“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

lunedì 29 novembre 2010

Interrogazione sul personale dei Consiglieri di Minoranza

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SANTA MARINELLA
AL SIGN. SINDACO

OGGETTO: INTERROGAZIONE SULLE PROBLEMATICHE INERENTI IL PERSONALE E LA SUA GESTIONE

  • Premesso che da mesi, nel frequentare gli uffici comunali per reperire la documentazione, i sottoscritti consiglieri registrano con molta frequenza confusione e malumore, un senso di sfiducia e stanchezza del personale che certo non facilita lo sviluppo dei compiti;
  • premesso che spesso risulta difficile reperire i documenti, non per scortesia degli impiegati ma perché tali documenti non risultano al loro posto,
  • premesso che alcuni uffici appaiono con tutta evidenza sguarniti, mentre altri affollati, e ben pochi impiegati risultano soddisfatti dei processi di mobilità interna o della distribuzione dei carichi di lavoro;
  • premesso che, sebbene indirettamente o fra le righe, non manca chi lamenti disparità di trattamento a seconda delle convinzioni politiche, come disparità di assegnazione degli straordinari in base allo stesso illegittimo motivo;
  • premesso che da una nostra verifica, ci risulta che c’è chi accumula centinaia di ore di straordinario e chi non ne fa nessuna, in uno stesso ufficio;
  • premesso che sono in molti a presumere che in taluni uffici sia svolta anche un’attività politica a favore dell’assessore di riferimento, tanto da trasformarsi in una sorta di segreteria dello stesso, cosa che se vera sarebbe del tutto esecrabile;
  • premesso che a quanto ci risulta è stato di recente accordato il trasferimento in altro Ente di un’impiegata di VII livello con corsi di formazione e abilitazione allo Stato civile, senza che sia stata reintegrata con personale di pari livello;
  • premesso che a quanto ci risulta il Direttore Generale, cui spetta la gestione del personale, ha da mesi trascurato nei fatti tale gestione e in generale mai inciso positivamente sulla organizzazione della macchina amministrativa;
  • premesso che alla data del 19 novembre, giorno previsto per il trasferimento simultaneo di alcuni uffici si è prodotta una tale confusione (nonché disappunto) che non è stato possibile concludere gli stessi trasferimenti;
  • premesso che sembra ragionevole presumere che le dimissioni del Presidente del Consiglio di Direzione, Dott. Borrelli, siano dovuti a contrasti con l’Amministrazione;
  • premesso che dalla lettura dei verbali del Consiglio di Direzione a partire dal suo insediamento si evince del resto con chiarezza come il Consiglio indicasse ripetutamente “elementi di criticità” e “fattori disfunzionali” sia nella programmazione, che nella gestione del personale;
  • premesso che in una delle ultime relazioni, datata 17 maggio 2010, il Consiglio elencava in modo dettagliato gli elementi di criticità, attribuendo alla mancata risoluzione di tali problematiche un appiattimento dei rendimenti degli uffici;
  • premesso che secondo l’art. 14 del D.L. 150/2009 l’Amministrazione dovrà dotarsi di un nuovo organismo di controllo denominato OIVP, i cui membri dovranno avere caratteristiche e competenze precise, che non appaiono attribuibili né ai membri attuali del Consiglio di Direzione, né al Direttore Generale (come attesta la nostra richiesta di curricula);
i sottoscritti Consiglieri di Minoranza, nel rispetto delle norme previste dallo Statuto Comunale e dal Regolamento del Consiglio Comunale, INTERROGANO PER SAPERE
  • Quali atti di programmazione sul personale hanno prodotto, a partire dall’insediamento, la Giunta e l’Assessore al personale, e secondo quali criteri;
  • se, in previsione del trasferimento degli uffici, l’Assessore al personale o il Direttore Generale si sono preoccupati di organizzare una riunione fra i responsabili dei servizi per un coordinamento;
  • per quali motivi, e per quali responsabilità, le analisi e le indicazioni del Consiglio di Direzione sono rimaste inascoltate e senza esito;
  • quali risultati positivi di gestione la Giunta attribuisce al Direttore Generale;
  • quali criteri vengono adottati per i trasferimenti interni;
  • se è vero che a poche settimane dalla scadenza dell’anno 2010 non era stata ancora avviata la procedura degli scatti orizzontali, possibilità prevista solo entro quella data;
  • se sono stati rilevati e programmati i carichi di lavoro per stabilire il reale fabbisogno degli uffici;
  • come rispondere al personale in merito alle ore di straordinario che si lamentano siano state concesse “agli amici degli amici”;
  • se, per adempiere al D.L. 150/2009, l’Amministrazione ha già individuato figure di alta professionalità, ed eventualmente quali.

