“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

mercoledì 21 ottobre 2015

Solidarietà per i volontari, richiesta di chiarezza, qualche proposta, e una riflessione.




Attraverso la sua consigliera, la lista civica ACP ha ricevuto una lettera dal gruppo sommozzatori in relazione a quanto sta succedendo alla sede che ospita numerose associazioni di volontariato, la sede di TeleSantaMarinella e ovviamente i sommozzatori stessi, cioè un atto di demolizione del manufatto sito presso il piazzale Baden Powell.

Il presidente del Nucleo sommozzatori con la sua missiva informa che i volontari sono al lavoro per rispettare l’ingiunzione. Nello stesso tempo chiedono al consiglio comunale una soluzione, una sede alternativa, di cui propongono anche il sito. Ricordano infine giustamente i meriti dell’associazionismo a Santa Marinella, oltre che i propri.
La lettera ci sembra sensata e condivisibile nella richiesta di aiuto urgente. La lista ACP attraverso la sua consigliera Paola Rocchi chiederà quindi che gli uffici possano dare al più presto una risposta.
In quella sede c’era gran parte del volontariato cittadino, che opera in campi importantissimi come la sicurezza e la disabilità. Non possiamo rinunciare a questa ricchezza umana, di mezzi e di competenze.
Detto questo noi di ACP ci sentiamo però in dovere di proporre una riflessione.

A proposito della sede dei sommozzatori in questi giorni sono accadute almeno due cose gravi.
La prima è che molti dei volontari di Santa Marinella fino ad ora avevano una sede, mentre ora questa deve essere demolita e bisogna cercarne un'altra. Non solo è un enorme spreco di risorse, ma è un oggettivo disagio e ostacolo ad attività utili a tutti.

La seconda cosa grave è che per questo fatto nei giorni scorsi è cominciata sui social network una caccia alle streghe, un vero e proprio linciaggio contro eventuali responsabili della demolizione, cioè le persone che avrebbero richiesto alle autorità di verificare la regolarità del manufatto, piuttosto visibile per altro. E’ stata una vera sassaiola mediatica che, con lo spirito di un volontario non ha proprio niente a che fare
 A noi sembra che la prima domanda, la più ovvia di fronte a questa brutta vicenda sia invece una sola: ma la costruzione di quella sede era regolare e rispettava le norme urbanistiche, sì o no? Era solo un problema burocratico da sbrogliare, sì o no? Se sì, ci chiediamo perché nessuno all'interno della maggioranza che governa abbia avuto la forza, la determinazione, la costanza di dimostrarlo e aiutare i sommozzatori.
Il sindaco ha la delega all'urbanistica (oltre che un diploma da geometra). In giunta ci sono 3 assessori architetti che lavorano con l'edilizia sul territorio e lo dovrebbero conoscere a memoria.

Se però questo non è, se per qualche ragione per noi sconosciuta e misteriosa la sede effettivamente non rispettasse i canoni urbanistici, ci chiediamo come sia stata possibile la sua costruzione in muratura a partire da un capannone. Ci chiediamo perché chi sapeva non ha avvertito che si rischiavano conseguenze gravi, perché non ha trovato una soluzione alternativa? Prima o poi, qualcuno avrebbe controllato, è ovvio. Oppure no: a Santa Marinella non è ovvio?

Ci domandiamo inoltre un’altra cosa: se c'è gente che chiede rispetto delle regole, è normale lapidarla sulla pubblica piazza mediatica? Ma che comunità è questa che attacca chi chiede il rispetto delle norme? Purtroppo però adesso il pasticcio è fatto. E' brutto e coinvolge gente che aiuta la comunità. Così noi ora crediamo che la comunità rappresentata dal Consiglio comunale debba al più presto individuare un terreno e metterlo a disposizione dei volontari, a partire da quello proposto dai sommozzatori , dopo tutte le verifiche del caso. Poi si potrebbe pensare anche ad una soluzione definitiva, per tutti i volontari di Santa Marinella, ed è questa la cosa che auspichiamo.

Si potrebbe ad esempio studiare la soluzione di una piccola tassa di scopo. Intendiamo 5, 10, 20, o 50 euro a testa, secondo il reddito, da pagare in un anno e da destinare alla costruzione di una sede per il volontariato. Tutto il volontariato. Ovviamente c'è da studiare la faccenda, ma per quello che possiamo fare, ci mettiamo a disposizione.

A parte questo ci potrebbe essere anche una soluzione a costo zero per i cittadini: Prato del mare. La convenzione che ha regolato la costruzione del quartiere imponeva al costruttore l’edificazione di un centro polifunzionale molto grande. Nessuna amministrazione ha mai preteso la realizzazione del centro, neppure le due ultime targate Bacheca. Forse ora potrebbe essere la volta giusta.

Per il resto, vogliamo dire che fa male. FA male assistere alle grida scomposte di una comunità che non sa convivere: non sa convivere di fronte alle critiche, ma le trasforma in astio. Non sa convivere di fronte alla richiesta di regole, e tira parole come se fossero sassi. MA che comunità è mai questa?

2 commenti:

  1. Sono assolutamente d'accordo sulla necessità di trovare una soluzione, ma legale! Non ritengo possibile mettere una tassa di scopo perchè è contra legem anche se a S.marinella terra di sceriffi e marchesi del Grillo l'ipotesi potrebbe forse essere presa in considerazione. L'ipotesi Prato del mare, certamente valida e legale, incontra ostacoli occulti.
    Perchè non considerare l'edificio di via della Libertà (già destinato ad anagrafe)?
    Forse una ristrutturazione potrebbe solleticare lo spirito di chi verrebbe chiamato a gestire l'appalto che per una volta potrebbe avere una rapita soluzione per la pressione sociale di tanti cittadini interessati a trovare uno spazio per le loro associazioni.

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  2. Grazie per il contributo! In effetti la sede dell'ex anagrafe si presta molto bene a scopi sociali (una parte dovrebbe però essere destinata ad uffici - ricordiamo che stiamo pagando ai privati due altri sedi- urbanistica e servizi sociali). L'unico aspetto da verificare è lo spazio disponibile per i mezzi, poichè forse il cortile non è sufficiente. Ma del resto per i mezzi potrebbe essere ancora utilizzato lo spazio attualmente occupato.

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