“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

martedì 1 novembre 2011

Dopo le Cinque Terre, che aspettiamo a prevenire?

I consiglieri Rocchi e Massera esprimono la  tutta loro solidarietà e quella della lista “Un’altra città è possibile” ai cittadini della Liguria e della Toscana colpiti dalle disastrosa alluvione dei giorni scorsi. Chiediamo ai cittadini di Santa Marinella di aderire alle campagne di sostegno economico che sono state nel frattempo avviate, ad esempio quella sostenuta dal Corriere della Sera e dal TelegiornaleL7, che prevede l’invio di un sms solidale al 45500, per la donazione  di 2 euro.
Con le immagini delle Cinque Terre sconvolte dall’acqua ancora negli occhi, chiediamo al Sindaco Bacheca e alla sua Giunta  di rivedere il cosiddetto Piano Integrato Benigni, poiché è scritto in delibera che le acque chiare di 37mila mc della nuova lottizzazione (chiamiamola con il nome che merita, per favore) saranno convogliate nel Fosso Ponton del Castrato, che è  fra i più pericolosi del nostro territorio per tutte le famiglie che abitano lungo il suo corso urbano.
Chiediamo inoltre al Sindaco di fare presto con la pulizia dei fossi, perché aver reperito i soldi e ritardare gli interventi può risultare davvero suicida. La sua dichiarazione secondo cui non c’è da avere fretta perché in questi giorni “i fossi hanno retto”, dimostra superficialità o ignoranza sul problema. Bacheca sembra infatti ignorare una cosa drammaticamente ovvia: i fossi possono reggere  un giorno, ed esondare il giorno dopo in modo imprevedibile, soprattutto se sono sporchi e hanno gli argini come i nostri fossi,  cioè disomogenei, strozzati da ponti, mezzo crollati in alcuni tratti, attraversati da tubazioni.
Crediamo che le immagini dell’alluvione della Liguria e della Toscana  siano state doppiamente dolorose per tutti noi. Oltre al sentimento di solidarietà, è stato purtroppo facile tornare con la mente alle scene che abbiamo visto nel 1981, alluvione che allo stesso modo è costata vite umane nel nostro comune.
A questo proposito cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli che nelle settimane scorse si sono adoperati per organizzare manifestazioni a ricordo del trentennale. Come cittadini siamo usciti arricchiti, ed è un peccato che il Sindaco non abbia partecipato a nessuna delle manifestazioni previste. Forse “il sindaco del fare”  non apprezza momenti di riflessione, né contatti con cittadini che non siano tutti della sua parte.
In particolare ora risuona profetico quello che è stato detto nella conferenza conclusiva alle commemorazioni del trentennale, da parte dell’ing. Germano Di Francesco. Calcolando il costo per la messa in sicurezza definitiva di tutto il sistema dei nostri fossi, Di Francesco ha parlato di oltre 20milioni di euro, ponendo nel contempo una questione “sono pochi o sono tanti?”. Se si considerano le immagini che provengono dalla Liguria e si misurano i costi umani e materiali, si comprende che la sicurezza non ha prezzo, e dovrebbe costituire un obiettivo prioritario.
Naturalmente ci vorrebbe un sistema  e un operare politico che metta al centro l’interesse comune, che abbia come unico obiettivo il bene di tutti cittadini. Di anno in anno e di amministrazione in amministrazione. Ogni cosa assumerebbe quindi un aspetto diverso. Non sarebbe possibile concepire sprechi o privilegi di casta, tutto sarebbe orientato solo in un verso.
Esiste un ceto politico disposto a questa rivoluzione oggi in Italia e a Santa Marinella?
Esiste, ma è ancora minoritario. Esiste, ma non è abbastanza forte e se guardiamo alla situazione della nostra città la conclusione purtroppo  è una sola: se esiste, non è riuscito a imporsi. Negli ultimi tre anni di amministrazione Bacheca abbiamo visto all’opera logiche vecchie come il cucco, ma purtroppo ancora vincenti: clientelismo e appoggio ai grandi imprenditori  che premono per far approvare nuove costruzioni (vedi Porto e Piani Alibrandi) senza reali vantaggi per la città. Eppure noi crediamo che molte cose stiano cambiando. Ci sembra che si stia diffondendo una nuova sensibilità, un bisogno urgente di mutamento, se non altro per il bene dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, che hanno diritto a vivere una storia diversa. Stanno un po’ mutando anche le forme di partecipazione.
Il comitato per il ricordo del 2 ottobre e quello di recente costituzione ad Alibrandi che si è chiamato “11 agosto” hanno visto la partecipazione di persone già attive in politica, ma anche di cittadini che alla politica non si erano mai avvicinate, o sono di orientamento diverso, di destra, di centro e di sinistra. Gente libera, in realtà, che vuole solo capire e partecipare, che vuole seguire quello che succede, e difendere il proprio territorio. Tutti quelli che abitano vicino al fosso Ponton del Castrato ne sanno qualcosa.


Paola Rocchi e Stefano Massera

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