“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

martedì 16 novembre 2010

Dissesto idrogeologico e pulizia dei fossi

Uno stanziamento ridicolo nel bilancio 2010: 15mila euro per pulire i fossi di una cittadina a rischio idrogeologico come S. Marinella. Il bello è che nel frattempo quei soldi sono stati tutti spesi senza che i cittadini possano sentirsi al sicuro. Ora sappiamo che sono stati scovati altri 5mila euro, cifra altrettanto insufficiente e che rischia di essere tardiva. Eppure le notizie di questi giorni hanno fatto guardare con preoccupazione ai fossi di S. Marinella. Oltre quattrocento millimetri di pioggia in due giorni hanno causato la rovinosa alluvione in Veneto, valori altissimi che ci ricordano quello che successe nel 1981 nella nostra città. In quel caso piovvero 110 millimetri in due ore, ma la questione cambia poco: il territorio è fragile e deve essere rispettato.

"Dal 1981 a oggi sono cambiate tante cose: nella legge, nelle conoscenze, nella percezione comune del rischio. La nostra trascuratezza nel gestire il territorio invece rimane uguale nel tempo", sostiene il geologo e consigliere comunale Stefano Massera. "Le vittime di quell’alluvione hanno avuto anche un monumento alla memoria ma forse andrebbero onorate con la prevenzione delle esondazioni. Per esempio pulendo ogni anno i fossi e le foci, perché quello che cresce negli alvei, ne restringe la sezione e fa tremare chi ci vive accanto. Non parliamo di qualche sterpaglia: nell’alveo del fosso di Castelsecco è cresciuto addirittura un albero (quanto tempo ci avrà messo?). Se invece ci si affaccia su Valle Semplice si possono vedere dei tratti di argine che sono crollati, a S. Maria Morgana l’alveo colmo di detriti e così via".

Ad indagare meglio ci si accorge che, nel taglio generale del nostro sventurato bilancio, il capitolo destinato a queste attività è stato decurtato del 50%. Non staremo qui ad accusare l’amministrazione di una situazione di bilancio della quale non ha una completa responsabilità, ma in una situazione simile appare ancora più stridente lo sperpero di soldi delle cambiali elettorali (per esempio l’assunzione del Direttore Generale o di quattro membri del Consiglio di Direzione invece di tre), o la gestione disordinata che porta ad operare continue variazioni di bilancio, mentre servirebbe estremo rigore e scelte responsabili. Niente dovrebbe sfuggire a questa regola elementare, tantomeno la prevenzione. Altrimenti il prezzo si paga caro sulla nostra pelle; e allora tutti a pregare che piova di meno o che, al limite, lo faccia da qualche altra parte.

Chiediamo che sia fatta l’ennesima variazione di bilancio e che siano trovati soldi sufficienti che servono a fare questa pulizia il prima possibile. Va fatta subito e ripetuta ogni anno. Ricordiamo occasioni in cui la Giunta ha attinto addirittura nel fondo di riserva per qualche manifestazione estiva, mentre qui c’è di mezzo la sicurezza.

A proposito, chi avesse intenzione di ammirare l’albero di cui si diceva, si può affacciare dal ponte sull’Aurelia e guardare a monte sul fosso di Castelsecco. Ma qui più che a monte dovremmo essere capaci di guardare avanti, anche se con l’aria che tira riesce sempre più difficile.

La minoranza


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