“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

mercoledì 8 aprile 2015

Spiegateci il perché!




Oggi mercoledì  8 aprile Consiglio comunale. 
 
Alle nove di mattina, come sta avvenendo sempre più spesso. Otto punti all’ordine del giorno, con due interrogazioni da discutere, una delibera che riguarda l’adesione ad un “ambito territoriale” per  la rete del GAS, tre convenzioni con tutte le associazioni dei volontari, e poi la convenzione per l’ampliamento del porto. Questo il quadro di un Consiglio comunale che si annuncia molto importante, ma che probabilmente sarà seguito da poche persone.
Questo modo di fare non ci trova assolutamente d’accordo. Anzi, abbiamo ripetutamente chiesto alla maggioranza di utilizzare orari più decenti e opportuni per la partecipazione, soprattutto in occasioni di tematiche importanti, ma la Maggioranza e il Presidente del Consiglio restano tenacemente sordi a questa richiesta. Se almeno ci fosse la diretta streaming, o qualche forma di ripresa audio o video, ma naturalmente la Maggioranza è in ritardo pure su questo fronte.
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Tornando all’o.d.g. le interrogazioni ai punti 2 e 3 riguardano la sicurezza, ed in particolare l’organizzazione dei vigili urbani.  Pare che attualmente siano in 13 (il numero più basso degli ultimi anni), compreso il comandante Adinolfi, a svolgere tutte le mansioni di ufficio e di controllo diretto sul territorio. Abbiamo chiesto di conoscere in che modo stanno agendo per prevenire furti e discariche abusive, in che modo l’Amministrazione organizza e utilizza gli agenti, compresi quelli distaccati negli uffici di via Rucellai.
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Le convenzioni con il volontariato previste ai  successivi punti dell’o.d.g. sono identiche: per Protezione civile, Sommozzatori, Croce Rossa e Misericordia la Maggioranza propone al voto un unico modello, che a nostro giudizio appare troppo scarno.
Quello che abbiamo proposto in commissione è dettagliare meglio sulla certificazione degli equipaggi, sulla qualità dei servizi e sulla trasparenza finanziaria. I volontari svolgono dei compiti importantissimi, anzi vitali, ma la comunità deve essere certa della qualità dei servizi e della trasparenza dei soldi spesi.
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Riguardo alla questione della rete del GAS, in commissione ci è stato detto che il nostro Comune si sta semplicemente adeguando ad una legge del 2002 che prevede l’istituzione di un ambito territoriale fra comuni per la gestione della rete del gas. Di questo ambito è già stato deciso che sia stazione appaltante Civitavecchia. Noi dobbiamo adeguarci e magari porre a garanzie dei nostri interessi che a quantificare lo stato dell’arte (la dimensione della rete, degli investimenti realizzati e quelli da realizzare da parte di ITALGAS, sia un professionista scelto dal Comune di Santa Marinella.
Noi abbiamo chiesto un’ulteriore garanzia: se, quando la stazione appaltante (cioè Civitavecchia) scriverà la convenzione da sottoscrivere con ITALGAS, il comune di Santa Marinella potrà avere voce in capitolo per io suo territorio.
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Ed infine il porto. La questione parte da lontano e con il Consiglio del 8 aprile parrebbe arrivata ad un punto di svolta: verrà votata una convenzione dopo la quale dovrebbero seguire solo i permessi a costruire.  Usiamo il condizionale perché è la stessa Maggioranza a mostrare di non crederci, a giudicare dall’atteggiamento blando e dal profilo basso che stanno mostrando il sindaco e suoi consiglieri, da un Consiglio comunale alle 9 di mattina.
La convenzione deve essere controfirmata dalla Porto Romano, la quale già un anno fa ha fatto sapere di non essere d’accordo con l’impostazione data dalla Maggioranza, cioè che per l’ampliamento  in sé, si torna al progetto del 1998 (ope lege, viste la sentenza del Consiglio di Stato), mentre per la viabilità  di accesso al porto, valgono gli accordi del 2009 (quelli che la Porto Romano ha prima sottoscritto e poi stracciato).  La Porto romano non ci sta (almeno così ha scritto nel maggio 2014): la viabilità di accesso la deve costruire il Comune.
E allora? Allora si prevedono nuovi contenzioni, mentre la situazione resta quella che è, con una domanda, grande come l’ampliamento del porto: ma perché nei confronti di un concessionario che si relaziona in questo modo, l’Amministrazione è rimasta inerte, immobile e silenziosa in tutti questi mesi, per quasi un anno?
Perché in tre commissioni consecutive della scorsa estate il sindaco stesso si è lamentano del comportamento della Porto Romano, tutta la Maggioranza è stata d’accordo con la necessità di operare verifiche puntuali sul suo operato, e poi niente di tutto questo è stato fatto?

Sull’argomento c’è molto da dire, e ci riserviamo di tornarci su.

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