Si richiede risposta scritta, oltre che dibattito consiliare.

Santa Marinella, 22 novembre 2010 In Fede i capigruppo consiliari

CARLO MUCCIOLA
MASSIMILIANO FRONTI
PAOLA ROCCHI


giovedì 25 novembre 2010

Palme e punteruolo rosso

Una lettrice del blog ci sollecita un intervento sulle palme che inseriamo volentieri, sebbene ci sarà impossibile dare notizie più confortanti rispetto al quadro deprimente emerso da oltre un anno.
(ctrl+clic sulla foto per ingrandirla in una nuova pagina)

In particolare la minoranza si è occupata del problema con un’interrogazione del 2008 (che riguardava la gestione del verde in generale) e una del 2009, nonché interventi sul giornale e raccolta di documenti.
L’interrogazione consiliare dell’ottobre 2009, che si riferiva in particolare al punteruolo rosso, non è mai stata discussa in Consiglio,ma ha ricevuto risposta scritta da parte dell’agronoma della multiservizi impegnata a seguire la questione.
In tale risposta, datata sempre ottobre 2009, si traccia una cronistoria del problema, in cui si sostiene che, a partire dall’ottobre 2008 (quando l’attacco del punteruolo riguardava Santa Severa), non si era fatto altro che monitorare le piante, mentre non si erano presi provvedimenti di lotta fitosanitaria o di altro tipo, visto “le lungaggini burocratiche a cui ci ha costretto il Servizio Fitosanitario delle regione Lazio”. Colpa della Regione, in pratica, ci è stato scritto.
Sempre in questa risposta alla nostra interrogazione, l’agronoma ammette quindi una situazione “tragica” ed elenca le nuove azioni che l’Amministrazione stava prendendo in quelle settimane dell’ottobre 2009, sostenendo che “vista la gravità della situazione, Il Comune ha messo in atto tutte le strategie di lotta possibili compatibilmente con il budget a disposizione”. Strategie così riassumibili dalla risposta alla nostra interrogazione: eliminazione delle palme morte, rimonda delle palme a secco con trattamenti fitosanitari, preparazione di una gara di appalto per affidare, nel 2010, la lotta preventiva e curativa, la creazione di una rete di ditte locali specializzate in trattamenti e abbattimenti per uniformare i prezzi.
Nel frattempo, nei mesi conclusivi del 2009 e fino a gennaio del 2010, noi consiglieri riuscivamo ad avere, faticosamente, una documentazione più dettagliata sul problema, da cui emergeva un quadro diverso da quello descritto dalla risposta all’ interrogazione.
In quei documenti intanto non c’era nessuna traccia di richieste scritte di fondi indirizzate alla Regione per la lotta contro il Punteruolo Rosso, circostanza confermata a voce dalla stessa agronoma. Il Comune, in altri termini, per un anno è stato immobile e non ha chiesto una lira, ben sapendo di non avere risorse e ben conoscendo la voracità e la velocità con cui il Punteruolo avrebbe agito sulle Palme. Fino ad allora non aveva impiegato nemmeno risorse proprie adeguate, per curare o abbattere le palme pubbliche, né aveva organizzato incontri con la cittadinanza per illustrare il problema, sensibilizzare, fornire supporto, limitandosi ad un manifesto.
Anche l’impiego delle risorse umane ci sembrava allora, e ci sembra ora, del tutto insufficiente. L’agronoma, che lavora con un part-time (3 giorni a settimana, fino alle 10.00), deve occuparsi di tutto il verde (nonché dei fossi), spesso è fuori per sopralluoghi ed è chiaro come, in questo modo, ogni pratica e ogni azione debba risultare e sia risultata lenta nella sua attuazione. Le nostre ripetute richieste e i suggerimenti rivolti all’assessore Marongiu di potenziare l’ufficio sono rimaste del tutto inascoltate.
Ma la cosa ancora più grave, era (ed è ancora oggi) constatare come l’Amministrazione non avesse poi un’idea complessiva, una strategia portante e procedesse quasi alla cieca, con poca convinzione.
La questione del Punteruolo Rosso ci sembra ormai chiara: l’insetto non ha predatori, si sposta con facilità alla ricerca di palme di cui nutrirsi, “finita” una pianta, ne cerca un’altra e la sua sconfitta non è definitiva.
Se si vogliono curare le palme, si devono trattare ripetutamente a distanza di settimane, per cui la scelta è chiara: o abbatterle una volta attaccate , o trattarle “per sempre” , con prodotti che hanno un certo impatto ambientale, sebbene via via la ricerca di nuove strategia si faccia più efficace (per esempio si ottengono alcuni risultati anche con le esche) e meno costosa.
E quindi noi ci poniamo una domanda: qual è la strategia del Comune rispetto alle palme pubbliche? Come può aiutare i privati?
Secondo noi la Giunta Bacheca, incapace di programmare su ogni aspetto dell’Amministrazione, lo è anche relativamente al suo verde e al patrimonio delle palme. Procede per inerzia e fa il minimo, ottenendo il risultato inevitabile che è sotto gli occhi di tutti: Santa Severa e Santa Marinella sono diventate le città tristi di obelischi di palme, monumenti all’incuria.
Proprio in questi giorni abbiamo richiesto altri dati all’Ufficio competente: conoscere il numero delle palme trattate e l’entità delle risorse impiegate (a nostro parere esigue).
Ci è stato risposto che tali dati ci saranno forniti tra una settimana. Ci è stato confermato che dei 75milaeuro (i quali sarebbero addirittura stati inseriti nella nuova finanziaria proprio per aiutare le palme di Santa Marinella) ancora non c’è traccia.

