Il bello che c’è
I fossi a S. Marinella
Santa Marinella è una lunga striscia
di terra stretta tra il mare e le colline. Chi ha spirito sportivo o amore per la natura e si addentra in
lunghe passeggiate verso l’interno, rimane
stupito dalla bellezza della sua macchia
mediterranea. Del resto la Riserva naturale di Macchiatonda nel territorio di
Santa Marinella ricorda che questa è zona ricchissima dal punto di vista
naturalistico. Corbezzolo e mirto, lentisco e ginepro, erica e cappero,
rosmarino e ginestre e, a testimoniare la straordinaria tipicità del nostro
territorio, antiche sopravvivenze di vite silvestre.
I fossi congiungono la collina al
mare. Chi è di S. Marinella e non è più giovanissimo ricorda con piacere i
ruzzoloni giù per le pareti scoscese a raccogliere fiori o a cercare girini, a
chiamarsi a nascondino o fare asparagi e cicoria.
Ma S. Marinella, che è nata lungo i
fossi, li ha poi dimenticati. I giovani non ne hanno coscienza perché non si
sono allenati a percorrerli in lungo e largo; l’odore nauseabondo dell’acqua impantanata
degli scarichi abusivi li ha tenuti a distanza. Gli speculatori edilizi li hanno soffocati tra brutti edifici incombenti fin sulla soglia e l’ingordigia di
qualche privato ha fatto lo stesso pur di ottenere qualche metro quadrato in
più.
Si è dimenticato che in caso di
alluvione, l’acqua che corre copiosa e veloce non ne vuole sapere di argini cementificati
e di canali tombati che la costringono a improbabili strettoie.
I fossi, i fiumi vogliono un ampio margine di terra intorno a sé
dove naturalmente riversare le
acque senza danno a cose e persone in
caso di piogge abbondanti. Si allargano nelle stagioni delle piogge e si
stringono nei periodi di siccità e la vita animale e vegetale che pullula
rigogliosa si adatta ai ritmi stagionali.
C’è un bel
progetto che il Comitato cittadino 2
ottobre ha già proposto alla precedente amministrazione; prevede la
riqualificazione del fosso di Castelsecco, l’unico che presenta all’interno
dell’area urbana un’ampia foce naturale dove è ancora possibile assistere a emigrazioni
di uccelli come gli aironi che s’abbeverano al fosso e poi s’involano a
sorpresa nel cielo di S. Marinella. Il Comitato costituitosi da qualche anno ha
denunciato più volte i rischi idrogeologici del nostro territorio, ha celebrato
il trentennale dell’alluvione del 1981 che ha provocato un grave lutto
cittadino, ha organizzato convegni per suscitare una coscienza collettiva su
questo tema. In questi giorni, ripropone all’attenzione dei consiglieri la
delibera del progetto di Castelsecco partecipato.
Quale
migliore occasione per la giunta da pochi mesi insediatasi di far propria
questa delibera? Accogliere questo progetto di democrazia partecipata (già
collaudato in numerose zone d’Italia con problematiche simili) e coinvolgere
tutti i cittadini sul futuro della città sarebbe un atto di intelligenza e
lungimiranza che troverebbe d’accordo maggioranza e opposizione: un parco
naturale nell'area urbana è un’attrazione turistica straordinaria e
una fonte di benessere insostituibile per tutti noi.
Sarebbe un
atto di coraggio per restituire memoria e bellezza ai cittadini e conciliare la
città alla natura; sarebbe un regalo per S. Marinella.
www.castelseccopartecipato.it
www.castelseccopartecipato.it
Le foto sono di Patrizio Demartis
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