“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

venerdì 29 marzo 2013

STORIA TRISTE DELL'OSCURA MORTE DI UN OLMO



C'era una volta un olmo, e c'era pure un giorno che l'olmo non c'era più. All'improvviso da una mattina all'altra, per terra era rimasto solo a raso il tondo del suo tronco e un mucchietto di segatura. Un consigliere comunale passando di lì come faceva da 49 anni, aveva notato il buco e poi aveva letto la notizia su Facebook si era dispiaciuta così tanto! Poiché amava molto gli alberi e credeva che fossero mediamente migliori degli uomini (a parte il maggiociondolo, come tutti sanno). 

Non potendo correre in Comune a chiedere spiegazioni, fece passare qualche giorno, ogni tanto pensando alla triste sorte dell'olmo. Così appena fu in Comune per una commissione consiliare, il Consigliere chiese all'ufficio dove scrivono le ordinanze del sindaco di avere copia dell'ordinanza, o della disposizione, o quello che era, ma qui le dissero che l'ordinanza non c'era. Allora il consigliere si recò alla segreteria del sindaco in persona (dove lavorano segretaria e addetto stampa), e la segretaria  disse di non saperne nulla, ma che presto ne avrebbe saputo, chiedendo alla multiservizi, che svolge il compito di occuparsi del verde. "Ma un agronomo non c'è più da dicembre" disse il consigliere - "Sì, ma magari è un provvedimento che ha firmato prima di andare via" - rispose la segretaria. ("Prima che fosse smantellato l'ufficio verde, vorrai dire", pensò far sé e sé il Consigliere). Quel pomeriggio il Consigliere si recò (inutilmente) in Consiglio comunale e lì incontrò Stefano Foltabarba, un cittadino anche lui molto interessato agli alberi. I due si parlarono e Stefano Foltabarba lo chiese ai vigili che erano lì. Questi dissero che non ne sapevano niente, ma che forse ne avrebbe saputo l'impiegato G. Allora il consigliere telefonò subito all'impiegato G. il quale però disse di non saperne nulla, perché di queste cose si occupava il responsabile C. Così, dopo due giorni, il Consigliere prima tornò e poi telefono dalla segretaria del sindaco per sapere se mai erano giunte notizia dalla Multiservizi, ma la segretaria rispose che il suo presidente (che aveva l'interim per il verde- forse - pensò il consigliere) sarebbe passato e forse avrebbe lasciato detto qualcosa. Il Consigliere allora andò a parlare con il responsabile C. la quale disse di non saperne nulla. Però fece una telefonata, all'ex responsabile del verde, che si fece descrivere l'esatta posizione dell'olmo tagliato e poi dichiarò: "Io non ne so nulla, e non ho autorizzato nulla". A questo punto il Consigliere perse un poco della sua proverbiale pazienza. Pensò: "E che cacchio!" (anche qualcosa di peggio) e poi disse: "allora parliamo con gli operai! Che diavolo, loro sapranno dire da chi è partito l'ordine!" Il responsabile C si mostrò entusiasta all'idea. Chiese subito il numero di telefono al vicino di stanza, il quale però non lo sapeva, ma diede un consiglio: telefonare ad un collega di un'altra stanza per farsi dare il numero dell'operaio che in genere fa questi lavori. Il responsabile accolse con entusiasmo anche questa proposta e cercò prontamente al telefono la persona che probabilmente le avrebbe dato il numero di telefono dell'operaio che in genere fa questi lavori. Fu sfortunata. Nessuno le rispose al telefono, però  promise al Consigliere di farle sapere entro qualche giorno chi cavolo aveva autorizzato il taglio dell'olmo, e perché.
Ma poi nella notte successe il miracolo.
Dopo aver postato su FB la medesima storia, il Consigliere ricevette in copia uno scambio avvenuto il 13 marzo sulla pagina info@comune, pagina a cui è iscritto l'addetto stampa del Comune. Qualcuno aveva lanciato l'idea di abbattere l'albero che si trovava di fronte al centro anziani di via dei Fiori, perché secondo l'insindacabile giudizio dell'autrice del post, ostacolava la vista per immettersi sulla via . All'addetto stampa non era parso vero. Le sue reni erano scattate. Era salito dal sindaco, gli aveva fatto firmare" una disposizione" (o forse gliela aveva fatta declamare al telefono), ed in men che non si dica l'olmo era stato tagliato. Senza sentire i vigili per stabilire quanti incidenti nella sua decennale vita aveva causato quell’olmo. O quale poteva essere la soluzione per rispondere alla cittadina ma salvare contemporaneamente anche l’albero, ad esempio prevedere una segnaletica, o uno specchio per migliorare la visibilità.  Senza consultare l'ufficio tecnico che si occupa di verde, senza consultare il  regolamento del verde che pure esiste,  pensarci su qualche secondo, niente. Un olmo sacrificato sull'altare di un voto raccattato su FB. Un voto al posto di un albero.

VERGOGNA


2 commenti:

  1. Cara Paola, abbiamo sbagliato tutto in questi 5 anni. Abbiamo chiesto a Bacheca di andarsene in consiglio, con gli atti, gli esposti, le interrogazioni e tutto il resto.
    Avremmo dovuto chiederlo su facebook... magari sarebbe andata meglio. :-)

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    1. Non credo, perché non ci fanno entrare...
      Io ho chiesto di far parte del gruppo "aperto" info@comune, considerando che è il luogo in cui si prendono le decisioni (e io che pensavo fosse il Consiglio comunale, o la sede di Via Rucellai, o gli uffici del Comune di SAnta MArinella!), ma in realtà ancora attendo risposta per un eventuale preziosissima accettazione. Si vede che il gruppo è aperto solo per chi la pensa come il sindaco. Mah.
      paola

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