Dopo tanto insistere e dopo tanto attendere da parte dei cittadini di Santa Marinella e Santa Severa, finalmente la Giunta comunale ha preso due decisioni importanti su piscina e campo sportivo.
E’ stata infatti approvata la variante che permetterà di riprendere la
ristrutturazione del comunale, per 19mila euro, che si aggiungono ai 97 già
deliberati. Via libera inoltre al
progetto di ristrutturazione della piscina comunale, per oltre un milione di
euro.
Tutto bene quindi? Purtroppo no, per molti aspetti che ci riserviamo
di approfondire ma che già emergono dalle delibere stesse. Intanto trovano
conferma negli stessi atti della giunta, nero su bianco, le responsabilità politiche dell’attuale compagine di governo rispetto ai
problemi degli impianti sportivi, responsabilità che la maggioranza ha sempre
negato, mentendo ai cittadini.
Sul campo di calcio, per esempio. La relazione allegata alla delibera lo
dice chiaramente: se la ditta che ha vinto l’appalto per la ristrutturazione
dell’impianto non ha potuto concluderla fino ad ora è stato per una “variazione
dello stato dei luoghi”. In pratica quando gli è stato consegnato a settembre,
il campo era in condizioni diverse rispetto al progetto e ai suoi costi
stimati. La ditta ha trovato infatti "residui di terra di cava sparsi per
tutti i 7.700 mq " del campo sportivo, terra che “ha inaridito e variato
in modo sostanziale lo strato di superficie pregiudicando” la posa del nuovo
prato. La relazione spiega inoltre che
risulta inservibile l'impianto di irrigazione al campo stesso, rotto in più
punti.
La maggioranza a questo punto
ha il dovere di dirci se questa “variazione dello stato dei luoghi” c’entra
oppure no con la gara di motocross svoltasi lo scorso agosto. Se il legame c’è,
che si assumano le responsabilità dei
maggiori costi della ristrutturazione e dell’allungamento dei tempi, perché è
stata la Giunta a deliberare la gara e il Sindaco in persona ad autorizzarla
con ordinanza, nonostante il parere negativo dei Vigili del Fuoco. Non solo. Il campo è in
stato di tale abbandono, che nel frattempo sono state distrutte anche le porte
degli spogliatoi. Tutti questi interventi di “ripristino” (dalla superficie del
campo alle porte) costeranno 19mila
euro, presi direttamente dal bilancio comunale, cioè dalle tasche dei cittadini.
E se questa è la situazione del campo, con la piscina non va meglio.
Dopo appena quattro anni di
attività, per ristrutturarla e rimetterla in funzione ci vorrà oltre un
milione di euro, e ciò la dice lunga
sulla situazione in cui i tecnici l’hanno trovata: parliamo di struttura e di
tutte le certificazioni necessarie ad un impianto natatorio.
La questione è talmente
clamorosa, che nella delibera approvata assessori e sindaco si tirano fuori,
attribuendo ad altri la responsabilità. Le problematiche attuali
sarebbero da ricondurre a "carenze in fase progettuale, di
realizzazione dell'opera e durante la gestione ". Per tutto ciò citano un
incarico già dato ad un legale per gli eventuali risarcimenti.
Eppure la delibera stessa afferma che quasi da subito i gestori hanno
cominciato a “chiedere interventi
riconducibili alla non conformità della struttura”, giungendo a domandare lo
scomputo sul canone.
Dire che fra i politici della
maggioranza nessuno sapeva cosa stava succedendo in piscina, dire che non lo sapeva
il sindaco Bacheca e che la colpa è solo dei tecnici, è qualcosa a cui nessuno
crede. Quanto meno la giunta non ha vigilato sull’efficienza e l’efficacia del
servizio e del suo impianto, e si è mossa molto lentamente.
Questo della lentezza è un altro aspetto che emerge con chiarezza
dalle delibere che ricordano gli iter di campo e piscina. Sono andati persi mesi e mesi, perché la giunta non decideva, non si metteva
d’accordo, ed era anzi stata costretta a rimangiarsi decisioni sbagliate.
Intanto le strutture vanno in malora.
La piscina è chiusa da un anno, e difficilmente i lavori riprenderanno
tra breve, visto il complesso iter.
Quanto al campo, è stato
riconsegnato al comune dal precedente gestore nel giugno del 2014. Da allora, la
giunta ha solo assicurato due anni di abbandono e anzi di danni, che si
manifestano anche nelle questione degli ultimi giorni. Per esempio pare che ci
sia in corso una competizione fra nuovi e
spontanei frequentatori del campo: gli atleti che provano ad allenarsi sulla
pista e i padroni dei cani che li lasciano liberi di correre.
Ma se la scena di cani che inseguono atleti in un ex campo di calcio
ha qualcosa di tristemente grottesco, la colpa non è degli atleti, e nemmeno dei cani.
ACP – SEL - E’ possibile
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