“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

domenica 24 giugno 2012

La minoranza, sul Consiglio al Castello


La minoranza esprime soddisfazione per il Consiglio comunale aperto sul futuro del castello di santa Severa, soprattutto relativamente alla partecipazione dei cittadini, non solo numerosi ma anche determinati a lottare perché il castello resti della comunità e possa diventare importante volano di cultura e occupazione a favore del territorio.
Come abbiamo annunciato in Consiglio, noi della minoranza siamo pronti ad azioni eclatanti, se sarà necessario. Se c’è un cancello, ci incateneremo a quel cancello nel caso che qualcuno voglia scippare il bene monumentale alla sua comunità
In realtà ci piace pensare che ciò non sarà necessario e che il sindaco Roberto Bacheca presterà fede a quello che ha detto in Consiglio: anche lui crede nella difesa del Castello di Santa Severa come bene del territorio e finalmente è stato ascoltato con una certa disponibilità dagli assessori della Regione al Bilancio Cetica e al Demanio Armeni. Insieme a molto altro, il sindaco ha detto anche questo e noi staremo a vedere, per ora abbiamo purtroppo verificato che ben pochi consiglieri ed assessori di maggioranza hanno partecipato al consiglio comunale aperto. In questa sede , inoltre, il Sindaco non ha proposto nessun atto deliberativo, neppure di indirizzo. Da qui l’idea di condividerne uno, per raggiungere l’unanimità ad un prossimo consiglio comunale.
Proprio al fine di ciò, la minoranza lunedì protocollerà la sua proposta di mozione, in cui si chiede che gli intenti generali sostenuti anche dal sindaco, oltre che da tutta la minoranza, divengano delibera vera e propria. Crediamo che a questo punto sia necessario redigere un piano di massima per l’utilizzo del Castello, da presentare alla Regione, affinché questa sappia che non arriviamo sbandati e con poche idee confuse, ma con un’idea precisa. A quel punto, come farà la Regione a dire di no? Potrà attuare i suoi progetti di privatizzazione, solo se ci troverà generici nelle proposte e deboli nelle cifre. Tutto questo ben sapendo che la definizione puntuale di tale piano potrà avvenire quando la Provincia terminerà i lavori e consegnerà gli spazi restaurati.
Nel frattempo però crediamo che sia assolutamente indispensabile che la comunità proponga la sua idea.
Tale idea dovrà passare poi al vaglio degli organi comunali, dovrà essere firmata dal responsabile del servizio, valutata da una Commissione speciale (di cui chiediamo la costituzione) e poi dal Consiglio. Insistiamo su questo passaggio, perché temiamo che sotto la melassa delle buone intenzioni, la situazione sfugga di mano a chi è animato dalle migliori idee. In questo caso sarà determinante chi ha già deciso: occupare il bene monumentale con concessione da dare a privati, ignorando la storia, la vita e i diritti di una comunità.
Per questo crediamo che tale proposta debba vedere la formalizzazione del direttore del museo, proprio nel suo ruolo di funzionario comunale addetto a quello specifico servizio, direttore che dovrà per forza di cose tenere in considerazione ciò che il comitato ha prodotto in questi mesi, o altri soggetti stanno cercando di dire. Si tratta di trovare una sintesi e noi siamo fiduciosi che ciò possa verificarsi. L’obiettivo deve essere chiaro: mai più occasioni mancate, mai più sprechi di risorse e di opportunità, mai più svendite a favori di pochi.


Carlo Mucciola, Francesco Benci, Andrea Bianchi, Massimiliano Fronti, Mauro Trebiani, Paola Rocchi, Stefano Massera, Emanuele Pepe  

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