E così Santa Marinella avrà le sue brave ronde di “volontari
della sicurezza”. Mentre l'amministrazione comunale non vuole o non riesce
neppure a fare quello che potrebbe, cioè riorganizzare e potenziare il comando
dei vigili, ora ci fa sapere dalla stampa che i carabinieri saranno supportati
da due associazioni di volontari, la Pro
Pyrgi e il Nucleo Sommozzatori, che affiancheranno le forze dell'ordine per il
controllo del territorio e la prevenzione dei reati cosiddetti predatori
(furti, scippi, rapine, ecc.).
Ci sarà chi
plaudirà a questa notizia, ma c'è poco da stare allegri.
A parte il fatto
che dover ricorrere ai cittadini per la
sicurezza è sempre la dimostrazione della forte difficoltà - per gli organi competenti per legge - di
assicurare il controllo e la prevenzione dei reati, c'è da fare molta
attenzione nell'affidare a persone non competenti anche la semplice
segnalazione di fatti o situazioni anche solo sospette.
Non a caso la
legge che prevede la istituzione delle cosiddette “ronde” pone dei limiti molto
stretti e puntuali per il loro funzionamento.
A disciplinarle
è il cosiddetto Pacchetto Maroni, che porta il porta il nome dell'allora Ministro leghista degli
Interni, primo sponsor della “giustizia fai da te”.
Ebbene, malgrado
la demagogia di cui la Lega è maestra, quei vincoli così stretti posti dalla
legge dimostrano che la preoccupazione che il fenomeno sfugga di mano a chi
dovrebbe gestirlo lo hanno avvertito
addirittura i promotori della iniziativa. Chi fa il volontario della sicurezza, oltre che godere di buona salute fisica e psichica, non
avere dipendenza da alcool e droghe, non avere subito denunce o condanne per
delitti non colposi, non aderire a movimenti, associazioni o gruppi politici
e/o di tifosi organizzati, deve essere aderente ad associazioni che facciano
parte di specifici albi tenuti da Prefetture e Comuni ove operano. Occorrono
cioè requisiti che vorremmo essere certi che siano in possesso delle citate associazioni
e dei loro membri.
Se così non
fosse, a cominciare dall’iscrizione agli Albi, si tratterebbe della ennesima
operazione di facciata che gioca sulle paure della gente, illudendola che il
problema, se esiste, sia risolvibile con un po' di buona volontà dei cittadini.
In realtà, a parte i reati commessi per bisogno, la delinquenza trae linfa dal
disagio sociale che la nostra Amministrazione non è mai stata in grado di
contrastare o ridurre. E' evidentemente più facile fare della demagogia e
invocare improbabili scorciatoie, piuttosto che porre mano ai bisogni della società.
ACP
– SEL – E’ possibile
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