Le motivazioni lette
personalmente da Bacheca sulle proroghe alla Gesam non convincono per niente, come già
dichiarato in Consiglio comunale dal consigliere Massera .
Anzi, fra quello che sta scritto nella delibera che ha approvato il nuovo bando
per l'igiene urbana e quello che
il sindaco ha detto in Consiglio comunale ieri c'è una contraddizione così grossa da svelare
definitivamente la scorrettezza dell'amministrazione Bacheca. Nonché la
responsabilità dei consiglieri che lo tengono in piedi. E' un tecnicismo, e i
nostri amministratori sperano che i cittadini non lo capiscano.
La
prima proroga alla Gesam e, di conseguenza tutte le altre, cominciano quando
l'Amministrazione vota in ritardo il testo del nuovo bando, esattamente un mese prima
della scadenza del contratto Gesam. A quel punto sarebbe stato matematicamente
impossibile concludere tutte le procedure per assegnare il nuovo contratto.
Proprio in quelle settimane è poi cambiata la legge nazionale sugli appalti,
che secondo Bacheca avrebbe generato i successivi ritardi
"burocratici".
Poiché questi ritardi non ci sarebbero stati se
la giunta avesse approvato per tempo il capitolato del nuovo bando,
perché lo ha fatto solo a gennaio 2016? Il progetto definitivo elaborato
da una ditta specializzata e concordato con l'amministrazione era pronto ed è
stato protocollato a novembre 2015, annunciato come un bando molto migliorativo rispetto al servizio. Perché
allora oltre due mesi di ritardo? La delibera che ha approvato il bando e
l'ordinanza delal prima proroga firmata dal sindaco lo giustificano con le
identiche parole: dopo la sua consegna il 16 novembre 2015 “il
suddetto progetto è stato ulteriormente esaminato dall’Amministrazione comunale
in più riunioni consultive dalle quali sono emerse ulteriori proposte di
modifica […] a seguito delle ulteriori modifiche e correzioni, i professionisti
incaricati hanno trasmesso gli elaborati modificati in sostituzione e
integrazione del progetto originalmente trasmesso”. Poiché alla minoranza
tali riunioni consultive non sono state notificate, le “sostituzioni e
integrazioni” non sono state comunicate né formalizzate, non sono stati
pubblicati, né si conoscono atti
relativi a queste “modifiche e sostituzioni” che avrebbero
determinato due mesi di stallo nella pubblicazione del nuovo bando, Massera ne
ha chiesto conto in Consiglio. Ebbene la lunga risposta all'interrogazione
letta dal sindaco ha omesso completamente queste risposte, fino alla frase finale, che sconfessa completamente delibera e ordinanza:
rispetto al progetto protocollato a novembre, il bando non ha apportato
modifiche. Ah, no?
I castelli
di bugie crollano prima o poi, e questo è venuto giù in un pomeriggio di agosto
davanti ad un pubblico di pochi cittadini accaldati e una maggioranza di consiglieri
e assessori che da anni accettano il racconto di favole per giustificare
ritardi e inadempienze che ricadono tutte sui cittadini.
Torniamo a
ripetere che è stata la stessa maggioranza a sottolineare quali saranno le
novità del nuovo bando: migliorerà il
servizio porta a porta, ridurrà ancora i rifiuti indifferenziati, eliminerà
le campane stradali, permetterà una pulizia più capillare sulle strade e
soprattutto capillari controlli su cittadini e ditta. Sono queste le promesse che ci hanno fatto e allora perché non si
sbrigano? Nella sua risposta il sindaco ha riportato le solite scuse: la
maggioranza non ha colpa, la colpa è degli uffici. C'è il piccolo particolare
che in un comune gli uffici dipendono dalla maggioranza che governa. Le scuse
di Bacheca sono ormai insopportabili.
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