“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

lunedì 1 novembre 2010

Ancora su Piani Integrati (cementificazione Alibrandi)

Il comunicato inviato ai giornali a proposito di Piani Integrati

A proposito dei Piani Integrati di cui anche la stampa ha dato notizia in questi giorni, i consiglieri della Lista Civica “Un’altra città è possibile” intendono rimarcare l’esito della riunione al quartiere Alibrandi di alcuni giorni fa. La riunione è stata davvero istruttiva sul futuro che ci aspetta, se la Maggioranza non cambia rotta: la cementificazione di quel che resta del nostro territorio in zone dove il Piano regolatore non lo permetterebbe, con qualche opera pubblica in cambio, ma soprattutto a beneficio di grandi proprietari e di grandi costruttori. E parliamo di affari da milioni di euro.

Durante l’assemblea pubblica, organizzata dall’amministrazione, De Antoniis, Grimaldi e Venanzo Bianchi hanno esposto e difeso con convinzione quello che secondo loro è un progetto molto vantaggioso per la comunità: su un terreno di 4 ettari (cosiddetto terreno Benigni), la proprietà chiede di realizzare 27mila mc di residenziale (quantificabili, secondo noi, fra i 100 ei 150 appartamenti) e 11mila mc di centro commerciale. In cambio cede e realizza 2 ettari di parco, 80 mq di una struttura ricettiva dentro al parco (un bar), un ponte di collegamento fra Alibrandi e via Latina.

Ben diversa l’opinione espressa dai consiglieri di minoranza presenti: Benci e Andrea Bianchi hanno mostrato la sproporzione fra il dare e l’avere. A fronte di un affare immobiliare stimabile oltre i 30 milioni di euro, il proprietario del terreno darebbe in cambio troppo poco e con pochissime garanzie per un quartiere che rischia di soffocare di cemento. Il consigliere Mucciola ha chiesto che sia reclutato un esperto che possa fare una valutazione tecnica sulle esigenze del quartiere, sulla viabilità, sul verde, e che i cittadini siano poi coinvolti fattivamente. Il consigliere Rocchi ha chiesto perché si permette un indice di edificabilità dello 0,75 mc/mq (come se fosse una zona Espansione) in un terreno che è ormai zona Bianca di piano regolatore, per cui sarebbe possibile chiedere un indice molto più basso, imponendo così scelte urbanistiche volte a tutelare la vivibilità di un quartiere, anziché le esigenze di un privato.

Una storia già nota che sembra l’unico collante che tiene insieme la maggioranza. Una storia che corriamo il rischio di ascoltare per almeno 14 volte, tante quante sono le proposte di piani integrati all’attenzione dell’Amministrazione.

Perché il punto ci appare proprio questo: dietro alla facile motivazione della mancanza di risorse per realizzare le opere pubbliche, l’Amministrazione Bacheca si accinge a fare innanzi tutto gli interessi dei privati, permettendo affari milionari, ben oltre quello che lo stesso privato è disposto a realizzare per la comunità. La logica dei piani integrati dovrebbe essere un’altra: da una parte i legittimi interessi dei privati, dall’altra gli Amministratori a fare quelli della cittadinanza. Dalle nostre parti invece i principali promotori degli interessi dei primi sembrano essere proprio gli amministratori.
Sono stati del resto gli abitanti stessi del quartiere a rimarcare come il progetto non sia abbastanza attento ai problemi di viabilità, a partire dal sottopasso, completamente ignorato. Sono stati gli stessi a chiedere maggiore attenzione possibile per evitate che l’aumento di abitanti e di traffico porti più disagi che vantaggi.
Come è possibile augurarsi centinaia di appartamenti a ridosso del quartiere Alibrandi? Eppure l’amministrazione Bacheca non solo se lo augura, ma a quanto pare sta lavorando proprio per questo.

Paola Rocchi, Stefano Massera

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