“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

mercoledì 2 ottobre 2013


Il bello che c’è




I fossi a S. Marinella          

Santa Marinella è una lunga striscia di terra stretta tra il mare e le colline. Chi ha spirito sportivo  o amore per la natura e si addentra in lunghe  passeggiate verso l’interno, rimane stupito dalla bellezza della sua  macchia mediterranea. Del resto la Riserva naturale di Macchiatonda nel territorio di Santa Marinella ricorda che questa è zona ricchissima dal punto di vista naturalistico. Corbezzolo e mirto, lentisco e ginepro, erica e cappero, rosmarino e ginestre e, a testimoniare la straordinaria tipicità del nostro territorio, antiche sopravvivenze di vite silvestre.

I fossi congiungono la collina al mare. Chi è di S. Marinella e non è più giovanissimo ricorda con piacere i ruzzoloni giù per le pareti scoscese a raccogliere fiori o a cercare girini, a chiamarsi a nascondino o fare asparagi e cicoria.

Ma S. Marinella, che è nata lungo i fossi, li ha poi dimenticati. I giovani non ne hanno coscienza perché non si sono allenati a percorrerli in lungo e largo; l’odore nauseabondo dell’acqua impantanata degli scarichi abusivi li ha tenuti a distanza. Gli speculatori edilizi li hanno soffocati tra brutti edifici incombenti fin sulla soglia e l’ingordigia di qualche privato ha fatto lo stesso pur di ottenere qualche metro quadrato in più.
Si è dimenticato che in caso di alluvione, l’acqua che corre copiosa e veloce non ne vuole sapere di argini cementificati e di canali tombati che la costringono a improbabili strettoie.

I fossi, i fiumi vogliono  un ampio margine di terra intorno a sé dove  naturalmente riversare le acque  senza danno a cose e persone in caso di piogge abbondanti. Si allargano nelle stagioni delle piogge e si stringono nei periodi di siccità e la vita animale e vegetale che pullula rigogliosa si adatta ai ritmi stagionali.

C’è un bel progetto che il Comitato cittadino 2 ottobre ha già proposto alla precedente amministrazione; prevede la riqualificazione del fosso di Castelsecco, l’unico che presenta all’interno dell’area urbana un’ampia foce naturale dove è ancora possibile assistere a emigrazioni di uccelli come gli aironi che s’abbeverano al fosso e poi s’involano a sorpresa nel cielo di S. Marinella. Il Comitato costituitosi da qualche anno ha denunciato più volte i rischi idrogeologici del nostro territorio, ha celebrato il trentennale dell’alluvione del 1981 che ha provocato un grave lutto cittadino, ha organizzato convegni per suscitare una coscienza collettiva su questo tema. In questi giorni, ripropone all’attenzione dei consiglieri la delibera del progetto di Castelsecco partecipato.

Quale migliore occasione per la giunta da pochi mesi insediatasi di far propria questa delibera? Accogliere questo progetto di democrazia partecipata (già collaudato in numerose zone d’Italia con problematiche simili) e coinvolgere tutti i cittadini sul futuro della città sarebbe un atto di intelligenza e lungimiranza che troverebbe d’accordo maggioranza e opposizione: un parco naturale nell'area urbana è un’attrazione turistica straordinaria e una fonte di benessere insostituibile per tutti noi.
Sarebbe un atto di coraggio per restituire memoria e bellezza ai cittadini e conciliare la città alla natura; sarebbe un regalo per S. Marinella.

www.castelseccopartecipato.it




Le foto sono di Patrizio Demartis

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