Apprendiamo dai giornali che il
movimento L’Ancora ha protocollato una proposta alla commissione elettorale per
la scelta degli scrutatori. Anche noi
abbiano protocollata la nostra già da giorni, senza ricevere nel frattempo risposta. Lo spirito della nostra proposta è
duplice: da una parte evitare le
“spartizioni”, dall’altra quello di
favorire chi si trova nelle condizioni
di precarietà economica. Per questo motivo abbiamo proposto un sorteggio (equo
e imparziale) da eseguirsi in due gruppi:
gli iscritti che hanno meno di 30
anni e gli altri, presumendo che nel primo gruppo si trovino molte situazioni
di precarietà economica. Ora L’Ancora propone che chi si trova nelle condizioni
di disagio, possa fare domanda al Comune. Vorremmo precisare delle cose,
rispetto questa proposta che rischia di risultare demagogica e generare false speranze. Intanto il movimento consiglia di andare a
ritirare presso la sede dell’Ancora dei “fac-simili” della domanda, mentre
fac-simili del genere non esistono
ufficialmente, né possono esistere. Formalmente l’’ufficio non solo non può a
norma di legge prendere in considerazioni tali proposte, ma crediamo che potrebbe incorrere in denunce se lo facesse.
Se domanda deve essere, va
chiarito che si tratta di una semplice
autocertificazione in cui si precisa di essere iscritti alle liste degli scrutatori e di trovarsi nella
condizione di disoccupato o inoccupato.
La domanda quindi non va
indirizzata né all’ufficio, né al sindaco, ma semmai a tutti i membri della commissione
elettorale.
A questo punto noi siamo
d’accordo che tali autocertificazioni siano prese in considerazione, ma sempre
e solo attraverso il sorteggio, poiché in caso contrario si ripresenterà il
film già visto: comunque una spartizione. A parità di domande, chi può
sindacare che un cittadino disoccupato abbia più o meno bisogno di un altro?
I consiglieri di Minoranza
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