Il bello che c’è
La cura delle palme
Hanno chiamato la loro villetta “Le
Tre Palme” e certo, no,
non potevano darla vinta al punteruolo rosso e lasciare decapitare le loro piante.
Hanno imbracato gli alberi con un tappo ermetico che aderisce al tronco ed
applicato apposite cannule per permettere iniezioni di soluzione insetticida (sembra che siano sufficienti più o meno 8/10 interventi annuali). Le palme medicate hanno sofferto un po’, ma ora sono
salve e le loro chiome ancora maestose.
Forse non tutti sanno che le palme non appartengono al paesaggio
mediterraneo di S. Marinella e che sono state piantate in occasione della visita
di Hitler a Roma nel maggio del 1938. Ma tutti ormai le considerano come l’ elemento esotico caratterizzante della
nostra città. Molti privati come i proprietari della villetta Le Tre Palme - i più sensibili e con disponibilità economica - hanno preservato i loro giardini. Quando passeggiando
riconosciamo le piante salvate – poche rispetto a quelle che fanno
brutta mostra di sé con i lunghi rami afflosciati o amputati pietosamente – siamo riconoscenti a
questi signori.
Avremmo gradito che anche il Comune
avesse fatto la sua parte e magari con interventi mirati salvato le palme più
belle o quelle nei posti più significativi … per esempio le palme vicino al
ponte romano all’entrata del
porticciolo, oggi l’immagine della rassegnazione.
Che fine hanno fatto i 75 mila euro appositamente stanziati nel
dicembre 2010, durante il primo mandato del sindaco Bacheca, per l’ emergenza
del punteruolo rosso?
Contiamo ben 5 palme amputate e un'altra che presto farà la stessa fine, vicino al ponte romano, al porticciolo.
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