco rotto il sindaco annuncia sono quelle programmate dalle giunte precedenti, che Bacheca si è trovato a realizzare. Lo ha fatto e lo sta facendo in alcuni casi affrontando questioni burocratiche o finanziarie inevitabili per le opere pubbliche, come era suo dovere minimo, attività che lo ha evidentemente snervato, e che deve sembrargli eccezionale se ripete in continuazione in Consiglio comunale le fatica che ha fatto ad affrontare tali questioni.
In altri casi la realizzazione di un’opera già programmata dai sindaci precedenti  è davvero discutibile, come nel caso del ponte di via Lazio, inaugurato in pompa magna e poi chiuso per dissesto il giorno dopo, ribattezzato infatti ponte Bacheca.
A questo si aggiungano qualche rotatoria, che ormai non si nega a nessuno, come quella di Prato del mare, in mezzo alla quale si ergerà a breve un’ancora di due metri acquistata alla modica cifra di 20mila euro, a cui si aggiungano 6mila per l’istallazione.
Ma in fatto di opere pubbliche, c’è un altro aspetto su cui ci sembra importante soffermarci: il Sindaco ha forse detto ai cittadini come ha speso i 7 milioni di euro ricevuti dall’Enel per compensare l’avvio della centrale a carbone e e le relative ricadute ambientali? La centrale ha visto il consenso dello stesso Bacheca e quei soldi dovevano servire per migliorare le infrastrutture e tutelare l’ambiente e quindi la salute dei cittadini. Vuole dirci Bacheca che cosa ne ha fatto?
Vorremmo infine che il sindaco non si nascondesse letteralmente dietro a 4 opere pubbliche programmate da altri e da portare a termine, ma guardasse a come è ridotta la città con gli occhi di un cittadino, e non con quelli di un sindaco che pare incapace di autocritica.
Vorremmo che considerasse che l’economia è ferma, senza ricevere nessun sostegno da parte dell’Amministrazione, mentre non emerge nessuna visione strategica per il futuro, nessuna programmazione. Il piano del commercio commissionato dalla Giunta precedente dorme nei cassetti, il piano della costa è solo annunciato, di revisione di PRG (o PUGC) la Giunta non parla assolutamente, i piani di insediamenti produttivi su cui lavoravano le giunte precedenti sono saltati, il porto, gentilmente “regalato” alla Porto Romano, sta fermo, mentre l’imprenditore realizza introiti notevoli; la raccolta differenziata annunciata più volte è al palo, e il servizio di raccolta tradizionale avviene con cassonetti ormai ridotti alla metà come numero e condizioni, cassonetti mai lavati, sfondati e traboccanti di rifiuti.
Vorremmo che il sindaco poi guardasse con gli occhi dei cittadini la bellezza di questa nostra città che ogni giorno sfiorisce, che guardasse le aiuole, le siepi, gli alberi pubblici potati male o malati, anziché osannare le grandi opere che a nessuno sembrano grandi ma solo di normale amministrazione, che si preoccupi della pulizia delle spiagge pubbliche e provveda ad aprire tutti i varchi chiusi, che insomma finalmente, con l’umiltà di chi lavora tanto e la grandezza di chi sa guardare lontano, sappia restituire a questa città il decoro e la bellezza che un tempo aveva.

I consiglieri di minoranza

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