“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

martedì 11 agosto 2015

Il Castello di S. Severa ha ora un futuro.


Con la delibera approvata ieri sera, 10 agosto, Santa Marinella può contare su un progetto condiviso  da proporre in Regione come contributo per il bando  europeo di affidamento della gestione del Castello di Santa Severa.

E' un progetto credibile, attuabile, concreto e, soprattutto unitario. Un messaggio forte per la Regione che ora avrà  il compito di tenerne conto.
Questo è  il risultato di un percorso iniziato  alla fine del 2011, che ha avuto come momento importante  di avvio le attività  del comitato castello a cui è seguita una delibera consiliare votata all'unanimità  nel 2013, ma non accolta  dalla Regione Lazio, proprietaria del monumento.

Proprio per superare l'impasse e dare maggiore concretezza all'idea di un  uso pubblico  del bene, è sorto spontaneamente un gruppo di progetto in seno al centrosinistra, che nell'ultimo anno è poi cresciuto e si è allargato sul territorio al di là del colore politico, incontrando il consenso di associazioni di varia natura: è così stato elaborato e ha preso via via più forza e consensi il progetto di un centro polifunzionale delle arti, della cultura, della divulgazione scientifica, polo di aggregazione e sviluppo delle comunità  del comprensorio.

L'intrinseca validità  del progetto e l' evidenza della prospettiva di uno sviluppo economicamente e socialmente sostenibile del nostro territorio, ne ha ora consentito l'approvazione da parte della stragrande maggioranza del Consiglio.
L'intelligente fattibilità  dello stesso ha avuto ragione dei distinguo e delle resistenze spesso interessate di alcuni; e indurrà altre amministrazioni comunali  a deliberarne l'adesione.

Dissentiamo quindi dal PD locale che, qualche ora dopo lo svolgimento del Consiglio, sentiva l'esigenza di piantare la bandiera di partito sulla delibera, dopo che nell'ultimo anno non ha mostrato alcun interesse  a seguire  il progetto sul territorio e dopo avere anche rifiutato l'invito che veniva dalla Regione di unire stabilmente le forze locali dei sostenitori del progetto. 

Ci auguriamo che l'attuale dirigenza del PD, dopo aver atteso input dalla Regione per un anno, ora possa insistere presso gli stessi organismi regionali affinché un progetto unitario e collettivo possa essere realizzato. 

Sotto la bandiera del bene comune.

Lista civica "Un'altra città è possibile" - ACP

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