Si è tenuta ieri
venerdì 13 una riunione fra Sindaco e capigruppo per preparare una
mozione unitaria sulle sorti del castello di Santa Severa. Il fatto
che sia cominciata in tarda mattinata e con notevole ritardo
sull'orario previsto, ha impedito ai capigruppo Mucciola e Pepe di
partecipare, oltre a Maggi, di cui non conosciamo le motivazioni
dell'assenza. Riunione a ranghi ridotti quindi (Sindaco, Fronti e
Rocchi), ma comunque riunione che giudichiamo importante.
Il Sindaco ha letto e di
fatto condiviso, a nome della sua Maggioranza, la proposta di mozione
presentata dalla Minoranza, che chiede in sostanza l'istituzione di
una Commissione Consiliare Speciale per il Castello e la redazione di
un Piano per l'utilizzo culturale e la gestione economica del
maniero, piano da votare in Consiglio Comunale e da presentare alla
Regione. Il sindaco ha chiesto alcune lievi modifiche non sostanziali
alla mozione e annunciato che la stessa sarà portata in Consiglio
Comunale a giorni. L'intenzione è ovviamente quella di votarla
all'unanimità e noi consiglieri di minoranza riteniamo che sia un
passo importante. Nel corso della riunione abbiamo posto al Sindaco
alcune domande, relative alla sua conoscenza( e all'idea che ne ha
ricavato) di tutti gli atti che hanno accompagnato i lavori di
restauro a cura della Provincia, atti precedenti alla Legge 14/2008.
In particolare abbiamo portato alla sua attenzione l'accordo di
programma del 2002 firmato da Provincia, Regione e Comune che
precedeva i lavori di restauro e che dava indicazioni abbastanza
chiare sull'utilizzo del Castello una volta riconsegnato a
conclusione di tali lavori: in sostanza uso pubblico a prevalente
utilizzo culturale.
Il Sindaco ha affermato
di conoscere la documentazione, di averne parlato con l'assessore al
Bilancio della Regione Lazio Cetica, ma di aver ricevuto la
dichiarazione "verbale" secondo cui quell'accordo sarebbe
del tutto decaduto, dopo che la L. R. 14/2008 ha definitivamente
trasferito le proprietà della Gepra (come il castello) alla Regione
e vincolato le stesse al bilancio della Sanità regionale. Su questo
punto noi però abbiamo posto diverse obiezioni. Intanto come può
essere possibile che un accordo di programma con tanto di firma
Provincia- Regione- Comune divenga carta straccia senza atti e senza
comunicazioni fra gli Enti. Inoltre come ha fatto la Regione a
promulgare una legge che di fatto annullava un suo precedente atto,
in modo retroattivo, senza farne menzione nella legge stessa, né in
altri atti. Infine perché non si coinvolge la Provincia su un punto
specifico, cioè proprio sulle verifiche intorno all'accordo di
programma, tanto più che uno dei suoi articoli prevedeva il diritto
della Provincia a vigilare, nonché a ricevere il 50% dell'importo
sui lavori, nel caso il castello fosse affidato a terzi. A queste
obiezioni il Sindaco ha risposto avanzando l'ipotesi che, una volta
istituita la Commissione Speciale Castello, questa può chiedere
un'audizione presso gli organi politici della Provincia. Ci riteniamo
soddisfatti di questo passaggio, faremo in modo che ciò avvenga e
crediamo che l’apporto della Provincia sia fondamentale.
Infine ricordiamo che le
Commissioni Speciali sono organi previsti dallo Statuto del Comune e
dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, hanno
quindi un'importante valenza istituzionale (sempre che siano prese
sul serio dai consiglieri comunali, e non sempre accade -
L'esperienza di questi anni ci ha insegnato che i membri di
maggioranza partecipano poco alle commissioni consiliari).
La minoranza
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