Questa è la volta buona: anche S. Marinella può avere un
piano di emergenza comunale. E’ il momento giusto e ci sono i soldi per farlo.
E’ difficile capire quale improbabile combinazione di
idiozia e di ignavia abbiano portato a questa situazione, ma sta di fatto che
uno dei comuni con il più alto rischio idrogeologico del Lazio, il nostro per
l’appunto, non si è mai dotato di un piano di emergenza comunale.
Se è vero che le immagini della Sardegna ci hanno turbato, è
altrettanto vero che le cifre di quell'evento ci hanno terrorizzato.
Nell'alluvione del 1981 noi abbiamo avuto circa 200 mm di pioggia in 24 ore, in
Sardegna ne sono caduti 440 nello stesso periodo di tempo. La pioggia della Sardegna è stata maggiore di
oltre due volte rispetto al nostro alluvione del 1981, un evento
del genere sul nostro territorio avrebbe causato un disastro devastante.
Gestire S. Marinella senza una pianificazione in caso di
emergenza, senza un sistema codificato di allerta e allarme, senza una
procedura per l’evacuazione e per i soccorsi è semplicemente follia.
I soldi stavolta ci sono. Stiamo per approvare il bilancio
di previsione del 2013 e, avendo speso per 11 mesi in assenza di previsione, ci
apprestiamo, condizione mai verificatasi negli ultimi 10 anni, a rilevare un
eccesso di soldi da spendere. Il comune si troverà nella condizione di avere significative
risorse da impegnare nel mese di dicembre, e questo non succedeva da molto
tempo.
Negli ultimi anni “abbiamo” affidato il piano di emergenza a
volontari, professionisti in pensione, amici, parenti di amici. Bacheca ha
portato questo documento in Consiglio Comunale per 3 volte senza che questo atto
avesse mai la compiutezza e le caratteristiche necessarie per l’approvazione.
Per due sedute di seguito è stato messo all'ordine del giorno e ritirato
durante la seduta.
E’ ora di cambiare rotta: il piano di emergenza non lo
devono redigere i volontari bensì professionisti che lo fanno per mestiere.
Bisogna pagarlo perché è una cosa seria.
Martedì c’è il Consiglio Comunale con l’approvazione del
bilancio di previsione: basta approvare un emendamento e impegnare 40.000 euro per questa
cosa. Nel mese di dicembre procedure di affidamento e entro Natale l’incarico è
affidato.
E possiamo sognare. Fatto il piano di emergenza possiamo
pensare ai sistemi di allarme. Le tecnologie ci sono: basta un pluviometro
digitale con una centrale GPRS collegata a 10 telefoni, a facebook, a twitter.
Sappiamo che dopo 80 mm di pioggia a S. Marinella scatta l’allerta, sappiamo
cosa succederà e dove. Basta una cosa del genere, basta guardare dove queste
cose già esistono. Altri 15.000 euro di spesa. Un’inezia. E a quel punto sì che
serviranno i volontari, per fare formazione e sensibilizzazione tra i nostri
cittadini. Basta questo, basta crederci.
Sono stufo. Stufo della stucchevole sequela di demagogia che
segue a ogni disastro naturale. Stufo degli sciacalli dell’informazione,
dell’incompetenza, dei messaggi di cordoglio, delle pagine vuote dei giornali.
E il giorno dopo tutto come prima, giocando ogni anno alla roulette russa della
natura. Ora abbiamo l’opportunità di reagire nell’unico modo possibile
all’evento della Sardegna. Affrontare e risolvere il problema della
pianificazione dell’emergenza del nostro comune.
Possiamo farlo adesso, fare
diversamente sarebbe una follia.
Stefano Massera
Condivido perfettamente questo intervento e anzi in parallelo indagherei perchè fino ad oggi non è stato fatto nulla o quasi. Perchè non denunciare prima di piangere? Credo che ci siano le condizioni per dare una sonora sveglia a chi di dovere per far capire che la musica è cambiata. Creare un evento dove si devono fare nomi e cognomi a cadenza trimestrale finchè qualcosa o qualcuno cambia modo di portare la nave o lo si fa scendere prima che impatti sugli scogli. Il dramma è proprio questo che siamo pieni di Schettino della situazione e vengono messi lì perchè facciano cazzate per poi lucrare tipo terremoto in Abruzzo, lo schema è lo stesso. E' allucinante che non ci sia un piano di emergenza a Santa Marinella dove pochi anni fa ha creato danni e cosa peggiore lutti. Ed altre tragedie annunciate basta parlare al bar per sapere dove è stato costruito il palazzo tal dei tali e non si poteva farlo o dove i canali di sfogo sono ostruiti e non puliti come doverebbero essere, etc... basta questa codardia e guardare dall'altra parte. Questa politica porta a pesanti conseguenze presto o tardi e spesso ci colpisce da vicino. Pace e bene!
RispondiEliminaHai ragione Alessandro! 60 milioni di Schettini...
RispondiEliminaComunque in commissione bilancio è stato approvato questo emendamento e i soldi sono stati stanziati. Adesso vedremo di lavorare per farli spendere...
Visto l'andazzo, cerchiamo di lavorare in modo che non li "dilapidino" in una pioggia di interventi scoordinati che mirano non tanto a raggiungere l'obiettivo prefissato quanto piuttosto a premiare più amici possibili portatori di voto alle prossime elezioni :-)
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