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domenica 17 novembre 2013

Il delegato Minghella e i 400.000 euro da pagare al Consorzio Medio Tirreno, ovvero: la fantasia al potere


Premessa: in questo post del 16 novembre 2013 avevamo illustrato le motivazioni di un nostro esposto alla Corte dei Conti sulla questione dei 400.000 euro da pagare al Consorzio Medio Tirreno.
Il giorno dopo con questo articolo prontamente il delegato Minghella ci risponde sui giornali telematici.

Ecco il nostro commento.

L'esposto che abbiamo presentato in Corte dei Conti a proposito della causa persa con il Consorzio Medio Tirreno ha spinto il delegato ai tributi a dare la sua versione. Forse voleva rassicurarci; in realtà è riuscito a farci preoccupare ancora di più per come ha fantasiosamente trasfigurato la realtà.
Innanzi tutto i fatti.
Lui dice che il  Comune ha chiesto il lodo arbitrale contro il Consorzio Tirreno: falso: è il consorzio che ci ha chiamati in causa perché non pagavamo canoni e adduzione di acqua per gli anni 2009 e 2010, malgrado che i nostri rappresentanti nel Consorzio avessero approvato il bilancio che imponeva quei pagamenti.
Lui dice che eravamo usciti dal Consorzio: falso: la relativa delibera da sola non basta; per uscire davvero ci vuole l'assenso degli altri consorziati: assenso mai chiesto né ottenuto.
Lui dice che la causa  riguardava anche il 2011 il 2012: falso: La causa riguardava solo il 2009 e il 2010, anni cui si riferiscono i 400.000 euro da dare al Consorzio. I 160.000 euro sono per gli anni successivi e si aggiungono ai 400.000, non vi sono compresi.
Secondo Minghella la causa l'avremmo fatta per costringere ACEA a pagare!  Questa, malgrado una certa frequentazione del diritto, non l'avevo mai sentita. Andare in causa con Medio Tirreno per far pagare ACEA meriterebbe il Nobel per l'astuzia!  Domanda: non sarebbe stato più semplice fare causa ad ACEA senza perdere prima con Medio Tirreno?
Infine: lui dice che noi pagheremo i 400.000 euro e poi Acea ci ridarà i soldi. E come facciamo? A quanto è dato sapere, ACEA già non ha mai pagato somme sicuramente dovute, cioè i circa 100.000 euro l'anno per l'uso delle strutture (forse perché mai chiesti?). E adesso Minghella pensa di chiedere ad ACEA denaro che siamo stati condannati a  pagare per aver commesso errori ed omissioni gravissime di cui ACEA sicuramente non è responsabile? Buona fortuna (a noi più che a lui)

Forse sarebbe stato meglio un sobrio e dignitoso silenzio.

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