“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

lunedì 14 marzo 2011

Sabato 5 marzo, succede a Santa Marinella.

E' un sabato di marzo, e dopo giorni ha smesso di piovere. Per stasera, avevo in realtà tutt'altri progetti: impormi di andare a letto presto (impresa titanica), e una volta a letto, inforcare gli occhiali per leggere qualche poesia di Alda Merini. Invece sono qui, a trasgredire per una volta le regole tacite che il gruppo di "Un'altra città possibile" si è dato per la gestione di questo blog: uno strumento ufficiale e collettivo (semplice e senza protagonismi), dove postare materiali informativi sull'attività della lista e della politica di questo nostro Comune. Al contrario sto trasgredendo perché questo intervento è a mio nome, perché con il mio nome intendo raccontare due piccole esperienze vissute in questo sabato di marzo. Due esperienze di speranza.

Prima di arrivarci, infilo uno dietro l'altro però qualche ricordo. Per esempio ritorno con la memoria a tre anni fa, quando proprio in questi giorni si stava formando la nostra lista, ed insieme ad essa si formava un progetto, mai tradito. Ritornano quei giorni e ritorna una domanda: avremmo governato bene? Io credo di sì, ma in realtà non si può dire.  Quello  che di certo posso dire è quello che vedo da tre anni: una mediocrità assoluta da parte della maggioranza di centrodestra, una miscela deprimente di politica vecchia (patronus et cliens), di nuove inefficienze, di mancanza di idee e di novità. La giunta Bacheca sta solo governando l'esistente, e spesso anche male. Non ha idee, non ha coraggio. Persino quando parla, lo fa per luoghi comuni, non sapendo articolare altro. L'opposizione? "Non fa proposte" - Il sindaco? "Ogni giorno al servizio della città". Il discorso sarebbe lungo, e appena possibile organizzeremo una nuova assemblea per entrare nel dettaglio.

Quello che voglio dire qui è per ora solo esprimere il disagio di fare parte di questa amministrazione, di essere fra quei 20 che siedono in Consiglio comunale. E' evidente: la minoranza non ha quasi nessuna arma (se non quella di convincere i colleghi di maggioranza a firmare la sfiducia e ad andare tutti a casa - in forza di "trattative"? allora io mi chiamo fuori). E' evidente: la minoranza ce la sta mettendo tutta, ma non è mai ascoltata. Eppure, naturalmente, se c'è di mezzo un fallimento, non posso chiamarmi fuori.

Infatti non mi chiamo fuori, dico semplicemente che stasera il disagio è un po' meno forte, e io mi sento un po' meno triste.

Qualcosa si muove. Non dico a livello politico, non voglio entrare nel merito, intendo a livello di vivacità culturale, di desiderio di capire, di uscire fuori, fuori da casa.

Fuori - santamarinellesi lumache indifferenti, uscite fuori...E' che stasera ne ho trovati fuori un bel po', se mi passate la metafora.

Stasera ho partecipato ad un'assemblea organizzata da Amnesty in biblioteca per parlare di donne, in vista dell'8 marzo. Molte facce note, naturalmente, ma anche qualche volto nuovo.
 Inoltre, anche nelle facce note, è evidente che non si spegne il desiderio di partecipare, di leggere e discutere. Parlando di donne, si è finito anche di parlare di partecipazione alla vita politica da parte delle donne, di quote rosa. La discussione si è animata, chi è intervento/a l'ha fatto con passione. E' stata annunciata anche la nascita di un'associazione culturale, a prevalenza femminile, di gente determinata e colta - auguri di cuore.

Dalla biblioteca, stasera me ne sono andata  con passo svelto, perchè alle 19.30, di sera, una donna ha un sacco di cose da fare, comincia per una donna un altro pezzo di giornata.
Poi però non ho resistito. Trovato un buco di parcheggio, ho deciso di scendere un minuto per comprare un libro nell'unica libreria che da qualche mese ha aperto qui, a Santa Marinella - miracolo.

Ma mentre spingevo la porta per aprire, ho trovato uno spettacolo curioso: tanta gente seduta o in piedi, un ragazzino pronto a suonare il pianoforte, il suo maestro che lo presenta. Mi hanno guardata tutti, ed io ho detto "Veramente dovrei comprare un libro...". Cosa ci faceva quella gente lì? Nell'unica libreria della città, nel centro storico della nostra città, la scuola di musica Litus ha organizzato una performance di alcuni suoi giovani allievi di piano, che erano lì ad esibirsi. "Scusate, vado di fretta" ho detto, ma poi, ha fatto un passo Giulia per dirmi "suono io, professoressa, resta?". Certo che resto, Giulia, perchè voi siete la nostra parte migliore, perché Giulia ha 14 anni, quasi 15, e suona il piano, perché in questa città c'è una scuola di musica che lavora in questo modo, perché un sabato di marzo, nell'unica libreria di Santa Marinella, tre ragazzi hanno suonato il piano davanti ad un pubblico gentile, come sono gentili per me tutti quelli che frequentano le librerie, e amano la musica.

Siamo lumache indifferenti, forse non proprio educate (a giudicare dai rifiuti che ingombrano le strade, le campagne, i fossi), noi santamarinellesi, ma non è tutto perduto.

Non importa il colore, no. Importa che ci sia gente che ha voglia di uscire, ed essere gentile.

Paola Rocchi

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