Ho appena avuto notizia di un'urgenza che mi costringerà a non partecipare al Consiglio Comunale più importante degli ultimi anni. Questo mi amareggia enormemente ma, se non altro, mi permette di fare una sintesi di cosa avrei detto.
E'
un consiglio comunale assurdo con 17 punti all'ordine del giorno. Una rappresentazione chiara
dell'allergia di questa maggioranza alla partecipazione perché molti dei punti
in scaletta potevano e dovevano essere trattati prima.
Il
comune rischia il default finanziario. La cronica deficienza di cassa è ormai ingestibile
e solo un artificio contabile forse impedirà che questo venga formalizzato fin
da lunedì pomeriggio. Verrà votato un equilibrio di bilancio nell'ultimo
giorni utile. Se la maggioranza riuscirà ad avere il numero legale
e i voti necessari, si regalerà qualche mese di illusorio ossigeno prima
che le scadenze di fine anno sanciscano il disastro in modo definitivo.
E'
un disastro che la città pagherà caro perché allo stato di default sono
associati aumenti di tasse, blocco dei finanziamenti, riduzione degli
stipendi. Diranno, come dicono da anni, che la colpa è del prelievo dello
Stato Centrale, per il cosiddetto " fondo di solidarietà" che,
a detta loro, ci ha messo in ginocchio. In realtà si tratta di un prelievo proporzionale
alle entrate previste, che i nostri comuni limitrofi hanno gestito senza gli
esiti di casa nostra. La verità è che le piaghe che hanno messo in
ginocchio sono due: l'evasione dal pagamento dei tributi e l'allegra
politica di Bacheca e company.
L'evasione
ci costa oltre 2 milioni all'anno; una piaga che l'amministrazione ha fronteggiato prima esternalizzando
il recupero crediti a una società che non ha svolto il servizio
affidato, salvo poi omaggiarla con una proroga inspiegabile, e poi affidando a
un altro soggetto che dopo due anni di lavoro sta a malapena emettendo le
cartelle per tributi del 2012 al limite della prescrizione. E quindi io dico
che o sbagliate i capitolati o non vi fate rispettare.
L'altra
piaga dopo l'evasione
ha un nome e un cognome e si chiama Roberto Bacheca. Ha il nome della
politica spensierata che questo rappresenta con anni di regalie, sviste,
beni gestiti con criteri antieconomici. Una gigantesca macchina di gestione
del potere che continua anche oggi senza mutare la sua natura come un
pianista che suona su una nave che affonda.
In
una prospettiva di crisi come quella che vediamo nel bilancio questa
amministrazione si è permessa il lusso di affidare un campo sportivo
per una gara di motocross e lasciargli causare danni e il ritardo di
oltre un anno in una ristrutturazione che è costata oltre 100.000 euro.
Per poi lasciare il campo di nuovo nell'abbandono. Si è permessa poi i 180.000
euro di progettazione per una piazza che non verrà mai realizzata;
si è permessa di vedere la piscina cadere a pezzi senza esigere per tempo un euro dal
direttore dei lavori che l'ha collaudata ed eventualmente dal gestore. Di non
massimizzare gli introiti delle bancarelle in passeggiata, che facciamo
gestire ad un soggetto esterno, di non controllare il suolo pubblico, di
regalare con ordinanze campi di calcio per fare parcheggi, di
organizzare festicciole varie oltre i 10mila euro, di lasciare la
farmacia comunale andare in malora, di assumere risorse per funzioni che
potevano essere affidate al personale esistente, nel moltiplicare le posizioni
dirigenziali della macchina comunale. Di ignorare la proposta e il
relativo piano economico che ci permetteva di aumentare gli introiti della
passeggiata di mezzo milione, di regalare per 5 anni la casina rosa e
così via per decine e decine di atti, sviste e anomalie che piano piano
ci hanno messo in ginocchio.
Quella
del fondo di solidarietà è una scusa: la situazione che viviamo è
figlia diretta di questa amministrazione e della sua leggerezza nello
sperperare risorse e beni della collettività .
E'
questo che avrei detto ed è questo di cui sono convinto leggendo le carte da
anni. La linea di comportamento doveva essere diversa a maggior ragione nelle
difficoltà imposte da quel prelievo che, ripeto, i nostri comuni
limitrofi hanno sopportato.
Gran
finale, in questo infuocato consiglio comunale vengono proposti il regolamento
per la raccolta dei rifiuti e lo statuto comunale. Il primo è un atto che avrebbe
richiesto ore di commissione data la sua complessità, il secondo è l'atto
più importante che delinea l'ossatura della vita pubblica di una città .
Delegato in coda a un'assise che si preannuncia infuocata ed estenuante nel
solito torpore feriale. Sullo statuto ho chiesto in commissione e avrei
chiesto in Consiglio di rimandare il punto, un'assemblea pubblica per
illustrarlo alla città e un consiglio comunale a parte. Un consiglio che
ne sancisca l'importanza istituzionale, non che lo deleghi come un qualsiasi
formalismo, come una rottura di scatole in coda a una giornata che potrebbe
vedere la nave affondare.
In
tutto questo l'equilibrio, se ci sarà , verrà garantito anche dalla corsa
al posto lasciato libero dall'assessore Cucciniello. Chiunque sia ad accettare
questo incarico si faccia due conti: stanno scappando tutti e i motivo ormai è
chiaro: siamo alla frutta e non c'è niente da festeggiare per questo.
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