Tanto per curiosità, alleghiamo di seguito il comunicato stampa che inviavamo ai giornali il 27 ottobre del 2009.

Nonostante il problema del punteruolo rosso sia ben noto nel nostro Comune da almeno due anni, nonostante le rassicurazioni che l’assessore al verde Pubblico Marongiu forniva lo scorso gennaio 2009 nel corso di un intervento pubblico sulle intenzioni dell’Amministrazione di intervenire tempestivamente per contrastarne la diffusione, lo spettacolo che si presenta agli occhi di tutti noi è avvilente: il punteruolo rosso ha fatto e sta facendo strage indisturbato del nostro patrimonio arboreo sia pubblico che privato. Il ritardo con il quale l’Amministrazione ha deciso di agire è grave e senza scusanti. A tutt’oggi non ci risulta che sia stato deliberato nessun intervento fitosanitario sulle palme, non si è provveduto cioè alla medicazione delle piante pubbliche , mentre la tempestività degli interventi avrebbe potuto almeno limitare i danni.. La giunta ci sta pensando solo ora, con una spesa che a quanto sappiamo supererà i 100mila euro per una situazione già pesantemente compromessa. C’è poi il problema della rimozione delle piante, questione particolarmente grave per i privati, per i quali far abbattere le palme rischia di costare migliaia di euro. Il problema è quindi economico, ma anche organizzativo. Da quando il funzionario comunale che gestiva il settore è andato in pensione, si occupa del verde pubblico un addetto della multiservizi, ma solo per tre giorni a settimana. In più il responsabile del servizio è lo stesso a cui sono state date moltissime altre competenze che richiedono interventi di urgenza.
Risulta chiaro come, presi evidentemente da altre questioni, gli assessori della giunta Bacheca abbiano abbandonato a se stesso il verde, che costituisce una bellezza propria della nostra città. Le palme poi ne erano anche una testimonianza storica e una caratteristica peculiare.
Purtroppo non può essere per noi consolazione ricordare come in un’interrogazione del novembre 2008 ponevamo all’attenzione della maggioranza proprio la questione del verde pubblico e del rispetto del regolamento. Sia nell’interrogazione che nella risposta si citava tra l’altro il Punteruolo Rosso, evidentemente senza risultato.
A questo punto chiediamo un cambio di marcia. Nell’immediato che non si perda neppure un giorno in più per prendere tutti i provvedimenti rivolti sia alla medicazione e alla rimozione delle piante pubbliche, sia a fornire sostegno ai privati.
Più a lungo termine che si potenzi l’ufficio e che si risolva la gestione del verde, a partire dalle potature che tanti cittadini criticano per i modi e i tempi in cui avvengono.
Se la maggioranza vuole aggiornare il regolamento del verde (come annunciava nella risposta all’interrogazione) che lo faccia, ma che poi lo rispetti. Così è mala gestione nonché il disastro, nel caso delle nostre palme perdute.

