Quarantasettemila euro per un progetto senza progetto: è l’ultimo capolavoro della giunta Bacheca. Si chiama il “castello dei sapori buoni” ed è una recente delibera che risponde a un bando per la valorizzazione dei borghi deliberato dalla Regione Lazio.
Belle parole e poco di concreto. Il progetto si prefigge lo scopo di
“valorizzare il castello di Santa Severa, nel suo valore storico –
archeologico” e il suo potenziale turistico “con un investimento a lungo termine”.
E’ rivolto ai croceristi, ma anche ai visitatori della regione: si vogliono
presentare prodotti tipici del Lazio, insieme a “i prodotti delle filiere di
eccellenza enogastronomica del territorio, ma soprattutto gli uomini che sono
dietro alla creazione di questa ricchezza: la loro storia, la loro esperienza,
il loro lavoro”. Non mancheranno visite ai beni storici ed architettonici del
sito, né manifestazioni artistico-culturali.
Quarantasettemila euro per una
manifestazione di quattro settimane da svolgersi nella prossima stagione
autunnale. In questa fase il progetto resta vago, riguardo all’utilizzo del
finanziamento; non ha un piano economico, non specifica come saranno spesi i
soldi, né quali saranno i soggetti coinvolti.
Il progetto approvato dalla giunta Bacheca è una scatola vuota e non
si capisce su quali basi l’impegno economico viene definito “congruo” alle
attività previste. Quali attività: vi siete dimenticati una pagina della
delibera o proprio non c’è niente?
A immaginare ciò che non c’è, potremo comunque goderci le ottobrate
sanseverine, immersi in un paesaggio unico, degustando prodotti locali tipici e
tonnellate di acqua cotta o zuppe di pesce, visto che 47 mila euro hanno la
coda lunga. Il problema è però “strategico”, tanto per citare una
parola molto cara all’estensore del progetto. Ci sembra infatti che la
filosofia sia la stessa del “fish festival” una manifestazione di indubbio
livello, costata circa 70mila euro alla casse regionali, che si è svolta
nell’autunno del 2015, con una buona affluenza di pubblico, ma la sostanziale
indifferenza dei santamarinellesi. A proposito: nel testo della nuova delibera,
a un certo punto tra prodotti enogastronomici ed eccellenze varie, salta fuori
un “pescato locale”. E’ un errore o un refuso non cancellato proprio da quel
progetto?
La questione è la stessa: paroloni, obiettivi alti, realizzazione di
una manifestazione di qualità ma isolata, che gratifica nel momento operatori,
soggetti che vi lavorano, visitatori occasionali, senza però generare niente di
altro. Cosa c’era prima e dopo il fish festival, e cosa c’è prima e dopo il
progetto “il castello dei sapori buoni” nella valorizzazione della “filiera
corta”, dei produttori locali, degli artigiani locali? Cosa sta facendo il
comune di Santa Marinella nella formazione e nel coinvolgimento dei giovani a
livello economico e culturale, nella creazione di nuove aziende che vadano in
questo senso? Come è possibile allora parlare di “investimento a lungo
termine”? Insomma sarebbe interessante capire cosa si sta facendo per “gli
uomini che sono dietro alla creazione di questa ricchezza” enogatronomica e
storico-culturale”.
Ora che il lungo percorso per programmare l’utilizzo del castello
dovrebbe essere in dirittura di arrivo, speriamo che la Regione Lazio accolga
la filosofia di un uso del castello per 12 mesi l’anno, che faccia del castello
un vero cuore pulsante di un’economia stabile, di formazione per i giovani, di
proposta ricchissima a livello culturale, di artigianato e di enogastronomia.
E’ ovvio che se si parla di “filiera corta”, valorizzazione di “artigiani
locali” e via discorrendo, le attese e persino le parole coincidono, ma un
conto sono le iniziative spot, un altro sarebbe difendere e sostenere un
progetto a lungo termine di ben altro respiro.
Forse dovremmo ricordare cosa si devono inventare in questo periodo
aziende e attività economiche per stare a galla e cosa significherebbe e cosa
serve a uno qualsiasi di loro accedere a 47mila euro. Ma nel mondo di Bacheca e
della sua giunta non c’è spazio per queste considerazioni. Fumo negli occhi e
pedalare: e così la città va sempre più fondo.
alleghiamo il link per chi volesse conoscere la delibera ed il progetto
Nessun commento:
Posta un commento