Caro Sindaco,
In questi giorni è caduta giù un sacco
di pioggia, il cortile di casa mia è diventato una piscinetta e poi c’è stata l’alluvione
in Sardegna. Quando piove, sono sempre un po’ agitato da quando mi hanno
spiegato che a S. Marinella c’è un grande rischio idro-geologico .
Io
non sono un pauroso in genere, mi piace affrontare il rischio, ma come mi
insegna il mio maestro di judo, il rischio deve essere valutato per essere
meglio affrontato. Non sono d’accordo con i miei compagni di scuola che dicono che sono
esagerato e che se viene l’alluvione allora ci penseremo. Mi dicono pure che me la tiro e che di queste cose è meglio non parlarne.
Io
invece penso che bisogna parlarne per conoscere e per intervenire. Ho fatto
alcune ricerche su internet e tutte dicono che tutti i Comuni dovrebbero preparare
un PEC, Piano di Emergenza Comunale.
Questo piano si fa in tempo di pace (così
è scritto sul sito) per funzionare in tempo di emergenza. Il PEC dovrebbe
stabilire (per non sbagliare copio dal sito)
le emergenze del territorio,
stabilire i piani di intervento in caso di calamità, stabilire delle “vie di
fuga” per raggiungere aree di “attesa” dove il personale che può essere anche
volontario, ti accoglie o ti manda in zone “di ricovero”.
Caro
Sindaco, il nostro Comune ce l’ha un PEC?
Il
PEC dovrebbe prevedere anche tutte quelle operazioni che si dovrebbero fare prima delle emergenze,
come per esempio la pulizia dei fossi, il controllo sotto i ponti per vedere se
qualcuno ci va a buttare cose che impediscono all’acqua di passare. Ho sentito
dire addirittura che qualcuno ha messo una piscina dove dovrebbe passare l’acqua.
Caro
Sindaco, perché permette tutto questo?
Ho
letto che il PEC deve essere scritto e comunicato ai cittadini perché i
cittadini devono imparare a comportarsi
correttamente e devono sapere anche dove possono ricevere informazioni.
Quando
ho chiesto a mamma e papà se loro conoscevano questo piano, si sono messi a
ridere, ma a me questa cosa non mi fa ridere per niente.
Ho
letto che il Piano va scritto e poi ci devono essere esercitazioni
per preparare tutti i cittadini, ma noi non abbiamo fatto mai nessuna
esercitazione.
Ho
letto che il piano non è scritto per creare panico, ma per rendere i cittadini più responsabili. Una
cosa che mi ha colpito molto è quella che dice che il Sindaco non deve
tranquillizzare a tutti costi la popolazione perché sennò non aiuta ad affrontare il pericolo.
Da
grande vorrei fare il geologo per capirci di più e magari diventare volontario
della protezione civile per fare tutte
quelle cose che vanno fatte in tempo di pace. Intanto però mi piacerebbe avere
una tua risposta, tanti saluti, Claudio
*I dati sono tratti da "La Protezione Civile del Sindaco" di Giancarlo Manfredi - Associazione Nazionale Disaster Manager nella versione sintetica della pagina face book dell’autore.
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