domenica 12 agosto 2012
11 agosto, una data da ricordare
Forse non tutti lo ricorderanno, ma quella di oggi è una data da ricordare, una specie di anniversario, una ricorrenza. Il 12 agosto di un anno fa molti dei cittadini presenti al consiglio comunale della sera precedente e senza dubbio i consiglieri di minoranza, si sono svegliati dopo una nottataccia, fatta di delusione, rabbia, ma anche determinazione a lottare per evitare uno scempio
L’11 agosto del 2011, infatti, la Maggioranza Bacheca ha portato in Consiglio Comunale uno dei suoi provvedimenti più invasivi dal punto di vista urbanistico e più importanti in termini economici della storia recente della nostra città: una lottizzazione per 36mila metri cubi di cemento in una zona bianca di Piano regolatore, cioè su un terreno confinante con il quartiere Alibrandi dove, prima del Consiglio del 11 agosto, non sarebbe stata possibile nessuna edificazione. La prima domanda legittima è: come hanno fatto Bacheca e i suoi a trasformare, in una notte sola, un terreno per coltivare patate in una miniera d’oro per costruire case? Hanno usato uno degli strumenti di quella che sia chiama l’edilizia concordata, un Piano Integrato, per cui si firma un patto fra Amministrazione e società edile: la prima permette di costruire dove non si dovrebbe e la seconda dovrebbe dare in cambio qualcosa di importante per la città.
La seconda domanda è: perché l'amministrazione Bacheca ha voluto approvare questo piano integrato, sui ben quattordici proposti, e perché tutta questa fretta? Quali le reali necessità per la città, e quale l'urgenza? A questa domanda non è possibile dare una risposta, né è stata data quella notte in consiglio comunale.
Appare quindi chiaro perché ci dobbiamo ricordare la notte fra l’11 e il 12 agosto, e perché sia nato addirittura un comitato intitolato “11 agosto”. Perché tanta gente, perché tanti cittadini del quartiere Alibrandi, perché tutti e otto i consiglieri di Minoranza abbiano considerato e considerino quel patto dannoso per il quartiere, offensivo per la città e straordinariamente vantaggioso solo per l’imprenditore. Un regalo, anzi una “regalia”.
Quella notte è successo di tutto.
Una sala consiliare gremita di gente in piedi come non mai, dentro e fuori; le prime due file di sedie occupate dall’imprenditore interessato alla lottizzazione, i suoi collaboratori, alcuni dei suoi operai. Una cittadina che sulle note dell’Inno di Mameli, comincia a cantarlo a voce piena, e noi che la seguiamo, tutta la gente che è lì per difendere qualcosa, che la segue. Il Sindaco che dà la parola all’Assessore Grimaldi affinché spieghi la delibera, e l’Assessore che non spiega proprio niente, ma si mette a leggere, con voce monocorde e stentata, pagine pagine di tecnicismi, così che il pubblico non capisce niente, si guarda stupito, arrabbiato, offeso e comincia a protestare. Monetine che volano in direzione del sindaco e della Giunta. I vigili urbani che intervengono, stanno per allontanare alcuni cittadini, la tensione che sale, il Sindaco che non riesce a placare gli animi, ma anzi li esaspera.
In questo contesto, la Minoranza si è presa la responsabilità di ingoiare la rabbia, e dire “ragioniamo”. Abbiamo cercato di ragionare, abbiamo ragionato sulle cifre dimostrando la sproporzione, abbiamo argomentato sul ponte (fra le cose promesse dal piano Integrato) per mostrare che non solo non risolverebbe i problemi di traffico, non solo così come prospettato sarebbe irrealizzabile, ma veniva “promesso” senza uno straccio di relazione di fattibilità. Una presa in giro.
Abbiamo ragionato sul Fosso Ponton del Castrato, il più pericoloso, il più luttuoso dei fossi di Santa Marinella per il rischio alluvioni, su cui la nuova lottizzazione farebbe confluire tutti gli scarichi di acque chiare. Abbiamo argomentato, nel silenzio sostanziale della Maggioranza, in quello totale dell’assessore Grimaldi, che non ha chiarito niente, è rimasto muto. Abbiamo chiesto quindi il ritiro della delibera ed un’analisi più approfondita dei cosiddetti vantaggi da ricavare. Abbiamo chiesto di scrivere prima delle Regole generali sui Piani integrati, delle Linee Guida volte a dare le indicazioni su come fare i calcoli, su cosa e quanto chiedere in cambio per la città in casi del genere. A questo punto il capogruppo Maggi ha preso la parola per ringraziare la minoranza delle puntuali osservazioni, per dire che la Maggioranza le avrebbe senza dubbio valutate e per chiedere una pausa per riunirsi e decidere. Sono stati dentro 20 minuti, a “valutare attentamente”. Venti minuti di bluff, perché poi, al rientro in aula per votare, lo stesso capogruppo Maggi ha dichiarato che a loro la delibera andava benissimo così com’era. Che ora sarà stata? L’una, le due? Eppure l’aula consiliare non si era svuotata come le altre volte, ma era piena, di gente e di sconcerto. Ed eccoci qua ad un anno di distanza, dopo che altre e significative cose sono successe, tanto che il piano Integrato Benigni che la Maggioranza ha voluto a tutti i costi votare una sera di Agosto, sta fermo in Regione, non ha fatto nessun progresso, anzi gli pende sopra un ricorso al Tar firmato e pagato da molti cittadini di Alibrandi. Nel frattempo il Comitato “11 agosto” ha fatto un lavoro capillare ed egregio, ha organizzato un’assemblea riuscitissima per spiegare lo scempio che si cerca di evitare, ed anche noi, Consiglieri di Minoranza, su questa vicenda abbiamo ancora l’elmetto in testa, tanto per usare una metafora, contro questo e contro altri 13 piani integrati approvati (che la futura consiliatura erediterà) privilegiando strumenti di pianificazione generali, incentrati sui servizi e sul risanamento.
Una data importante per la nostra Città Non solo perché ci ricorda le modalità con cui questa maggioranza amministra Santa Marinella, ma anche perché ci dimostra, ancora una volta, che quando i cittadini fanno sentire la loro voce, si organizzano, protestano e contrastano, le battaglie si riaprono e, speriamo, si vincono.
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L'Amministrazione Comunale, Sindaco in testa ovviamente, in un anno intero si è dimostrata totalmente sorda e refrattaria ad ogni richiesta di ripensamento comunque argomentata e sostenuta oltre che dall'opinione di moltissimi cittadini anche da considerazioni tecniche sugli aspetti specifici del progetto. Evidentemente c'è "qualcosa" che impedisce qualsiasi tipo di dialogo o riconsiderazione anche a fronte di questioni fondamentali tipo la sicurezza fisica dei cittadini o la loro qualità della vita. In ultimo aggiungo che l'eventuale sciagurato compimento dell'opera sarebbe, come sempre, un danno enorme per la città che si protrarrebbe ben oltre il già troppo lungo governo di questo Sindaco.
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