“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

domenica 25 giugno 2017

Tante domande, nessuna risposta




Riceviamo e pubblichiamo da un nostro lettore. 

Sono passati circa 6 mesi dalla stesa del manto erboso al campo comunale di Santa Marinella e la domanda più ovvia che un qualsiasi cittadino può farsi è la seguente: “Ma perché è stato fatto”?
Una risposta un po’ meno ovvia, ma un po’ più maliziosa è: “Forse perché conveniva a qualcuno”.
Sinceramente questi ragionamenti non portano a molto, la sostanza è che a distanza di un anno la struttura sportiva non è cambiata; come non sono cambiati i costumi di alcuni cittadini che utilizzano il campo come un giardino pubblico per i loro cani, con la differenza che non si sentono obbligati a portare i sacchetti per raccogliere i bisogni dei loro animali.
Sarebbe necessario un esame di coscienza sia da parte dell’amministrazione, che da parte dei cittadini, per i motivi sovra citati.
Da 2 anni a questa parte il campo è stato utilizzato ufficialmente soltanto come pista da motocross, evento che ha danneggiato sia la pista di atletica che il manto erboso.
Nel 2015, mentre venivano riversati svariati metri cubi di terra riportata sull’erba per creare una pista di motocross, sulla pista sostava un’autobotte intenta ad annaffiare le montagne di terra riportata. E’ questa l’immagine che dovrebbe far riflettere: è più importante annaffiare una pista da motocross che un manto erboso.
Un’autobotte che contemporaneamente annaffia il nulla e distrugge una pista di atletica.
Secondo voi è stata utilizzata più acqua per annaffiare il fango nel 2015 oppure negli ultimi 6 mesi per manutenere il nuovo manto erboso?
La risposta la troverete andando al campo, con più di metà manto bruciato e metà verde.
Perché non domandare a chi ha autorizzato l’evento sovra citato: “Non era meglio fare quella gara in un posto più idoneo? ”.
All’epoca si disse che l’evento fosse organizzato per raccogliere fondi per nobili motivi e che le polemiche fossero pretestuose.
Dopo 2 anni uno vorrebbe porre un’altra semplice domanda: “Ma se il danno procurato dall’evento è maggiore dei fondi raccolti dall’evento stesso, perché non donare i soldi senza distruggere un bene comune?”
La cittadinanza dovrebbe pretendere più trasparenza  e più risposte di fronte  a questa vergogna.
Ad oggi non si sa se la struttura verrà aperta per la prossima stagione e se le associazioni sportive potranno far tornare  a giocare i loro ragazzi (a distanza di oltre 2 anni) sul manto erboso o a farli correre in pista, nel rispetto delle condizioni minime di sicurezza e di decoro.


Un atleta che vorrebbe allenarsi al campo (Testina)

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