Il
conto consuntivo di un Comune è il bilancio economico di un anno di attività.
Andrebbe approvato entro i primi mesi dell’anno successivo.
Giovedì
25 luglio l’amministrazione comunale neo-eletta ha invece portato in Consiglio l’approvazione del
conto consuntivo 2012 nell’ultimo giorno utile dell’ultima proroga possibile,
pena lo scioglimento del Consiglio stesso.
Già
i tempi sono segno di ambiguità e di scorrettezza verso i nuovi eletti e verso
la città: perché non redigerlo nei
termini, visto che nel frattempo ci sarebbero state le elezioni e si sarebbe potuto verificare un cambio di
guardia al Comune? Ma tant’è, il Sindaco – che è lo stesso - se l’è presa
comoda.
Il
conto consuntivo deve indicare con precisione,attendibilità ed efficacia le
SPESE e le ENTRATE, che devono essere equivalenti; così per garantire
maggiore trasparenza e imparzialità, una recente legge impone che i bilanci
comunali siano controllati da revisori sorteggiati in un albo nazionale, e non
nominati dalle maggioranze dei Comuni, come si è verificato fino ad ora a Santa
Marinella. Sta di fatto che la relazione dei nuovi revisori è stata piuttosto
severa.
Il nuovo
delegato al bilancio consigliere Minghella
ha voluto invece rigirare la frittata;
ha difeso l’operato della precedente amministrazione di cui si pregia di
essere il continuatore. Difesa dell’ambiente, miglioramento della viabilità, manutenzione
ordinaria del cimitero, illuminazione e soprattutto servizi sociali. Quante
cose ha fatto il sindaco Roberto Bacheca e il suo primo governo!
Peccato
che il delegato Minghella abbia dimenticato un particolare: la campagna
elettorale è finita e un punto all’odg sul bilancio non deve trasformarsi in un
panegirico politico del vecchio governo della città, ma deve essere una
relazione circostanziata e del tutto tecnica sulla salute finanziaria del
Comune.
Come
sostenuto dai consiglieri Rocchi e Bianchi, il delegato Minghella ha
sottovalutato la voce ENTRATE o meglio, come il gioco delle tre carte, vicino a
quelle vere, ha accettato che comparissero cifre virtuali e di fatto non esigibili, come
vecchie somme risalenti a diversi anni addietro che lo Stato e la Regione Lazio
dovrebbero al Comune e che oggi qualsiasi politico anche di primo pelo sa bene essere
non più rivendicabili. Più precisamente i revisori dei conti hanno
ricordato alla Maggioranza che quasi 2 milioni di euro (precisamente 1748.017)
sono “residui attivi”, cioè crediti, precedenti al 2008, ossia troppo “anziani”
per essere credibili. Qualche esempio? Sono stati scritti nel bilancio
consuntivo anche 59mila euro che
dobbiamo ricevere dalla Regione per Macchiatonda dal…1998; quasi 400mila euro
dallo Stato per “deviazione del traffico pesante” dal..2006. C’è poi la
questione dei debiti fuori bilancio del 2012
(due sentenze, su cui i revisori lamentano il mancato invio alla corte
dei conti) debiti che comunque saranno pagati. Come? In parte da soldi ricavati
dalla lotta all’evasione, di TARSU e vecchia
ICI richiesti alla città. Insomma,
recupero dell’evasione non da investire in servizi, ma per coprire debiti. Per
non parlare poi di un’altra mancanza: perché non figura il recupero dell’evasione
della Bucalossi ? Perché semplicemente
quel recupero non s’è voluto fare.
Invenzioni
e non conti in regola, sostiene il consigliere Rocchi.
Fortuna
e non merito, sostiene il consigliere Bianchi ricordando che la giunta Bacheca,
nel corso del suo mandato, è stata beneficiata di un’entrata eccezionale di ben
7milioni di euro di euro da parte dell’Enel, che è stata usata per coprire
falle e mala amministrazione e di cui la cittadinanza non si è accorta per
niente (quanti fossi possono essere portati in sicurezza con 7 milioni di euro?)
La
relazione dei revisori dei conti (non di Rocchi e Bianchi) è stata chiara: per
quanto riguarda il conto di bilancio i revisori - non Rocchi e Bianchi - lo
hanno approvato con riserva, consigliando di non usare “l’avanzo di
amministrazione” che risulta dal consuntivo economico; invece il conto di
patrimonio (che costituisce la seconda parte del conto consuntivo) i revisori - non Rocchi e Bianchi - non lo hanno approvato affatto per le gravi
lacune e la mancanza di criteri che sono a garanzia dell’ attendibilità.
Se a
qualcuno della maggioranza è venuto qualche dubbio, niente paura, interviene
rassicurante il consigliere Maggi: è tutto a posto, ignorate gli ammonimenti
dell’opposizione. Il consigliere di maggioranza Passerini che vuole motivare il
suo voto viene zittito come uno scolaretto: richiesta fuori tempo massimo! Così
l’incanto diventa realtà: il conto consuntivo viene approvato con i voti
dell’intera maggioranza a cui si
aggiunge il consigliere Fratturato.
La
pantomima della carica di vice presidente del Consiglio concessa alla minoranza
nella figura di Eugenio Fratturato (che è in minoranza, ma non proprio)
conclude il terzo consiglio comunale del secondo governo Bacheca. Un consiglio
davvero singolare dove tutto è il contrario di tutto: entrate che non sono vere
entrate, spese di un anno che però sono spalmate su più anni per far quadrare i
conti, minoranze che non sono vere minoranze.
Eppure
non di incantesimi ha bisogno la città, ma di conti in regola e di amministratori
capaci che sappiano essi per primi rispettare le leggi, nei tempi e nella
sostanza.
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