I consiglieri di minoranza

martedì 16 novembre 2010



Il Fosso di Castelsecco, una delle zone a cui si riferisce il comunicato della minoranza pubblicato qui sotto. Cliccare sulla foto per ingrandirla.

Dissesto idrogeologico e pulizia dei fossi

Uno stanziamento ridicolo nel bilancio 2010: 15mila euro per pulire i fossi di una cittadina a rischio idrogeologico come S. Marinella. Il bello è che nel frattempo quei soldi sono stati tutti spesi senza che i cittadini possano sentirsi al sicuro. Ora sappiamo che sono stati scovati altri 5mila euro, cifra altrettanto insufficiente e che rischia di essere tardiva. Eppure le notizie di questi giorni hanno fatto guardare con preoccupazione ai fossi di S. Marinella. Oltre quattrocento millimetri di pioggia in due giorni hanno causato la rovinosa alluvione in Veneto, valori altissimi che ci ricordano quello che successe nel 1981 nella nostra città. In quel caso piovvero 110 millimetri in due ore, ma la questione cambia poco: il territorio è fragile e deve essere rispettato.

"Dal 1981 a oggi sono cambiate tante cose: nella legge, nelle conoscenze, nella percezione comune del rischio. La nostra trascuratezza nel gestire il territorio invece rimane uguale nel tempo", sostiene il geologo e consigliere comunale Stefano Massera. "Le vittime di quell’alluvione hanno avuto anche un monumento alla memoria ma forse andrebbero onorate con la prevenzione delle esondazioni. Per esempio pulendo ogni anno i fossi e le foci, perché quello che cresce negli alvei, ne restringe la sezione e fa tremare chi ci vive accanto. Non parliamo di qualche sterpaglia: nell’alveo del fosso di Castelsecco è cresciuto addirittura un albero (quanto tempo ci avrà messo?). Se invece ci si affaccia su Valle Semplice si possono vedere dei tratti di argine che sono crollati, a S. Maria Morgana l’alveo colmo di detriti e così via".

Ad indagare meglio ci si accorge che, nel taglio generale del nostro sventurato bilancio, il capitolo destinato a queste attività è stato decurtato del 50%. Non staremo qui ad accusare l’amministrazione di una situazione di bilancio della quale non ha una completa responsabilità, ma in una situazione simile appare ancora più stridente lo sperpero di soldi delle cambiali elettorali (per esempio l’assunzione del Direttore Generale o di quattro membri del Consiglio di Direzione invece di tre), o la gestione disordinata che porta ad operare continue variazioni di bilancio, mentre servirebbe estremo rigore e scelte responsabili. Niente dovrebbe sfuggire a questa regola elementare, tantomeno la prevenzione. Altrimenti il prezzo si paga caro sulla nostra pelle; e allora tutti a pregare che piova di meno o che, al limite, lo faccia da qualche altra parte.

Chiediamo che sia fatta l’ennesima variazione di bilancio e che siano trovati soldi sufficienti che servono a fare questa pulizia il prima possibile. Va fatta subito e ripetuta ogni anno. Ricordiamo occasioni in cui la Giunta ha attinto addirittura nel fondo di riserva per qualche manifestazione estiva, mentre qui c’è di mezzo la sicurezza.

A proposito, chi avesse intenzione di ammirare l’albero di cui si diceva, si può affacciare dal ponte sull’Aurelia e guardare a monte sul fosso di Castelsecco. Ma qui più che a monte dovremmo essere capaci di guardare avanti, anche se con l’aria che tira riesce sempre più difficile.

