Oggi mercoledì 8 aprile Consiglio comunale.
Alle nove di mattina, come sta
avvenendo sempre più spesso. Otto punti all’ordine del giorno, con due
interrogazioni da discutere, una delibera che riguarda l’adesione ad un “ambito
territoriale” per la rete del GAS, tre
convenzioni con tutte le associazioni dei volontari, e poi la convenzione per
l’ampliamento del porto. Questo il quadro di un Consiglio comunale che si
annuncia molto importante, ma che probabilmente sarà seguito da poche persone.
Questo modo di fare non ci trova
assolutamente d’accordo. Anzi, abbiamo ripetutamente chiesto alla maggioranza
di utilizzare orari più decenti e opportuni per la partecipazione, soprattutto
in occasioni di tematiche importanti, ma la Maggioranza e il Presidente del
Consiglio restano tenacemente sordi a questa richiesta. Se almeno ci fosse la
diretta streaming, o qualche forma di ripresa audio o video, ma naturalmente la
Maggioranza è in ritardo pure su questo fronte.
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Tornando all’o.d.g. le
interrogazioni ai punti 2 e 3 riguardano la sicurezza, ed in particolare
l’organizzazione dei vigili urbani. Pare
che attualmente siano in 13 (il numero più basso degli ultimi anni), compreso
il comandante Adinolfi, a svolgere tutte le mansioni di ufficio e di controllo
diretto sul territorio. Abbiamo chiesto di conoscere in che modo stanno agendo
per prevenire furti e discariche abusive, in che modo l’Amministrazione
organizza e utilizza gli agenti, compresi quelli distaccati negli uffici di via
Rucellai.
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Le convenzioni con il
volontariato previste ai successivi
punti dell’o.d.g. sono identiche: per Protezione civile, Sommozzatori, Croce Rossa
e Misericordia la Maggioranza propone al voto un unico modello, che a nostro
giudizio appare troppo scarno.
Quello che abbiamo proposto in
commissione è dettagliare meglio sulla certificazione degli equipaggi, sulla
qualità dei servizi e sulla trasparenza finanziaria. I volontari svolgono dei
compiti importantissimi, anzi vitali, ma la comunità deve essere certa della
qualità dei servizi e della trasparenza dei soldi spesi.
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Riguardo alla questione della
rete del GAS, in commissione ci è stato detto che il nostro Comune si sta
semplicemente adeguando ad una legge del 2002 che prevede l’istituzione di un
ambito territoriale fra comuni per la gestione della rete del gas. Di questo
ambito è già stato deciso che sia stazione appaltante Civitavecchia. Noi
dobbiamo adeguarci e magari porre a garanzie dei nostri interessi che a
quantificare lo stato dell’arte (la dimensione della rete, degli investimenti
realizzati e quelli da realizzare da parte di ITALGAS, sia un professionista
scelto dal Comune di Santa Marinella.
Noi abbiamo chiesto un’ulteriore
garanzia: se, quando la stazione appaltante (cioè Civitavecchia) scriverà la
convenzione da sottoscrivere con ITALGAS, il comune di Santa Marinella potrà
avere voce in capitolo per io suo territorio.
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Ed infine il porto. La questione
parte da lontano e con il Consiglio del 8 aprile parrebbe arrivata ad un punto
di svolta: verrà votata una convenzione dopo la quale dovrebbero seguire solo i
permessi a costruire. Usiamo il
condizionale perché è la stessa Maggioranza a mostrare di non crederci, a
giudicare dall’atteggiamento blando e dal profilo basso che stanno mostrando il
sindaco e suoi consiglieri, da un Consiglio comunale alle 9 di mattina.
La convenzione deve essere
controfirmata dalla Porto Romano, la quale già un anno fa ha fatto sapere di
non essere d’accordo con l’impostazione data dalla Maggioranza, cioè che per l’ampliamento
in sé, si torna al progetto del 1998 (ope lege, viste la sentenza del
Consiglio di Stato), mentre per la viabilità
di accesso al porto, valgono gli accordi del 2009 (quelli che la Porto
Romano ha prima sottoscritto e poi stracciato). La Porto romano non ci sta (almeno così ha
scritto nel maggio 2014): la viabilità di accesso la deve costruire il Comune.
E allora? Allora si prevedono
nuovi contenzioni, mentre la situazione resta quella che è, con una domanda,
grande come l’ampliamento del porto: ma perché nei confronti di un concessionario
che si relaziona in questo modo, l’Amministrazione è rimasta inerte, immobile e
silenziosa in tutti questi mesi, per quasi un anno?
Perché in tre commissioni
consecutive della scorsa estate il sindaco stesso si è lamentano del
comportamento della Porto Romano, tutta la Maggioranza è stata d’accordo con la
necessità di operare verifiche puntuali sul suo operato, e poi niente di tutto
questo è stato fatto?
Sull’argomento c’è molto da dire,
e ci riserviamo di tornarci su.
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