“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

domenica 27 luglio 2014

A beneficio della collettività




Alla delibera sulla variante per il porto abbiamo votato no.
 I motivi  riguardano le decisioni e i comportamenti delle due Amminstarzioni Bacheca in tutta la vicenda, a partire dal 2009.  Del resto la variante che la maggioranza ha approvato è appunto quella del 2009, a cui contestammo  di essere stata prodotta al di fuori di una programmazione urbana che avrebbe dovuto interessare l’intero centro, compresa la zona dell’ex cementificio. Da un punto di vista urbanistico e della viabilità, ci dovrebbero spiegare come si concilierà la rotonda prevista nell’area de Simoni, con il budello del sottopasso ferroviario e del semaforo,tanto per fare un esempio. Ma tutto questo lo dicemmo già nel 2009 senza essere ascoltati.

Gli altri motivi che ci hanno condotto a votare no alla variante riguardano ciò che è successo nei sei mesi che il Consiglio di Stato ha concesso al Comune per produrre una variante urbanistica, e cioè niente.
La maggioranza è arrivata, a suo dire, all’ultimo giorno utile, senza nessun coinvolgimento della città sul  tema così delicato della costruzione di un porto, ignorando anche  la nostra richiesta di una commissione urgente sulla questione, protocollato 2 mesi fa.

Del resto il problema dell’inerzia non si riferisce solo al mancato coinvolgimento della popolazione e della minoranza. Ben più grave è quello che la Giunta Bacheca ha, ancora una volta dimostrato: restare immobile di fronte alla Porto Romano, senza verificare come la società stia rispettando i patti fino ad ora sottoscritti, la concessione, le normative, senza cercare strade che possano risolvere definitivamente la questione.

  Crediamo che questo immobilismo giovi ed abbia giovato in questi 6 mesi, solo alla Porto Romano. Un atteggiamento del genere è utile alla società per continuare a fare ciò che ha fatto fino ad ora, e cioè gestire l’attuale porticciolo, riscuotere i canoni degli affitti dei posti barca,  con denunce e ricorsi al TAR rimandare di fatto l’ampliamento,  unica  ragione perché possa gestire la vecchia darsena costruita con i soldi della collettività. Darsena che, è bene ricordarlo, dopo l’ampliamento dovrebbe tornare nella piena disponibilità dei residenti del Comune di Santa Marinella, secondo quanto previsto dall’Accordo di collaborazione del 1997. 

 Basterebbe che il Comune  verificasse il rispetto di tale  Accordo, atto fondante di tutti i successivi, anche di fronte ad organi sovraesposti, cosa che Bacheca non ha mai fatto, tanto meno negli ultimi 6 mesi. Eppure è stato lo stesso sindaco ad ammettere che la società Porto Romano si sta dimostrando “ostile” nei confronti della città. Basterebbe verificare, e comunicarlo alle autorità coinvolte nella vicenda, se  la gestione rappresenta “un modello di sviluppo della costa”, se sono stati realizzate “opere primarie e infrastrutturali” in linea “con gli stardard internazionali” ad esempio in fatto di servizi primari, o  gestione delle tematiche ambientali . Se il dragaggio è stato fatto a regola d’arte, se la città e i diportisti possono godere, all’interno del porto, “del verde attrezzato, di spazi culturali e ricreativi, di attività artigiane”, come previsto dall’atto di collaborazione. Se sono stati costruiti  tutti i box per i pescatori e il mercato del pesce. 

Nel frattempo tutti sanno che con i suoi prezzi la Porto Romano ha allontanato  i piccoli diportisti locali, anima  storica del nostro porticciolo, che gli organizzatori di un’importante regata velica  invernale, con tutto l’indotto del caso, per gli stessi motivi economici, hanno trasferito la manifestazione a Riva di Traiano.

Rispetto agli accessi della viabilità al porto, oggetto della delibera di variante, ora la società ha fatto già sapere che la cosa non la riguarda. Se impugnerà la delibera, si ricomincerà da capo con i tribunali, e la situazione rimarrà la stessa.

Se veramente il sindaco Bacheca crede che la Porto Romano sia ostile alla città, crediamo che sia giunto sul serio  il momento di uscire dall’immobilismo e agire, come si è impegnato a fare nell'ultima parte del Consiglio. Tutto questo nel rispetto di quanto scritto e sottoscritto nell'Atto di Collaborazione già citato, e cioé  "che l'attuale darsena è stata realizzata con le riscorse pubbliche a beneficio della collettività di Santa Marinella e pertanto costituisce un ingente patrimonio economico e sociale. Che l'interesse generale dell'intera collettività impone la piena conoscenza e vigilanza delle fasi di progettazione, costruzione e gestione delal struttura portuale, dovendo il progetto rappresentare un modello di sviluppo della costa, rispettoso della normativa vigente, dei valori storici e paesaggistici, nonché dei residenti e degli operatori locali"

Cos'altro ci serve ancora?

Paolo Montaldo, coordinatore ACP
Paola Rocchi, consigliere ACP

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