La minoranza


mercoledì 10 novembre 2010

degrado





















Se volete pubblicare foto che rappresentino la scarsa cura nei confronti della nostra città, speditele in posta elettronica all'indirizzo che vedete a lato. Ovviamente, sono benvenute anche immagini che rappresentino le tante cose belle di Santa Marinella! Grazie.

lunedì 1 novembre 2010

Ancora su Piani Integrati (cementificazione Alibrandi)

Il comunicato inviato ai giornali a proposito di Piani Integrati

A proposito dei Piani Integrati di cui anche la stampa ha dato notizia in questi giorni, i consiglieri della Lista Civica “Un’altra città è possibile” intendono rimarcare l’esito della riunione al quartiere Alibrandi di alcuni giorni fa. La riunione è stata davvero istruttiva sul futuro che ci aspetta, se la Maggioranza non cambia rotta: la cementificazione di quel che resta del nostro territorio in zone dove il Piano regolatore non lo permetterebbe, con qualche opera pubblica in cambio, ma soprattutto a beneficio di grandi proprietari e di grandi costruttori. E parliamo di affari da milioni di euro.

Durante l’assemblea pubblica, organizzata dall’amministrazione, De Antoniis, Grimaldi e Venanzo Bianchi hanno esposto e difeso con convinzione quello che secondo loro è un progetto molto vantaggioso per la comunità: su un terreno di 4 ettari (cosiddetto terreno Benigni), la proprietà chiede di realizzare 27mila mc di residenziale (quantificabili, secondo noi, fra i 100 ei 150 appartamenti) e 11mila mc di centro commerciale. In cambio cede e realizza 2 ettari di parco, 80 mq di una struttura ricettiva dentro al parco (un bar), un ponte di collegamento fra Alibrandi e via Latina.

Ben diversa l’opinione espressa dai consiglieri di minoranza presenti: Benci e Andrea Bianchi hanno mostrato la sproporzione fra il dare e l’avere. A fronte di un affare immobiliare stimabile oltre i 30 milioni di euro, il proprietario del terreno darebbe in cambio troppo poco e con pochissime garanzie per un quartiere che rischia di soffocare di cemento. Il consigliere Mucciola ha chiesto che sia reclutato un esperto che possa fare una valutazione tecnica sulle esigenze del quartiere, sulla viabilità, sul verde, e che i cittadini siano poi coinvolti fattivamente. Il consigliere Rocchi ha chiesto perché si permette un indice di edificabilità dello 0,75 mc/mq (come se fosse una zona Espansione) in un terreno che è ormai zona Bianca di piano regolatore, per cui sarebbe possibile chiedere un indice molto più basso, imponendo così scelte urbanistiche volte a tutelare la vivibilità di un quartiere, anziché le esigenze di un privato.

Una storia già nota che sembra l’unico collante che tiene insieme la maggioranza. Una storia che corriamo il rischio di ascoltare per almeno 14 volte, tante quante sono le proposte di piani integrati all’attenzione dell’Amministrazione.

Perché il punto ci appare proprio questo: dietro alla facile motivazione della mancanza di risorse per realizzare le opere pubbliche, l’Amministrazione Bacheca si accinge a fare innanzi tutto gli interessi dei privati, permettendo affari milionari, ben oltre quello che lo stesso privato è disposto a realizzare per la comunità. La logica dei piani integrati dovrebbe essere un’altra: da una parte i legittimi interessi dei privati, dall’altra gli Amministratori a fare quelli della cittadinanza. Dalle nostre parti invece i principali promotori degli interessi dei primi sembrano essere proprio gli amministratori.
Sono stati del resto gli abitanti stessi del quartiere a rimarcare come il progetto non sia abbastanza attento ai problemi di viabilità, a partire dal sottopasso, completamente ignorato. Sono stati gli stessi a chiedere maggiore attenzione possibile per evitate che l’aumento di abitanti e di traffico porti più disagi che vantaggi.
Come è possibile augurarsi centinaia di appartamenti a ridosso del quartiere Alibrandi? Eppure l’amministrazione Bacheca non solo se lo augura, ma a quanto pare sta lavorando proprio per questo.

Paola Rocchi, Stefano Massera