“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

sabato 26 marzo 2011

“Un’altra città è possibile” con il comitato di Allumiere

La lista “Un’altra città è possibile” appoggia e sottoscrive la raccolta di firme per la delibera di iniziativa popolare, promossa dal comitato cittadino di Allumiere contro la discarica (http//antidiscarica.wordpress.com). La petizione intende soprattutto impegnare il Comune di Allumiere a non accettare compensazioni economiche ai danni ambientali provocati dalla discarica e a non cedere ad alcun ricatto occupazionale. Si vuole con tutta evidenza evitare di ripercorrere la strada della conversione a carbone di Tor Valdaliga Nord, che fu osteggiata dagli enti locali a tutti i livelli, dai cittadini e persino da un referendum consultivo, ma l’unico obiettivo raggiunto da questa grande mobilitazione fu quello di alzare il prezzo delle compensazioni, accettate da ben cinque Comuni (tra cui quello di S. Marinella).
ENEL aleggia su questa ipotesi di discarica anche per una seconda ragione: la possibilità di bruciare CDR (combustibile da rifiuto) nella centrale. L’obbiettivo che la partecipatissima assemblea svoltasi ad Allumiere il 18 marzo si è posto non si limita infatti a bocciare l’ipotesi di discarica ma si propone di abbandonare la strategia degli inceneritori e di modificare il piano dei rifiuti della Giunta Polverini: smaltire i rifiuti nello stesso ambito provinciale in cui sono stati prodotti. Roma rischia infatti di soffocare il resto della provincia, esportando i suoi rifiuti anche nei comuni “virtuosi” come Allumiere, in cui la raccolta differenziata ha raggiunto il 80%. In realtà, ha affermato il consigliere provinciale di SEL Gino De Paoli, la scelta di Allumiere sarebbe addirittura a monte dello stesso piano dei rifiuti su base provinciale. Il protocollo d’intesa tra La Russa e Alemanno non sarebbe altro che un’ulteriore tassello: il sito scelto per la discarica è infatti una servitù militare su cui la Regione non ha giurisdizione. Per questa ragione la maggior parte degli interventi dei numerosi rappresentanti istituzionali e sindacali ha insistito sul ritiro di questo protocollo.
Il pericolo denunciato dall’onorevole Tidei è che, malgrado il voto unanime del Consiglio regionale del Lazio del 9 marzo 2011 contrario all’ipotesi di discarica ad Allumiere, la Polverini sia costretta ad approvare la discarica per decreto governativo d’urgenza. A Roma potrebbe infatti verificarsi l’emergenza di Napoli ed a quel punto la volontà degli enti locali sarebbe completamente superata.
Per quanto riguarda gli inceneritori, ricordiamo che la legge regionale di iniziativa popolare, promossa dalla campagna “Non bruciamoci il futuro”, su cui la Lista “Un’altra città è possibile” e il Circolo del PRC di S. Marinella si spesero fortemente con assemblea e banchetti per la raccolta di firme, è stata bocciata dalla giunta Polverini malgrado il numero delle firme richiesto sia stato ampiamente raggiunto.
Il consigliere regionale Peduzzi ha denunciato come il piano rifiuti della Regione Lazio punti decisamente su discariche ed inceneritori quando già si brucia più di quanto viene prodotto, mentre sulla differenziata non si investe una lira. La contrarietà alla discarica non si limita a non volere i rifiuti in casa propria ma intende rigettare proprio gli interessi di AMA, ACEA, Alemanno e Cerroni a cui la Regione dà la priorità.
I cittadini si organizzano ma hanno anche il sospetto che sia troppo tardi, che qualcuno abbia già deciso sulle loro teste e che occorrerà fermare i compattatori con le mani, come ad Acerra e Chiaiano, nel parco del Vesuvio. Per questo è indispensabile un movimento compatto e unitario sia ad Allumiere che nel comprensorio.

Lista civica “Un’altra città è possibile”


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