“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

giovedì 25 novembre 2010

Palme e punteruolo rosso

Una lettrice del blog ci sollecita un intervento sulle palme che inseriamo volentieri, sebbene ci sarà impossibile dare notizie più confortanti rispetto al quadro deprimente emerso da oltre un anno.
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In particolare la minoranza si è occupata del problema con un’interrogazione del 2008 (che riguardava la gestione del verde in generale) e una del 2009, nonché interventi sul giornale e raccolta di documenti.
L’interrogazione consiliare dell’ottobre 2009, che si riferiva in particolare al punteruolo rosso, non è mai stata discussa in Consiglio,ma ha ricevuto risposta scritta da parte dell’agronoma della multiservizi impegnata a seguire la questione.
In tale risposta, datata sempre ottobre 2009, si traccia una cronistoria del problema, in cui si sostiene che, a partire dall’ottobre 2008 (quando l’attacco del punteruolo riguardava Santa Severa), non si era fatto altro che monitorare le piante, mentre non si erano presi provvedimenti di lotta fitosanitaria o di altro tipo, visto “le lungaggini burocratiche a cui ci ha costretto il Servizio Fitosanitario delle regione Lazio”. Colpa della Regione, in pratica, ci è stato scritto.
Sempre in questa risposta alla nostra interrogazione, l’agronoma ammette quindi una situazione “tragica” ed elenca le nuove azioni che l’Amministrazione stava prendendo in quelle settimane dell’ottobre 2009, sostenendo che “vista la gravità della situazione, Il Comune ha messo in atto tutte le strategie di lotta possibili compatibilmente con il budget a disposizione”. Strategie così riassumibili dalla risposta alla nostra interrogazione: eliminazione delle palme morte, rimonda delle palme a secco con trattamenti fitosanitari, preparazione di una gara di appalto per affidare, nel 2010, la lotta preventiva e curativa, la creazione di una rete di ditte locali specializzate in trattamenti e abbattimenti per uniformare i prezzi.
Nel frattempo, nei mesi conclusivi del 2009 e fino a gennaio del 2010, noi consiglieri riuscivamo ad avere, faticosamente, una documentazione più dettagliata sul problema, da cui emergeva un quadro diverso da quello descritto dalla risposta all’ interrogazione.
In quei documenti intanto non c’era nessuna traccia di richieste scritte di fondi indirizzate alla Regione per la lotta contro il Punteruolo Rosso, circostanza confermata a voce dalla stessa agronoma. Il Comune, in altri termini, per un anno è stato immobile e non ha chiesto una lira, ben sapendo di non avere risorse e ben conoscendo la voracità e la velocità con cui il Punteruolo avrebbe agito sulle Palme. Fino ad allora non aveva impiegato nemmeno risorse proprie adeguate, per curare o abbattere le palme pubbliche, né aveva organizzato incontri con la cittadinanza per illustrare il problema, sensibilizzare, fornire supporto, limitandosi ad un manifesto.
Anche l’impiego delle risorse umane ci sembrava allora, e ci sembra ora, del tutto insufficiente. L’agronoma, che lavora con un part-time (3 giorni a settimana, fino alle 10.00), deve occuparsi di tutto il verde (nonché dei fossi), spesso è fuori per sopralluoghi ed è chiaro come, in questo modo, ogni pratica e ogni azione debba risultare e sia risultata lenta nella sua attuazione. Le nostre ripetute richieste e i suggerimenti rivolti all’assessore Marongiu di potenziare l’ufficio sono rimaste del tutto inascoltate.
Ma la cosa ancora più grave, era (ed è ancora oggi) constatare come l’Amministrazione non avesse poi un’idea complessiva, una strategia portante e procedesse quasi alla cieca, con poca convinzione.
La questione del Punteruolo Rosso ci sembra ormai chiara: l’insetto non ha predatori, si sposta con facilità alla ricerca di palme di cui nutrirsi, “finita” una pianta, ne cerca un’altra e la sua sconfitta non è definitiva.
Se si vogliono curare le palme, si devono trattare ripetutamente a distanza di settimane, per cui la scelta è chiara: o abbatterle una volta attaccate , o trattarle “per sempre” , con prodotti che hanno un certo impatto ambientale, sebbene via via la ricerca di nuove strategia si faccia più efficace (per esempio si ottengono alcuni risultati anche con le esche) e meno costosa.
E quindi noi ci poniamo una domanda: qual è la strategia del Comune rispetto alle palme pubbliche? Come può aiutare i privati?
Secondo noi la Giunta Bacheca, incapace di programmare su ogni aspetto dell’Amministrazione, lo è anche relativamente al suo verde e al patrimonio delle palme. Procede per inerzia e fa il minimo, ottenendo il risultato inevitabile che è sotto gli occhi di tutti: Santa Severa e Santa Marinella sono diventate le città tristi di obelischi di palme, monumenti all’incuria.
Proprio in questi giorni abbiamo richiesto altri dati all’Ufficio competente: conoscere il numero delle palme trattate e l’entità delle risorse impiegate (a nostro parere esigue).
Ci è stato risposto che tali dati ci saranno forniti tra una settimana. Ci è stato confermato che dei 75milaeuro (i quali sarebbero addirittura stati inseriti nella nuova finanziaria proprio per aiutare le palme di Santa Marinella) ancora non c’è traccia.

