“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

mercoledì 24 aprile 2013

Riflessioni sulla resistenza


"Questa è ... la grande eredità ideale che la Resistenza, anche quando i suoi eroismi saranno trasfigurati dalla leggenda, avrà lasciato al popolo italiano come viva forza politica del tempo di pace: il senso della democrazia; il senso del governo del popolo: del popolo che vuole governare da sè, che vuole assumere su di sè la responsabilità di governarsi, che vuol cacciare via tutti i tiranni, tutti i padroni, tutti i privilegiati, tutti i profittatori, e identificare finalmente, in una Repubblica fondata sul lavoro, popolo e Stato"            

Piero Calamandrei, Uomini e città della Resistenza.



La Resistenza non fu soltanto uno sforzo eroico per sterminare i carnefici, per ricacciare nell'inferno i mostri della barbarie; fu anche un impegno costruttivo di lavorare pacificamente su una strada aperta per la conquista di una vera democrazia. Tra i morti della resistenza vi erano seguaci di tutte le fedi: ognuno aveva il suo Dio, ognuno aveva il suo credo: e parlavano lingue diverse, e avevano pelle di diverso colore: eppure, nella libertà e nella dignità umana, si sentivano fratelli: e quando si trattò di difendere questi beni, ognuno fu pronto, nonostante la diversità della fede e di nazione, a sacrificarsi per il fratello.
Essi dunque non ci insegnarono a distruggere la diversità delle idee, perchè essi morirono proprio per abbattere il totalitarismo che distrugge la dignità della persona, quella dignità che si esprime nella libertà di pensiero; ma volevano incuorare tutti gli uomini di buona volontà, anche se di idee diverse, a lavorare insieme per la verità e le idee."                   

Piero Calamandrei, Uomini e città della Resistenza

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