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mercoledì 14 agosto 2013

Un "nuovo inizio"? Speriamo... (lo sguardo dell' antropologo su Ferragosto)



Nell'augurare a tutti Buon Ferragosto, nell'annunciare una pausa di riposo da questioni amministrative per qualche giorno, offriamo ai lettori lo sguardo di un antropologo sulla festa di Ferragosto.
L'antropologo è Marino Niola, il libro " I santi patroni" edito dal  Mulino, libro interessante che fa capire, tra l'altro, quanto sia radicata nella cultura "italica" la relazione fra il "patronus" e il suo "cliens"...
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"Il 15 agosto è la festa dell'Assunta, la più antica delle feste mariane e, probabilmente, la più popolare. Il culto dell'Assunta, che commemora l'ascesa in cielo della madre di Dio, è nato in Oriente, ma oggi è egualmente sentito nel mondo cattolico come in quello ortodosso, dove porta però un altro nome "Dormizione della Genitrice di Dio"[...] In Sardegna, dove fu molto forte l'influenza orientale a causa del dominio bizantino, uno dei nomi dell'Assunta è appunto S'Assunta corcada, che significa Madonna Distesa, alludendo alla bara in cui viene adagiata la  Vergine dormiente, incoronata d'oro e d'argento, raffigurazioni simboliche del sole e della luna.
Un'altra diffusissima rappresentazione dell'Assunta è proprio quella che la vede sospesa nel cielo con i piedi appoggiati sopra una falce lunare e con il capo coronato di stelle. Questi particolari che evocano il cielo notturno sono il chiaro segno del significato astronomico di questa festa, legata a un passaggio cruciale dell'anno, che si lascia alle spalle i calori solari dell'estate per avviarsi verso un fase stagionale all'insegna dei primi freddi. "La Madonna d'Agosto rinfresca il bosco" recita in proposito un noto proverbio contadino.
In realtà, nella ricorrenza dell'Assunta si intrecciano strettamente simboli cristiani e segni precristiani. La Chiesa delle origini, per cancellare dalla coscienza popolare il ricordo degli antichi dèi riadattò i vecchi rituali pagani ai significati della nuova fede. Fu così anche per l'Assunta, la cui ricorrenza sostituì i rituali  in onore di Diana - la dea della luna e dei boschi -  che cadevano tra il 13 e il 15 agosto. Dall'antica dea del cielo notturno, l'Assunta eredita, fra l'altro, il ruolo di protettrice dei boschi e dei raccolti. E il legame con i raccolti si spiega anche con un'ulteriore coincidenza di date fra l'Assunta e le Ferie Consuali, i rituali agrari in onore di Conso, protettore dei raccolti, cui l'imperatore Augusto cambiò nome, facendoli diventare Feriae Auguste, da cui deriva il nostro termune "Ferragosto". Un bel groviglio di simboli, insomma, tutti però riferiti al passaggio stagionale che fa della metà di agosto una sorta di capodanno agrario in cui si bruciano i resti della stagione calda. In molti luoghi, infatti, per l'Assunta si innalzano giganteschi falò notturni che illuminano l'imminente uscita di scena del sol leone e l'ascesa zodiacale della Vergine celeste: un nuovo inizio"

Marino Niola - I Santi Patroni - Il Mulino, Bologna, 2007 - pgg 126 - 127 - 128

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