Tanto per curiosità, alleghiamo di seguito il comunicato stampa che inviavamo ai giornali il 27 ottobre del 2009.

Nonostante il problema del punteruolo rosso sia ben noto nel nostro Comune da almeno due anni, nonostante le rassicurazioni che l’assessore al verde Pubblico Marongiu forniva lo scorso gennaio 2009 nel corso di un intervento pubblico sulle intenzioni dell’Amministrazione di intervenire tempestivamente per contrastarne la diffusione, lo spettacolo che si presenta agli occhi di tutti noi è avvilente: il punteruolo rosso ha fatto e sta facendo strage indisturbato del nostro patrimonio arboreo sia pubblico che privato. Il ritardo con il quale l’Amministrazione ha deciso di agire è grave e senza scusanti. A tutt’oggi non ci risulta che sia stato deliberato nessun intervento fitosanitario sulle palme, non si è provveduto cioè alla medicazione delle piante pubbliche , mentre la tempestività degli interventi avrebbe potuto almeno limitare i danni.. La giunta ci sta pensando solo ora, con una spesa che a quanto sappiamo supererà i 100mila euro per una situazione già pesantemente compromessa. C’è poi il problema della rimozione delle piante, questione particolarmente grave per i privati, per i quali far abbattere le palme rischia di costare migliaia di euro. Il problema è quindi economico, ma anche organizzativo. Da quando il funzionario comunale che gestiva il settore è andato in pensione, si occupa del verde pubblico un addetto della multiservizi, ma solo per tre giorni a settimana. In più il responsabile del servizio è lo stesso a cui sono state date moltissime altre competenze che richiedono interventi di urgenza.
Risulta chiaro come, presi evidentemente da altre questioni, gli assessori della giunta Bacheca abbiano abbandonato a se stesso il verde, che costituisce una bellezza propria della nostra città. Le palme poi ne erano anche una testimonianza storica e una caratteristica peculiare.
Purtroppo non può essere per noi consolazione ricordare come in un’interrogazione del novembre 2008 ponevamo all’attenzione della maggioranza proprio la questione del verde pubblico e del rispetto del regolamento. Sia nell’interrogazione che nella risposta si citava tra l’altro il Punteruolo Rosso, evidentemente senza risultato.
A questo punto chiediamo un cambio di marcia. Nell’immediato che non si perda neppure un giorno in più per prendere tutti i provvedimenti rivolti sia alla medicazione e alla rimozione delle piante pubbliche, sia a fornire sostegno ai privati.
Più a lungo termine che si potenzi l’ufficio e che si risolva la gestione del verde, a partire dalle potature che tanti cittadini criticano per i modi e i tempi in cui avvengono.
Se la maggioranza vuole aggiornare il regolamento del verde (come annunciava nella risposta all’interrogazione) che lo faccia, ma che poi lo rispetti. Così è mala gestione nonché il disastro, nel caso delle nostre palme perdute.

I consiglieri di minoranza

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