“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

lunedì 10 ottobre 2011

Acqua pubblica a Napoli

LA GIUNTA DI NAPOLI SI RIPRENDE L'ACQUA E CANCELLA LA SPA.

99 giorni sono serviti all'assessore al bilancio della giunta De Magistris, Alberto Lucarelli, per trasformare l'Arin, la spa che ha gestito fino ad ora il servizio idrico, in ABC, Acqua Bene Comune, azienda speciale improntata a criteri di ecologia, economicità, trasparenza e partecipzione.

Le tariffe volano e gli investimenti precipitano ovunque in misura direttamente proporzionale alla presenza dei privati. Tutti gli utili dell'ABC saranno invece reinvestiti nella realizzazione di opere ed infrastrutture. Inoltre le bollette saranno rimodulate secondo il principio redistributivo, tenendo conto dei costi sociali ed ambientali.

Dare seguito al risultato referendario è possibile.

Il Comitato Nazionale in difesa dell'acqua pubblica ha salutato questo risultato come il primo rilevante successo dell'esito referendario, che quasi ovunque rimane lettera morta. Il ministro Sacconi ha parlato addirittura, senza pudore, della necessità di annullarne l'esito.
Cliccando su questo link potete leggere il comunicato stampa del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e i documenti con le possibili modifiche allo Statuto Comunale e lo statuto dell'Azienda Beni Comuni, adottate dal Comune di Napoli.

Tutti i comuni, o consorzi di comuni, dovrebbero cercare di riappropriarsi della gestione dell'acqua e ripubblicizzarla.
I cittadini l'hanno chiesto a gran voce. Quale democrazia potrebbe ignorarlo?

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