(immagine tratta dal sito dell'ARPA LAZIO) |
Siamo rimasti davvero sorpresi
nel leggere le dichiarazione del consigliere e delegato all’ambiente del comune
di Tolfa Armando D’Amico relative alla discarica di Rio Fiume. Siamo così sorpresi
da ritenere che ci sia un equivoco e che a breve il sindaco Bacheca chiarirà la questione, e ne renderà pubblici i termini.
La denuncia dei Rangers
protocollata al Comune di Tolfa il 20 settembre 2011, era circostanziata
e parlava testualmente di “enormi quantità” di rifiuti venuti alla luce, di “danno
ambientale” evidente ad occhio nudo, di “pericoloso percolato” di cui si
ipotizza l’esistenza, di “contaminazione dell’area” e delle acque marine dove
sfocia il fosso. Da allora il Comune di Tolfa non si è mosso, né a quanto
capiamo ha coinvolto il Comune di Santa Marinella. In caso contrario, i
cittadini di Santa Marinella dovrebbero essere informati per chiedere ragione
ai propri amministratori.
Sta di fatto che da allora nulla è stato fatto, la discarica su Rio
Fiume non è stata bonificata, e i Rangers hanno prodotto un nuovo e
preoccupante dossier fotografico lo scorso febbraio. Di fronte a tutto ciò, secondo
quanto letto dalla stampa, D’Amico invece di rassicurare tutti e descrivere le
azioni intraprese dal Comune di Tolfa, o da entrambe le amministrazioni, per
rimediare in tempi brevissimi al grave problema ambientale e mettere in
sicurezza l’area e le acque del fosso, sembra unicamente interessato ad
accusare il Comune di Santa Marinella, e profilare l’ipotesi di un risarcimento
economico. Al danno si aggiungerebbe la beffa.
Speriamo che il sindaco Bacheca
risponda con fermezza a questa incomprensibile posizione, ristabilendo le priorità.
Ci aspettiamo che difenda con ogni mezzo l’ambiente montano e marino, e che si preoccupi in primo luogo della salute
dei cittadini. La questione sarà poi senza dubbio portata in Consiglio con un’interrogazione
dell’opposizione, perché a questo punto le dichiarazioni sul giornali, che
prima rassicurano e poi buttano benzina sul fuoco, non fanno capire niente. Soprattutto
non danno garanzie di tutela sulle
cose più importanti: la salute delle
persone e l’integrità dell’ambiente.
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