“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

domenica 24 novembre 2013

Lettera di un adolescente



Caro Sindaco,
In questi giorni è caduta giù un sacco di pioggia, il cortile di casa mia è diventato una piscinetta e poi c’è stata l’alluvione in Sardegna. Quando piove, sono sempre un po’ agitato da quando mi hanno spiegato che a S. Marinella c’è  un  grande rischio idro-geologico .
Io non sono un pauroso in genere, mi piace affrontare il rischio, ma come mi insegna il mio maestro di judo, il rischio deve essere valutato per essere meglio affrontato. Non sono d’accordo con i miei compagni di scuola che dicono che sono esagerato e che se viene l’alluvione allora ci penseremo. Mi dicono pure che me la tiro e che di queste cose è meglio non parlarne.
Io invece penso che bisogna parlarne per conoscere e per intervenire. Ho fatto alcune ricerche su internet e tutte dicono che tutti i Comuni dovrebbero preparare  un PEC, Piano di Emergenza Comunale. Questo piano si fa in tempo di pace  (così è scritto sul sito) per funzionare in tempo di emergenza. Il PEC dovrebbe stabilire (per non sbagliare copio dal sito)   le emergenze del territorio, stabilire i piani di intervento in caso di calamità, stabilire delle “vie di fuga” per raggiungere aree di “attesa” dove il personale che può essere anche volontario, ti accoglie o ti manda in zone “di ricovero”.
Caro Sindaco, il nostro Comune ce l’ha un PEC?
Il PEC dovrebbe prevedere anche tutte quelle operazioni  che si dovrebbero fare prima delle emergenze, come per esempio la pulizia dei fossi, il controllo sotto i ponti per vedere se qualcuno ci va a buttare cose che impediscono all’acqua di passare. Ho sentito dire addirittura che qualcuno ha messo una piscina dove dovrebbe passare l’acqua.
Caro Sindaco,  perché  permette tutto questo?
Ho letto che il PEC deve essere scritto e comunicato ai cittadini perché i cittadini devono imparare  a comportarsi correttamente e devono sapere anche dove possono ricevere informazioni.
Quando ho chiesto a mamma e papà se loro conoscevano questo piano, si sono messi a ridere, ma a me questa cosa non mi fa ridere per niente.
Ho letto  che il Piano va  scritto e poi ci devono essere esercitazioni per preparare tutti i cittadini, ma noi non abbiamo fatto mai nessuna esercitazione.
Ho letto che il piano non è scritto per creare panico, ma  per rendere i cittadini più responsabili. Una cosa che mi ha colpito molto è quella che dice che il Sindaco non deve tranquillizzare a tutti costi la popolazione  perché sennò non  aiuta ad affrontare  il pericolo.
Da grande vorrei fare il geologo per capirci di più e magari diventare volontario della protezione civile per  fare tutte quelle cose che vanno fatte in tempo di pace. Intanto però mi piacerebbe avere una tua risposta, tanti saluti, Claudio

*I dati sono  tratti da "La Protezione Civile del Sindaco" di Giancarlo Manfredi - Associazione Nazionale Disaster Manager nella versione sintetica della pagina face book dell’autore.

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