Rispetto alla contestazione di abuso edilizio rivolta
all'assessore ai Lavori pubblici Bronzolino, sappiamo bene che un'accusa o anche
l'iscrizione costituiscono la “forma giuridica” del sospetto e non hanno nulla
a che vedere con la colpevolezza. Fino alla condanna, chiunque è innocente.
Ma il sospetto non
deve circondare le istituzioni e i loro rappresentanti. Qualunque iniziativa dell'assessore sarà
inevitabilmente vista alla luce del sospetto che grava su di lui. E lo diciamo
con cognizione di causa perché non molti mesi presentammo un'interrogazione in
Consiglio comunale proprio su Largo Costici. Questa vicenda impone infatti una
domanda: mentre in quell'occasione Bronzolino rispondeva sulla terrazza di
largo Costici (e sulle cabine sottostanti la terrazza), lo stava facendo come
assessore che tutela gli interessi di tutti, o come professionista a cui è
contestato un reato urbanistico proprio su quel tratto di suolo pubblico? Le
date parlano chiaro: quando Bronzolino ha risposto all'interrogazione l'abuso
era già contestato, con la notifica di demolizione. Ma l'assessore non ha fatto
nessun riferimento alla vicenda. Il dato nuovo è questo, e crediamo che
nessuno possa ignorarlo. La credibilità dell'assessore è quindi oggettivamente
incrinata dall'accusa.
Per questo gli chiediamo di compiere un gesto di
responsabilità, sospendendosi o dimettendosi dalla carica. Se, come ci
auguriamo, non ha commesso nulla, il passo indietro che gli chiediamo ne
accrescerà l'autorevolezza umana e politica. In caso contrario sarà la solita storia, a
danno della credibilità delle istituzioni e di chi le rappresenta.
Paolo Maria Montaldo coordinatore ACP
Paola Rocchi consigliera comunale di ACP
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