“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

martedì 24 gennaio 2017

Una passeggiata in pubblico?


Sulla passeggiata Bacheca e i suoi stanno sfoderando il meglio del loro campionario. Che vengano in un'assemblea pubblica a spiegare alla città  cosa stanno combinando.
Prima Gasparri, il padre del giovane imprenditore che ha fatto causa al Comune per la gestione in concessione di quel bene, ci ricorda la bontà  del project financing. Poi oggi arriva Bacheca a ricordarci cosa dicevamo e cosa non dicevamo sul bando.
Nella migliore tradizione di una politica stucchevole e retorica, stravolge quello che chiunque può leggere nel blog di un’Altra Città è Possibile andando indietro nel tempo. Sulla delirante proposta dello scorso anno, effettuata senza un bando, dicemmo che questa era una modalità  assurda e facemmo i conti che dimostravano che ristrutturando con un mutuo e riscuotendo il canone il comune ci avrebbe guadagnato. Quella era la nostra proposta: prendere un mutuo, ristrutturare il bene con una gara e gestire la spiaggia con affidamenti. Ci sono i conti, il piano finanziario e addirittura la simulazione del prestito in quello che abbiamo protocollato. Ora Bacheca stravolge la realtà  e si fionda in difesa di una scelta che non conviene alla città e che consegnerà uno dei nostri gioielli più preziosi per decenni.
E come potrebbe fare diversamente, se non stravolgere la realtà? Se così non facesse, ci dovrebbe spiegare perché il milione previsto nel piano triennale delle opere pubbliche di recente approvazione,  è più che raddoppiato nelle ipotesi del project, o perché chi vince  il primo anno non avrà nessun obbligo di ristrutturare un bel  niente. Oppure ci dovrebbe spiegare i conti, entrare nel merito di quello che scrivevamo prima e scriviamo tuttora. Il project non ci conviene. Quello che abbiamo visto con il porto e con troppi beni pubblici rischiamo di vederlo anche con la passeggiata. 
La verità è che ancora una volta sull'altare dell'incapacità  politica viene sacrificato un bene pubblico; un bene che è di tutti noi.  E allora che vada a spiegare in un'assemblea pubblica la bontà  della sua scelta. Si confronti con chi sta firmando per tutt’altra ipotesi oppure con chi aveva protocollato dai banchi del consiglio un’altra proposta. 

Ci convinca che è la scelta giusta. Se ci riuscirà  lo applaudiremo in pubblico, fino a quel momento non stravolga la realtà. 

Stefano Massera - Consigliere Comunale di ACP

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