“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

venerdì 5 agosto 2011

Edilizia d'agosto


LE PROPOSTE DELLA LISTA CIVICA “UN’ALTRA CITTA’ POSSIBILE”

Pare proprio che anche in questa stanca estate gli argomenti principali  dell'agenda politica non siano tanto il turismo, gli spettacoli, la cultura o l’ambiente. Anche di questi giorni si parla  prevalentemente di edilizia e ci apprestiamo a vivere un’altra puntata della saga dei pianti integrati.
Riguardo alla questione, la lista “Un’altra città è possibile" ricorda di aver affrontato il tema in un’assemblea pubblica lo scorso 21 gennaio, con il contributo del Prof. Caudo, docente di urbanistica a Roma 3. Durante l’assemblea sono emersi con chiarezza  i pericoli del ricorso ai Piani integrati  in generale: permettere nuove costruzioni fuori dal Piano regolatore e da ogni programmazione urbanistica; compromettere e svendere il territorio con la motivazione che il privato realizzerà in cambio opere pubbliche, motivazione che la maggior parte delle volte si rivela una scusa, o una pia illusione; dare l’avvio a lottizzazioni patteggiate tra privato e politici, alimentando il sospetto di pratiche poco trasparenti.
Nel corso dell’assemblea si sono poi analizzati i 5 Piani integrati allora  selezionati dalla Giunta Bacheca e la relazione tecnica del Prof. Caudo ha purtroppo fugato ogni dubbio: vantaggi pochi e incerti per la collettività a fronte di  grossi affari permessi a pochi privati.
Ora sappiamo che la Giunta avrebbe deciso di portare in Consiglio 2 dei 5, relativi al quartiere Alibrandi e a Quartaccia. Poiché da gennaio ad oggi la situazione non è cambiata nella sostanza,  rivolgiamo una proposta a sindaco, giunta e consiglieri di maggioranza: rinunciare innanzi tutto  all’idea di portare in Consiglio comunale la prossima settimana  due delibere sui Piani Integrati che impegnerebbero questa amministrazione e quelle a venire su una scelta urbanistica poco chiara e dannosa per la città.
Inoltre questa soluzione traccia ancora una volta una scelta nettissima della giunta Bacheca nei confronti della quartaccia: chi ha diritto a costruire, ha i terreni in zona di espansione e aspetta da quaranta anni continui pure ad aspettare; nel frattempo da altre parti si trasformano per magia terreni agricoli in edificabili alla faccia di tutto e tutti.
Diamoci il tempo piuttosto per pensare ad una programmazione complessiva del territorio. Proponiamo di avviare una discussione seria, con un vero e proprio calendario di incontri, fra cittadini, categorie economiche e forze politiche (da non tenersi in case private, ma nella sala consiliare e con tutta la pubblicità del caso) su cosa siano e cosa comportino i Piani integrati in generale, e quali siano in particolare quelli che l’attuale maggioranza avrebbe scelto. Ascoltare i cittadini e le forze produttive.
Proponiamo di valutare, anche in queste sedi, quella che noi riteniamo una necessità:  prima di approvare qualsiasi Piano Integrato,  redigere delle Linee guida (il Comune di Tarquinia lo ha fatto) che  almeno orientino gli amministratori e sottraggano a questi una discrezionalità di scelta assurda e pericolosissima.
Proponiamo tutto questo e ci dichiariamo disposti a discutere nonostante sui Piani integrati le nostre idee siano chiare: non sono secondo noi uno strumento urbanistico “moderno e flessibile”, ma solo un’invenzione recente  e furbesca per “legalizzare” le speculazioni edilizie.
 Perché il sindaco Bacheca, l’assessore all’urbanistica  Grimaldi, gli altri assessori in Giunta e i consiglieri di Maggioranza che alzeranno la mano in consiglio sono disposti a correre questo pericolo?   

Paola Rocchi e Stefano Massera

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P.S.
Evidentemente la giunta ha una certa paura degli abitanti di Quartaccia. Al consiglio comunale dell'11 agosto infatti verrà presentato solo il Piano Integrato Alibrandi, non quello Quartaccia, contrariamente a quanto previsto.

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