“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

giovedì 7 aprile 2016

Un serata insieme per difendere il mare (e un'altra politica energetica)

 Invitiamo tutti a partecipare alla festa per il sostegno al SI' del referendum del prossimo 17 aprile. La festa si svolgerà sabato 9 aprile a partire dalle ore 20:00 al largo Gentilucci.
Sarà un'occasione per discutere insieme e per manifestare la propria determinazione a votare sì. 
Ci sarà musica e molto altro.  


SEL, ACP, “è possibile” aderiscono al comitato referendario locale NO TRIV e invitano tutti a votare SÌ
Il 17 aprile i cittadini avranno la possibilità di esprimere il proprio pensiero riguardo allo sfruttamento del petrolio al largo delle coste italiane- ma non solo. SEL, ACP, “è possibile”, hanno aderito al comitato referendario NO TRIV per abrogare la norma che consente alle Società petrolifere di sfruttare un giacimento entro il limite delle 12 miglia marine per tutta la “durata della vita utile del giacimento”, praticamente per sempre.
L’importanza di questo referendum si estende ben oltre la semplice abrogazione della norma di legge posta nel quesito perché la partecipazione e la vittoria del Sì avrebbero un valore in termini di orientamento delle scelte di politica energetica ed ambientale nel nostro paese.
È un’occasione da non perdere per ribadire l’importanza di questioni che determinano la qualità della vita oggi e quella delle generazioni future. Un’occasione per affermare l’inestimabile valore ambientale e turistico del territorio italiano e la necessità di sviluppare nuovi modelli di produzione sostenibile attraverso l’investimento nelle energie rinnovabili, nell’economia verde e nella valorizzazione del nostro patrimonio.
È un’occasione per difendere il nostro fragile mare chiuso, le nostre coste e le attività produttive ad esso legate, dai rischi derivanti da uno sfruttamento finalizzato all’arricchimento di pochi a spese del patrimonio ambientale collettivo.
È insensato e colpevole rimanere ancorati a falsi modelli di sviluppo che si basano sullo sfruttamento di risorse fossili, altamente inquinanti, quando il resto del mondo sta già guardando avanti; oggi ricerca e sviluppo sono sinonimi di investimento nelle energie rinnovabili, di tutela ambientale e di sostenibilità. Inoltre, lo sfruttamento delle nostre fonti fossili non risolverebbe comunque, per qualità e quantità dei giacimenti, i nostri problemi di approvvigionamento o la nostra dipendenza energetica da altri paesi.
Ecco perché è necessario che i cittadini di tutti i territori siano adeguatamente informati e facciano sentire la propria voce, in maniera partecipata e trasparente, attraverso gli strumenti della democrazia. Con questo referendum chiediamo di voltare finalmente pagina e di guardare al futuro.

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