La minoranza esprime
soddisfazione per il Consiglio comunale aperto sul futuro del
castello di santa Severa, soprattutto relativamente alla
partecipazione dei cittadini, non solo numerosi ma anche determinati
a lottare perché il castello resti della comunità e possa diventare
importante volano di cultura e occupazione a favore del territorio.
Come abbiamo annunciato
in Consiglio, noi della minoranza siamo pronti ad azioni eclatanti,
se sarà necessario. Se c’è un cancello, ci incateneremo a quel
cancello nel caso che qualcuno voglia scippare il bene monumentale
alla sua comunità
In realtà ci piace
pensare che ciò non sarà necessario e che il sindaco Roberto
Bacheca presterà fede a quello che ha detto in Consiglio: anche lui
crede nella difesa del Castello di Santa Severa come bene del
territorio e finalmente è stato ascoltato con una certa
disponibilità dagli assessori della Regione al Bilancio Cetica e al
Demanio Armeni. Insieme a molto altro, il sindaco ha detto anche
questo e noi staremo a vedere, per ora abbiamo purtroppo verificato
che ben pochi consiglieri ed assessori di maggioranza hanno
partecipato al consiglio comunale aperto. In questa sede , inoltre,
il Sindaco non ha proposto nessun atto deliberativo, neppure di
indirizzo. Da qui l’idea di condividerne uno, per raggiungere
l’unanimità ad un prossimo consiglio comunale.
Proprio al fine di ciò,
la minoranza lunedì protocollerà la sua proposta di mozione, in cui
si chiede che gli intenti generali sostenuti anche dal sindaco, oltre
che da tutta la minoranza, divengano delibera vera e propria.
Crediamo che a questo punto sia necessario redigere un piano di
massima per l’utilizzo del Castello, da presentare alla Regione,
affinché questa sappia che non arriviamo sbandati e con poche idee
confuse, ma con un’idea precisa. A quel punto, come farà la
Regione a dire di no? Potrà attuare i suoi progetti di
privatizzazione, solo se ci troverà generici nelle proposte e
deboli nelle cifre. Tutto questo ben sapendo che la definizione
puntuale di tale piano potrà avvenire quando la Provincia terminerà
i lavori e consegnerà gli spazi restaurati.
Nel frattempo però
crediamo che sia assolutamente indispensabile che la comunità
proponga la sua idea.
Tale idea dovrà passare
poi al vaglio degli organi comunali, dovrà essere firmata dal
responsabile del servizio, valutata da una Commissione speciale (di
cui chiediamo la costituzione) e poi dal Consiglio. Insistiamo su
questo passaggio, perché temiamo che sotto la melassa delle buone
intenzioni, la situazione sfugga di mano a chi è animato dalle
migliori idee. In questo caso sarà determinante chi ha già deciso:
occupare il bene monumentale con concessione da dare a privati,
ignorando la storia, la vita e i diritti di una comunità.
Per questo crediamo
che tale proposta debba vedere la formalizzazione del direttore del
museo, proprio nel suo ruolo di funzionario comunale addetto a quello
specifico servizio, direttore che dovrà per forza di cose tenere in
considerazione ciò che il comitato ha prodotto in questi mesi, o
altri soggetti stanno cercando di dire. Si tratta di trovare una
sintesi e noi siamo fiduciosi che ciò possa verificarsi. L’obiettivo
deve essere chiaro: mai più occasioni mancate, mai più sprechi di
risorse e di opportunità, mai più svendite a favori di pochi.
Carlo Mucciola, Francesco
Benci, Andrea Bianchi, Massimiliano Fronti, Mauro Trebiani, Paola
Rocchi, Stefano Massera, Emanuele Pepe
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