“Se me lo dicevate, venivo io a
casa vostra”. Questa la battuta con cui Giobbe Covatta ha salutato gli spettatori presenti alla sala Flaminia,
una cinquantina, davvero pochi per uno spettacolo esilarante condotto su temi
sociali, primo fra tutti quello dei cambiamenti climatici dovuti alle
scelte scellerate di tipo economico.
Giobbe Covatta sul palco con un lungo monologo, è stato
bravissimo e generoso ed è davvero un
rammarico constatare come un’amministrazione che porta duemila persone alla
notte rosa per un tronista, relega ad un trafiletto sui giornali e su infocomune una
manifestazione che avrebbe meritato lo sforzo dell’ufficio stampa e delle
strutture comunali. Del resto presente tra i consiglieri dell’area di
maggioranza c’era era solo Fratturato,
che per il suo assessore di riferimento ha chiesto esplicitamente la
delega ai rifugiati.
Infatti di questo si tratta, e
dopo tre mesi dalla nostra interrogazione, dobbiamo tornare sul tema perché
poco è cambiato. Lo spettacolo di Covatta si inserisce infatti nelle
manifestazione del programma SPRAR, quello che da 3 anni porta a Santa Marinella finanziamenti cospicui (quasi
300mila euro per il 2014) fondi europei poi
distribuiti ai comuni vincitori di un bando
dal ministero degli interni, per l’accoglienza di Rifugiati politici, in
transito nella nostra cittadina, questo il link per leggere la nostra
interrogazione e la risposta a firma della responsabile dell’ufficio comunale
che segue il programma:
La stessa responsabile ad
apertura dello spettacolo di Covatta, ha spiegato che attualmente gli immigrati
sono 35, alloggiati in strutture di Santa Marinella e Tolfa, che le persone tutelate
dallo SPRAR si fermano a Santa Marinella
per sei mesi, seguono corsi di italiano, lavorano se possibile, sono seguiti
dalla ASL per tutta la certificazione di cui hanno bisogno, in modo ben diverso
da quello che accade nei centri di accoglienza tristemente noti alle cronache.
Insomma senza dubbio una cosa di
cui essere giustamente soddisfatti, se
non fosse per due questioni che torniamo a sollevare: la mancanza di
trasparenza nei confronti della città e la mancanza di pubblicità delle storie
dei rifugiati accolti, il fatto di tenerli ai margini.
Ci sembra davvero inutile,
infatti, organizzare spettacoli o anche convegni (come quello che si è tenuto
lo scorso 19 novembre al castello,) se poi nessuno ma proprio nessuno lo sa, a
parte le persone direttamente coinvolte. Ci sembra assurdo che i corsi non
siano pubblicizzati, che le storie dei rifugiati non diano occasione di
interventi nelle scuole, e che non si cerchi nessun legame con le associazioni
che già nel territorio si occupano di sociale.
Riguardo alla trasparenza,
torniamo con forza a chiedere all’amministrazione Bacheca che al momento di
affittare le case, sia pubblicato sul sito del Comune un avviso pubblico,
affinché ci sia rotazione in questi affitti.
Attualmente non sappiamo a quanto
vengono affittati tali alloggi, come i proprietari siano stati contattati dal
Comune di Santa Marinella o dall’Arci di Civitavecchia (la risposta
all’interrogazione dice agenzie e giornali, ma sta di fatto che nessuno lo sa).
Chiediamo inoltre che il programma sia descritto con un link sul sito, che le
spese periodicamente possano essere motivate sullo stesso, così come messi in
evidenza tutte le attività che dovessero riguardare i nostri ospiti. Per
accoglierli al meglio, e per essere sicuri della trasparenza delle spese.
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