Protocollata venerdì un’interrogazione a firma dei
consiglieri Rocchi e Bianchi sui ritardi nella consegna della biblioteca,
ritardi che stanno procurando disagi a molti utenti, in particolare a chi
studia. Chiediamo di sapere il perché i lavori non siano ancora conclusi dopo
due anni dal loro avvio, posto che i vari “intoppi”, di cui ci hanno riferito
sulla stampa, non possono giustificare
in alcun modo una tale gestione. Speriamo insomma che nessuno voglia
raccontare la favola che il rinvenimento di tubature di eternit o lavori
aggiuntivi nella condotta fognaria siano i responsabili del ritardo. Ricordiamo
che i lavori, consegnati alla ditta vincitrice del bando di gara nel mese di
aprile del 2012, dovevano concludersi nel dicembre dello stesso anno. Un anno dopo, cioè tre mesi fa, non solo non
era concluso niente, ma la giunta deliberava una nuova variante della precedente delibera e
indicava un nuovo termine, cioè gennaio 2014. Ora apprendiamo dai giornali che
secondo il sindaco mancherebbero solo i vetri e l’ascensore, e poi sarebbe
fatta. Con lo stesso principio dovremmo
considerare per fatte tutte le altre
grandi opere incompiute ormai da anni. Apprendiamo come l’ottimismo abbia
contagiato anche l’assessore Bronzolino, fiducioso nel fatto che l’ufficio dei
lavori pubblici non solo possa seguire le opere ancora incompiute, ma
sia pronto per affrontarne in contemporanea altre 4 di grande importanza. Esclusa
la terrazza di largo Costici nel tratto pericolante, che invece sarebbe
improvvisamente diventato di competenza statale.
In tutta franchezza, ci sentiamo di dire all’assessore e al
sindaco che in assenza di un cambio di marcia nella gestione dell’ufficio e
degli appalti, non solo non c’è nessuna garanzia che le opere iniziate possano
finalmente concludersi in tempi brevi, ma risulta quanto meno azzardato
intraprenderne delle altre.
Ci sembra francamente offensivo della intelligenza dei
cittadini, continuare a giustificare le inefficienze dell’amministrazione con
la storia dei fallimenti delle imprese impegnate nei lavori, come nel caso di
via delle Colonie (e si vocifera anche in altre opere).
In fatto di opere pubbliche, al Comune spettano compiti
importantissimi e discriminanti: scrivere i bandi inserendo anche criteri di garanzia
e di qualità (non solo quindi economici), espletare le gare in tutte le fasi
(ad esempio anche in quella del controllo di offerte anomale), fare controlli tempestivi e tempestivamente
sanzionare le ditte nel caso di ritardi o inadempienze. Evidentemente negli ultimi
anni l’Amministrazione è mancata su tutti questi fronti, per cui la sua
responsabilità nei ritardi è enorme.
Per questo auspichiamo e chiediamo al sindaco e all’assessore
di cambiare marcia e modificare l’intero approccio verso i Lavori Pubblici.
Lo speriamo, perché una città di cantieri fermi è deprimente
solo a vedersi, oltre che a viverci.
Paolo Montaldo, coordinatore ACP
Paola Rocchi, consigliere ACP
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